Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] di Roma, inoltre, il nesso /st/ è spesso reso come [sː] (so s[sː]ato «sono stato») e dalla capitale la tendenza si va espandendo un entrate in italiano (non ce ne pò fregà de meno, a volte goffamente italianizzato in non ce ne può fregare di meno; t ...
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Nella frase, le singole parole si dispongono in sequenze linearmente ordinate, che formano unità dette sintagmi. Il sintagma (fr. syntagme, ingl. phrase) è una struttura linguistica costituita o da una [...] alla soglia della chiesa non si può ridurre né alla preposizione a né alla reggenza la soglia della chiesa senza rompere :
(63) Il mio mestiere è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo (Ginzburg 1974: 73)
(64) Vestita castamente ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] c’è Eritrea «ci sono chiese in Italia e ce ne sono anche in Eritrea»). Nella varietà postbasica la posizione degli le espressioni con valore pragmatico (sì, no; non lo so; la negazione) sono precoci perché permettono la conversazione tra apprendenti ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] dicto macellaro sia tenuto de dicere fedelmente que carne so quando fosse domandato, e che non dega vendere carne sorsomera [= infetta] ne infiata [= gonfiata per farla sembrare più grossa] né sciactata, alla pena predicta da tollere et da applicare ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] bel mezzo di un cortilone di non-so-cosa, in mezzo a un mare di cartelli per non-so-cosa, la processione sfila (Baricco 1995: 2005: 66)
(40) Non è che sto fuori dalla festa. Me ne sto ai bordi per un po’ (Ligabue 2005: 124).
La semantica delle ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] facile a sopportare (Ippolito Nievo, Le Confessioni d’un Italiano 23, 10, p. 1052)
(29) Ne’ suoi sonetti, canzoni e ballate è facile a vedere non so che astratto e rigido (Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana XI, p. 263)
La lingua ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] a mano che ci si allontana da Firenze (e il lucchese ne è privo). Ad eccezione del fiorentino, l’infinito è generalmente e del perfetto, così come nelle forme monosillabiche del presente (so, sto), si chiudono in [o] nel dialetto rustico, soprattutto ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] dado,
o fiamma o traversin, testa o gattuccia,
e lo spuntone, e va’ per parentado,
che tutti siàn d’un pelo e d’una buccia.
E forse al camuffar ne incaco o bado –
o non so far la berta e la bertuccia,
o in furba o in calca o in bestrica mi lodo?
Io ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] : in antico francese, ad es., la negazione standard ne < lat. non è rafforzata da nomi indicanti del tipo Jean mange pas («Giovanni non mangia»), oppure je sais pas («so mica»). Mica (dal lat. mica «briciola»), forma diffusa in alcune varietà ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] tono, perché ciò le potrebbe nuocere, ma senza che lei se ne renda conto la sua mano, poggiata sul ginocchio, assume la forma del avanti «no», stringersi nelle spalle «sono perplesso, non lo so») o sulla loro fonte (schioccare pollice e medio «cerco ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...