Neeson, Liam (propr. William John)
Simona Pellino
Attore teatrale e cinematografico irlandese, nato a Balleymena (Irlanda del Nord) il 7 giugno 1952. Il fisico atletico, lo sguardo virile e rassicurante [...] tedesco che salvò la vita a un migliaio di ebrei facendoli lavorare nella propria fabbrica e in tal modo proteggendoli dai nazisti, N. ha offerto una delle sue prove più convincenti, ottenendo un Golden Globe e una nomination all'Oscar nel 1994. Dopo ...
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Fresnay, Pierre
Riccardo Martelli
Nome d'arte di Pierre-Jules-Louis Laudenbach, attore teatrale e cinematografico francese, nato a Parigi il 4 aprile 1897 e morto ivi il 9 gennaio 1975. Elegante, distaccato, [...] e soprattutto fu il memorabile capitano de Boëldieu di La grande illusion, capolavoro del cinema antimilitarista. Durante l'occupazione nazista decise di rimanere in patria, e, anzi, lavorò con la casa di produzione tedesca Continental, per la quale ...
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Casablanca
Gualtiero De Marinis
(USA 1942, bianco e nero, 102m); regia: Michael Curtiz; produzione: Hal B. Wallis per Warner Bros.; soggetto: dal testo teatrale Everybody Comes to Rick's di Murray Burnett [...] due personaggi che si chiamano Ferrari e Renault? A Casablanca si può. E oltre a ciò, si può tacitare un canto nazista con le parole della Marsigliese. O gettare con nonchalance una bottiglia di Vichy per cestinare un governo collaborazionista. Qui è ...
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Solinas, Franco
Sceneggiatore, nato a Cagliari il 19 gennaio 1927 e morto a Fregene (Roma) il 14 settembre 1982. Viene considerato uno tra i più importanti sceneggiatori europei e tra i più significativi [...] storie complesse caratterizzate da uno sguardo crudo e critico. Nel 1960 sceneggiò con Pontecorvo Kapò, ambientato in un lager nazista, in cui S. segue il difficile percorso di una giovane ebrea che, spinta dal disperato desiderio di sopravvivere ...
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Donskoj, Mark Semënovič
Daniele Dottorini
Regista e scenarista ucraino, nato a Odessa il 6 marzo 1901 e morto a Mosca il 21 marzo 1981. Il cinema di D., seppur spesso criticato per l'eccessiva enfasi, [...] la gente) e nel 1945 si iscrisse al Partito comunista. In quegli anni pose il tema della resistenza contro l'invasore nazista al centro dei suoi lavori, sia con Raduga (1944; Arcobaleno, per il quale il regista ricevette nel 1946 il premio nazionale ...
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Menzel, Jiří
Silvana Silvestri
Regista cinematografico e teatrale, attore e sceneggiatore ceco, nato a Praga il 23 febbraio 1938. Esponente di punta della Nová Vlna, ha messo in scena una Boemia perduta, [...] inabissato) di Mladen Juran. M. arrivò al successo internazionale con Ostře sledované vlaky: ambientato al tempo dell'occupazione nazista, è il racconto dell'infatuazione per un'attricetta da parte di un giovane ferroviere che resta ucciso mentre ...
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Nome d'arte di Maximilian Goldmann, regista austriaco (Baden, presso Vienna, 1873 - New York 1943) naturalizzato statunitense nel 1940. Dominatore e riformatore della scena teatrale europea, grazie al [...] , Pallenberg, Veidt, Jannings). Nel 1933, dopo la rappresentazione di Das grosse Welttheater di Hofmannsthal, fuggì dalla Germania nazista e si trasferì negli USA. Si dedicò anche al cinema, sebbene con scarsa fortuna. Realizzò alcuni film muti ...
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Kusturica,, Emir
Giovanni Grazzini
Regista cinematografico e televisivo bosniaco, nato a Sarajevo il 24 novembre 1955, da famiglia musulmana. Si è diplomato alla scuola di cinema di Praga con il cortometraggio [...] eccezionale stato di grazia in Underground, film epico che ripercorre mezzo secolo di storia della Iugoslavia, dall'occupazione nazista al suo smembramento, dove il dramma del paese è rappresentato con il linguaggio realistico e insieme onirico che ...
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Commedia
Guido Fink
La commedia cinematografica
Definizioni e caratteri generali
Per una definizione di c., uno dei generi più frequentati dal cinema, si potrebbe risalire ad Aristotele, o almeno a [...] , a cura di G.P. Brunetta, 3° vol., L'Europa. Le cinematografie nazionali, Torino 2000 (in partic. t. 1: S. Lowry, Cinema nazista, pp. 411-43; t. 2: O. Bulgakowa, Cinema sovietico dal realismo al disgelo: 1941-60, pp. 681-735 e G. Spagnoletti, Da ...
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Carradine, John (propr. Richmond Reed)
Valerio Caprara
Attore cinematografico statunitense, nato a New York il 5 febbraio 1906 e morto a Milano il 27 novembre 1988. Figura di riferimento del cinema horror [...] Jess il bandito), dell'equivoco Don Murdoch di Western union (1941; Fred il ribelle) o, ancora, della misteriosa spia nazista di Man hunt (1941; Duello mortale), che si integrano con naturalezza nell'estremo rigore e nel rinnovato pessimismo morale ...
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nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
nazistico
nazìstico agg. (pl. m. -ci), non com. – Del nazismo, dei nazisti (propriam. forma accorciata per nazionalsocialistico): la Germania n.; le dottrine n.; e in espressioni spreg. o polemiche: metodi n.; concezioni aberranti e nazistiche.