Pittore tedesco (Aschaffenburg 1880 - Davos 1938). Con E. Heckel e K. Schmidt-Rottluff formò (1905) il gruppo Die Brücke; fu (1911) a Berlino, poi (1916) a Davos fino alla morte, avvenuta per suicidio. [...] , l'accentuata deformazione delle figure e il forte accento di polemica sociale, la sua pittura fu condannata dal nazismo come "degenerata". Nell'ultimo periodo a Davos trovò nel paesaggio (la montagna) un modo espressivo nuovo, inteso simbolicamente ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] contestate anche da Furet, il quale, in uno scambio di lettere con Nolte, ha scritto che "il carattere particolare del nazismo, come idea e come regime, sta nel tentativo di trasformare l'odio per gli ebrei, una passione politica diffusa in tutta ...
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HÄRING, Hugo
Susanna Pasquali
Architetto tedesco, nato a Biberach il 17 maggio 1882, morto a Göppingen il 1° maggio 1958. Compie gli studi presso il Politecnico di Stoccarda e poi di Dresda (1899-1902) [...] International de Architecture Moderne), di cui è a lungo vice-rappresentante della sezione tedesca. Dopo l'avvento del nazismo rimane in Germania ma, quale esponente di un'''arte degenerata'', ha pochissime occasioni di costruire. Nel 1935 diventa ...
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Storico dell'arte inglese d'origine ungherese, nato a Budapest il 21 dicembre 1887, morto a Londra il 4 aprile 1954. Con A. Hauser, suo conterraneo e coetaneo, A. è stato il maggiore rappresentante della [...] ambiente culturale sorto attorno a G. Lukács. Nel 1922 si trasferì da Budapest a Berlino da dove, dopo l'avvento del nazismo al potere, emigrò a Londra.
Nei suoi primi studi si rileva, da una parte, l'impronta dell'insegnamento formalista di Wölfflin ...
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Scultore e pittore tedesco (Stolp 1878 - Lublin-Maidanek 1943). Studiò storia dell'arte a Berlino, Monaco e Firenze, dove creò le sue prime sculture. A Parigi nel 1909 realizzò sculture d'ispirazione cubista; [...] valore morale e sociale della sintesi delle arti, attraverso la sua Accademia Le Mur (1938-40). Molte delle sue opere, definite arte degenerata dal nazismo, furono distrutte. Arrestato dai nazisti (1943), morì in campo di concentramento in Polonia. ...
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Storico dell'arte tedesco naturalizzato statunitense (Hannover 1892 - Princeton 1968). Massimo teorico dell'iconologia, in possesso di conoscenze vastissime che esorbitano dal ristretto campo della storia [...] americane di New York (1931-35) e di Princeton (1934-35). Non rientrò in Germania in seguito all'avvento del nazismo, e, stabilitosi negli USA, insegnò dal 1935 all'Institute for advanced study di Princeton. Socio straniero dei Lincei (1967).
Opere ...
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Pittore e incisore statunitense (New York 1871 - ivi 1956). Figlio di musicisti e appassionato musicista egli stesso, F. si recò nel 1887 in Europa per completare la sua formazione, ma si dedicò all'arte [...] di incisione. Con V. Kandinskij, P. Klee e A. Jawlensky fondò (1924) il gruppo Die Blaue Vier. Considerato dal nazismo artista degenerato, tornò definitivamente negli Stati Uniti nel 1937 (murali per l'esposizione universale di New York, 1939; vedute ...
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Pittore e incisore tedesco (Berlino 1847 - ivi 1935). Studiò a Berlino (1866-68) e a Weimar (1868-71), per poi soggiornare ripetutamente in Olanda, a Parigi (1873-78) e a Monaco (1878-84). Profondamente [...] 1915, Kiel, Gemäldegalerie). Stabilitosi a Berlino nel 1884, vi svolse un'attività di primo piano, promuovendo tra l'altro con L. von Hofmann e W. Leistikov la secessione berlinese (1889). La sua opera fu condannata dal nazismo come arte degenerata. ...
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Pittore (Berlino 1902 - Colonia 1968). Dopo gli studî all'accademia di Berlino con K. Hofer, completò la sua formazione a Parigi (1928) e all'accademia tedesca di Villa Massimo a Roma (1931-32). A un soggiorno [...] ; Scuro e bianco, 1968. Murale nell'Istituto di chimica dell'univ. di Friburgo in Brisgovia, 1960). Annoverato dal nazismo tra gli artisti "degenerati", N. solo nel dopoguerra ottenne pieno riconoscimento come uno dei più significativi esponenti dell ...
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Pittore, nato a Lipsia il 12 febbraio 1884. Dal 1900 al 1903 studiò all'accademia di Weimar compiendo poi, nel 1904, la sua formazione a Parigi (dove ritornò nel 1929) e a Firenze.
Partendo da una pittura [...] soggetti crudi e drammatici da lui preferiti, a una ricerca di monumentalità costruttiva, plastica e spaziale.
All'avvento del nazismo, di cui la sua pittura sembra annunciare la violenza, fu allontanato dall'insegnamento presso la scuola d'arte di ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...