Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] c'est bien assez d'avoir à s'occuper des choses, il ne faut pas avoir à s'occuper encore des mots»; ma, soprattutto troppo amichevolmente [. . .]. Quanto allo stile, io non vi so negare di aver letto i classici che hanno scritto nella bella nostra ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] all’edizione fiorentina dei Canti del 1831: «Non mi so più dolere, miei cari amici; e la coscienza che ogni grande passione) non ha linguaggio esterno. Io aggiungo che non ne ha neppure interno... L’uomo... allora non ha propriamente pensieri, non ...
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Trovatori provenzali
Walter Meliga
La poesia dei trovatori provenzali ‒ attestata a partire dall'inizio del sec. XII ‒ ha iniziato a diffondersi piuttosto presto fuori dei confini dell'Occitania, raggiungendo [...] 55-57).
[3] 1213, estate: [BdT 375.22] Pons de Capdoill, So qu'om plus vol e plus es voluntos (De Bartholomaeis, 1931, nr. XLVIII e salvarsi nel Giudizio finale, mentre quelli che restano non sono né saggi né prodi, e anche il "re [Federico II]" e l ...
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Giordano Bruno e Tommaso Campanella: Opere
Augusto Guzzo
Romano Amerio
La figura di Giordano Bruno è - oltre alla potenza e originalità della sua mente - così tragica, che la coscienza italiana non [...] si può dire, l'intavolatura stessa del pensiero bruniano, da che egli ne ha uno. L'uomo non può accedere alla Luce: egli è posto matematica, d'origine cusaniana, ma andata molto, non so se avanti o addietro al modello quattrocentesco, s'è ...
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Motti e Facezie del Piovano Arlotto: Prefazione
Gianfranco Folena
Le cose che a fanciulli e ad ignoranti
vanno per man, soglion perder sua forma
e mutar spesse volte soi sembianti.
Vien poi chi per [...] nella prima parte delle facezie, fino alla nostra So compresa non sono ricordati avvenimenti sicuramente posteriori al e aperta: «Vengono mia amici e compagni marinai; né loro né io abbiamo casa né tetto: menanmi alla taverna per amicizia ed io vi ...
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Prosatori Minori del Trecento, Scrittori di religione – Introduzione
Don Giuseppe De Luca
I. La letteratura in volgare italiano del secolo decimoquarto è letteratura di estate colma, non solamente nelle [...] scuola e, nelle città, la presuntuosa trascuraggine ciompa e l'infranciosamento da parrucchieri. Non so come mi si rivelasse il Trecento: certo non me lo appresero mio padre né i miei maestri o i compagni di scuola, ai quali parea barbarie. Il fatto ...
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Tradizioni ecclesiastiche, culto e teologie russe
Il Constantinus Orthodoxus in Russia nei secoli X-XV e la ricezione del Constitutum
Alessandro Maria Bruni
Questo contributo presenta la storia del [...] nel 1242), non si rileva tuttavia un uso né manifesto né implicito del mito bizantino ortodosso di Costantino, tantomeno
73 P.I. Tichomirov, Kafedra novgorodskich svjatitelej so vremen vvedenija christianstva v Novgorode do pokorenija ego ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Dante e il «Buon Barbarossa» ossia Introduzione alla «Monarchia» di Dante
Bruno Nardi
1. - Dopo quanto ebbi a scrivere intorno a La «Donatio Constantini» e Dante, negli [...] 'è parso udire la sua voce gemente che sembrava venire da non so quale dci tre regni dell'aldilà [Par., XXI, 91-102] era nota dalla Chronica di Turpino e dalla Chanson de Roland. Né v'erano nell'evento altri motivi che potessero frenare l'ardore ...
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ZEUS (Ζεύς; Δεύς, Δαίς, Δίς, Δάν, Δήν; Ζδεύς, Σδεύς, Ζάν, Ζεῖς, Ζήσ, Τάν)
E. Paribeni
Con una certa estensione di termini Z. è detto da Omero "padre degli uomini e degli dèi", il più potente, il più [...] anche le figurazioni della nascita di Dion so nei termini consueti: un buon esempio se ne ha nella lèkythos di Boston (n. 95 attributi che incontriamo generalmente nel mondo delle repliche romane. Ne fa fede una trattazione come quella di L. Curtius ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] lengue aprendre. / Por ce ne me doit nus reprendre / Qi m'oie parler en francois, / Qe j'ai apris [a] parler anchois [Poiché io so il francese, e so parlarlo meglio di ogni altro linguaggio, mi sembra strano e innaturale lasciare ciò che ho imparato ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...