I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] , Le avventure di Pinocchio, p. 22)
(8) te che ne pensi?
Secondo Lorenzetti (2002: 78-79):
questa costruzione è interessante , per via di quello che ha detto prima. Sul cambiamento. Non so se agli altri capita la stessa cosa, ma io ho voglia di ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] parlata, gli incontri di tre o quattro consonanti che ne deriverebbero sono però semplificati dall’inserimento di una vocale prostetica dell’it. lei. Si notino anche i dimostrativi neutri [sɔŋ] / [lɔŋ] «questa / quella cosa», riferibili ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] andrà, penso, sempre a peggiorare. Infatti ormai io non … non lo so, boh! […] Com’è che io prima appena sto per en/ per arrivare 6; cfr. anche Berruto 1990):
(10) Daniela: io non ne voglio; quindi si butta (lunga pausa) die Nudeln schmecken besser, ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] la seconda, al modo ➔ condizionale, lo sottopone a condizioni che ne limitano le possibilità di realizzazione (per es., Gianni sarebbe partito se frasi principali (Gianni è partito) che subordinate (so che Gianni è partito; poiché Gianni è partito, ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] che descrive l’evento (potevo):
(7) capisci, non ne potevo più
(c) Spesso servono a indicare valori modali sacerdote che abbia le stellette!
Ai riempitivi del parlante (per es., non so in 8) rispondono i cosiddetti back-channels (per es., sì, davvero; ...
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Il modo congiuntivo è uno dei modi del verbo italiano (➔ modi del verbo). Ha quattro tempi: due semplici (il presente e l’imperfetto) e due composti (il passato e il trapassato). Nella tradizione grammaticale, [...] al congiuntivo, ma il suo contenuto è dato come reale:
(3) a. so che Giovanni è partito
b. è risaputo che Giovanni è partito
(4) a del dire (7 a.) mentre chi sceglie il congiuntivo ne prende le distanze (8 a.); credere regge l’indicativo quando ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] mette a spiegare tutti i disegni dello story board (Ligabue, La neve se ne frega, cit., p. 33)
(14) Lo fissò per qualche istante, prima fa’ te adesso l’ho fatto io per dieci anni quindi so perfettamente quello che stai provando tu (LIP RC4)
(24) pensa ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] funzione è puramente formale: è il caso di che in so che tornerà, dove la proposizione introdotta da che è argomento una drastica riduzione: tra le coordinative si sono conservate e < et, né < nec, o < aut (ma con cumulo delle funzioni di ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili [...] ) – Ah, Marche, – dissi, – ah, terra marchigiana, io so anche come la tua pazzia può essere ingrata […]. Oh, Marche dolcissime, Giamboni 1994: cap. 34, § 3)
(33) più vi conosco, più ve ne voglio [di bene], il mio uomo (Bacchelli 1947: vol. 1°, 309)
( ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] fonemi italiani /n/ di nave e /ɲ/ di gnomo, di quanta ce ne sia tra /n/ e un suo allofono [ŋ] come in ancora, anzi spesso e vibrante: Sabrina [saˈbːrina], Abruzzo [aˈbːrutːso]; in Sardegna, Sicilia e Calabria meridionale anche per i suoni vibranti: ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente esprimibile o precisabile: ne’ mirabili...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...