L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] linea La Spezia-Rimini e la linea Roma-Ancona, ne fanno parte i dialetti parlati in quasi tutta la Toscana diˈʃɛnːo] «dicendo», ma [kaˈpilːu] «capello», a Rieti [ˈsatːʃo] «so», ma [ˈporku] «maiale», ecc.);
(b) gli sviluppi dei nessi latini pl- e fl-, ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] di Giove:
Se sia minore (minus) una volta o minore due volte non so bene,
o se sia l’una cosa più l’altra; a quanto ho più strano e più diforme
Che l’Arpía, la Sirena o la Chimera;
Né in terra, in aria, in acqua è alcuna fiera,
Ch’abbia di membra ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] di Roma, inoltre, il nesso /st/ è spesso reso come [sː] (so s[sː]ato «sono stato») e dalla capitale la tendenza si va espandendo un entrate in italiano (non ce ne pò fregà de meno, a volte goffamente italianizzato in non ce ne può fregare di meno; t ...
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Nella frase, le singole parole si dispongono in sequenze linearmente ordinate, che formano unità dette sintagmi. Il sintagma (fr. syntagme, ingl. phrase) è una struttura linguistica costituita o da una [...] alla soglia della chiesa non si può ridurre né alla preposizione a né alla reggenza la soglia della chiesa senza rompere :
(63) Il mio mestiere è quello di scrivere e io lo so bene e da molto tempo (Ginzburg 1974: 73)
(64) Vestita castamente ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] c’è Eritrea «ci sono chiese in Italia e ce ne sono anche in Eritrea»). Nella varietà postbasica la posizione degli le espressioni con valore pragmatico (sì, no; non lo so; la negazione) sono precoci perché permettono la conversazione tra apprendenti ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] dicto macellaro sia tenuto de dicere fedelmente que carne so quando fosse domandato, e che non dega vendere carne sorsomera [= infetta] ne infiata [= gonfiata per farla sembrare più grossa] né sciactata, alla pena predicta da tollere et da applicare ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] bel mezzo di un cortilone di non-so-cosa, in mezzo a un mare di cartelli per non-so-cosa, la processione sfila (Baricco 1995: 2005: 66)
(40) Non è che sto fuori dalla festa. Me ne sto ai bordi per un po’ (Ligabue 2005: 124).
La semantica delle ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] facile a sopportare (Ippolito Nievo, Le Confessioni d’un Italiano 23, 10, p. 1052)
(29) Ne’ suoi sonetti, canzoni e ballate è facile a vedere non so che astratto e rigido (Francesco De Sanctis, Storia della letteratura italiana XI, p. 263)
La lingua ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] a mano che ci si allontana da Firenze (e il lucchese ne è privo). Ad eccezione del fiorentino, l’infinito è generalmente e del perfetto, così come nelle forme monosillabiche del presente (so, sto), si chiudono in [o] nel dialetto rustico, soprattutto ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] dado,
o fiamma o traversin, testa o gattuccia,
e lo spuntone, e va’ per parentado,
che tutti siàn d’un pelo e d’una buccia.
E forse al camuffar ne incaco o bado –
o non so far la berta e la bertuccia,
o in furba o in calca o in bestrica mi lodo?
Io ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...