(ted. Berlin) Città della Germania (3.552.123 ab. nel 2018), capitale federale e del Land omonimo; posta lungo le rive della Sprea, alla confluenza nel fiume Havel (affluente dell’Elba), in una pianura [...] (nota come Patto d’acciaio, secondo la definizione di Mussolini, che voleva sottolineare la forza del legame tra fascismo e nazismo). Stabilì l’aiuto reciproco in caso di rischio per la sicurezza di una delle due parti contraenti, che si impegnavano ...
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Il portiere di notte
Andrea Maioli
(Italia 1974, colore, 115m); regia: Liliana Cavani; produzione: Robert Gordon Edwards per Lotar; soggetto: Barbara Alberti, Amedeo Pagani, Liliana Cavani; sceneggiatura: [...] sovrimpressione ce lo comunica con certezza), una sorta di purgatorio dove si muovono fantasmi evocati dal buio degli anni del nazismo. Anime in pena, siano esse 'buone' o 'cattive', in cerca di redenzione o di fuga verso un forse impossibile altrove ...
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Wolf, Konrad
Giovanni Spagnoletti
Regista cinematografico tedesco, nato a Hechingen (Württemberg) il 20 ottobre 1925 e morto a Berlino Est il 7 marzo 1982. È stato il maggior rappresentante del cinema [...] di Wolfgang Kohlhaase).
Figlio del medico e scrittore comunista Friedrich Wolf, passata l'infanzia a Stoccarda, all'avvento del nazismo si rifugiò in esilio in Unione Sovietica con i genitori e il fratello Markus, futuro capo dei servizi segreti ...
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Adam, Ken (propr. Klaus)
Sabina Tommasi Ferroni
Scenografo cinematografico tedesco, nato a Berlino il 5 febbraio 1921. Ha ottenuto la notorietà curando le scenografie della serie sull'agente 007 tratta [...] l'idea di grandi registi e di risolvere con successo complessi progetti scenografici. Nel 1934 la sua famiglia, per sfuggire al nazismo, si era rifugiata a Londra dove A. prima frequentò la St. Paul's School e quindi studiò architettura presso la ...
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Palmer, Lilli
Francesco Costa
Nome d'arte di Lilli Marie Peiser, attrice teatrale e cinematografica tedesca, nata a Posen (od. Poznań, Polonia) il 24 maggio 1914 e morta a Los Angeles il 27 gennaio [...] la licenza liceale, studiò per breve tempo recitazione, per poi esibirsi come attrice brillante e cantante di operetta. L'avvento del nazismo la costrinse a riparare nel 1933 a Parigi, dove cantò nei cabaret. Nel 1935 si spostò a Londra, e nello ...
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Badalucco, Nicola
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore, nato a Milano il 13 maggio 1929. Durante la sua carriera, iniziata negli anni Settanta, ha lavorato con importanti registi italiani, quali Luchino [...] nel 1970 ottenne una nomination all'Oscar. Dopo la tragica saga familiare tedesca ambientata durante l'ascesa del nazismo, la collaborazione e l'intesa artistica con Visconti continuarono per Morte a Venezia (1971), adattamento del racconto omonimo ...
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Reitz, Edgar
Giovanni Spagnoletti
Regista cinematografico tedesco, nato a Morbach (Hunsrück) il 1° novembre 1932. Inizialmente legato ad Alexander Kluge e all'avvio dello Junger Deutscher Film, colse [...] composto di piccole storie ambientate nell''ora zero', il periodo immediatamente successivo alla fine della guerra e del nazismo; il film, caratterizzato da un 'piacere del testo', rappresenta uno dei suoi risultati migliori, quasi una prova generale ...
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Germania
Giovanni Spagnoletti
Cinematografia
Le origini del cinema: 1895-1918
Riscoperta dalla grande retrospettiva Prima di Caligari, presentata nell'11a edizione delle "Giornate del cinema muto" di [...] di F. Hippler Der ewige Jude, la più infame opera antisemita della storia del cinema.
Il delirio di onnipotenza del nazismo si chiuse con un film emblematico, Kolberg (1945) di Harlan, che esalta la resistenza di una cittadina della Pomerania contro ...
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Mephisto
Paolo Vecchi
(Ungheria/RFT 1981, colore, 154m); regia: István Szabó; produzione: Mafilm/Manfred Durniok; soggetto: dall'omonimo romanzo di Klaus Mann; sceneggiatura: István Szabó, Péter Dobai; [...] sul proprio ruolo aggirandosi tra i fasci di luce dell'enorme arena appena costruita per celebrare i fasti del nazismo.
Tratto dall'omonimo romanzo di Klaus Mann (1936), ispirato alla figura di Gustaf Gründgens, attore e regista teatrale e ...
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Rosenman, Leonard
Nicola Campogrande
Compositore statunitense, nato a New York il 7 settembre 1924. Attratto dai postulati artistici della seconda scuola viennese, ha sempre mantenuto fede ai dettami [...] modo di studiare composizione con Schönberg, che si era stabilito qualche anno prima a Los Angeles per sfuggire al nazismo. Studiò anche pianoforte, con B. Abramowitsch, e nel 1952 si iscrisse al Berkshire Music Center di Tanglewood, dove proseguì ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...