La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] il resto è il complemento. Quindi ogni sintagma, quale che ne sia la natura, ha la struttura Testa + Complemento. La Messere, – disse la donna – il prete con che arte il si faccia non so, ma egli non è in casa uscio sì serrato che, come egli il tocca, ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] reca tracce di no < nos, ma le forme normali sono ne (se non da nos per evoluzione fonetica ininterrotta – cfr. Lausberg 19762 dole» (Dante, Purg. VII, 95), «ingannao Fiorentini, Romani so’ mala iente» (Anonimo romano Cronica VII); e così i nomi ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] struttura). Rema di un enunciato è la parte che ne realizza lo scopo informativo, cioè quella che l’emittente nell’italiano antico (D’Achille, Proietti & Viviani 2005):
(72) Non so s’è per mercé che mi vien meno,
od è ventura o soverchianza ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] kelle fini que ki contene trenta anni le possette parte Sancti Benedicti («so che quelle terre entro i confini di cui qui [cioè: nell’ 553-556). Esse, quindi, non hanno nulla di spontaneo né di improvvisato, tant’è che si conoscono carte contenenti ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] , parcheggiare, ecc.:
(21) il bambino non mangia
(22) non so scrivere
(23) vado a parcheggiare
(24) smetti di fumare
(d) e uscire. Analogo il caso di arrivare: presuppone un movimento ma ne descrive, in effetti, l’esito, costituito dal fatto che la ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] strutture coordinate con un altro pronome o un sintagma nominale: né lei né nessun altro ha il diritto di fare ciò; o tu o 53)
(b) Sono presenti pronomi soggetto atoni di forma ridotta:
(65) io non so ben dir com’i’ v’intrai (Dante, Inf. I, 10)
(66) ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] speranza politica, si estende in una dimensione teologica che ne cambia anche profondamente la lingua.
Forse nel 1318 o ), e protonica per i (redir, delitoso), venesse, luoco, so’ «sotto», ha suscitato forti perplessità. Anche su questo aspetto ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] uro n iˈʣatːʃo ˈlɛdːʒe, ˈkesto lo kaˈpiʃːo] «anche se non so leggere, questo [ciò, questa cosa] lo capisco» (ma [ˈkisto ˈmunːo e k via] i dialetti mediani del Lazio rispondono con [se n ɛ ˈjːitu] «se ne è andato» (e sim.), a [ˈbːutta ˈvia sːi ˈsasːi] ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] non nelle varietà del nord), che si può verificare in rima, per es. topo in rima con intoppo nel sonetto 30, 1-3:
Io so che tu legesti ne l’Esopo,
e te ricordi ben, como la rana
volea somerger sotto l’aqua el topo,
passando l’un cum l’altro la fimana ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] Samo, non tutto il male viene per nuocere, chi più ne ha più ne metta, e così via, a volte con ironici ribaltamenti: molto messercalzone andò in rovuma e fe’ ciò che fe’? Sì, lo so, e po’ appresso? Lava pulito e non sbrodolare! Rimboccamaniche e ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...