TAVIANI, Paolo Emilio
Simone Neri Serneri
TAVIANI, Paolo Emilio. – Nacque a Genova il 6 novembre 1912, unico figlio di Ferdinando, insegnante e poi dirigente scolastico, e di Elide Banchelli, maestra [...] e Milano. Dal 1938 sviluppò un orientamento critico nei confronti del regime, in avversione alle leggi razziali e soprattutto al nazismo, e lo esplicitò in alcuni scritti (che in seguito, nel 1943, gli sarebbero valsi una proposta di assegnazione al ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel XX secolo l’unità europea diviene, da progetto utopistico, concreto disegno politico, [...] che “si respira nell’aria” tanto nell’area politico-culturale liberaldemocratica, unita dalla lotta contro il fascismo e il nazismo, quanto in molti ambienti di sinistra, che declinano il superamento della sovranità nazionale in consonanza con l ...
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Polonia
Silvana Silvestri
Cinematografia
Due nomi sono da ricordare tra i pionieri del cinema polacco: il fotografo Piotr Lebiedzinski, che montò cinque fotografie su un cliché di vetro proiettandole [...] , come sadico gioco tra aguzzino e vittima. Man mano che passavano gli anni (e fu chiarissimo all'epoca di Solidarność), il nazismo divenne la grande metafora con cui ci si riferiva all'autoritarismo del regime. Le nouvelles vagues che in quell'epoca ...
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Maccartismo
Guido Fink
Con il termine maccartismo, a volte sostituito dalla locuzione 'caccia alle streghe' per gli evidenti rimandi alla psicosi che qualche secolo prima aveva agitato l'America puritana [...] , lo zelo della scrittrice Ayn Rand la quale, deplorando Song of Russia, sostenne che sarebbe stato meglio sconfiggere il nazismo senza allearsi con i sovietici, tanto la vittoria era comunque inevitabile (pp. 31-33), o quello della signora Lela ...
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VOLPI, Franco. –
Domenico M. Fazio
Nacque a Vicenza il 4 ottobre 1952 da Mario e da Teresa Chilovi.
Studiò al liceo classico Antonio Pigafetta di Vicenza, dove ebbe come professore di filosofia Giuseppe [...] nel volume di Bompiani I filosofi e la vita (Milano 2010), Volpi ammise infine che la compromissione del filosofo con il nazismo non fu solo un intermezzo o un errore frutto di ottusità politica, bensì «qualcosa che va al cuore della filosofia di ...
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CICOGNANI, Gaetano
Luciano Osbat
Nato a Brisighella (Ravenna) il. 26 nov. 1881 da Guglielmo e da Anna Cecioni, fu fratello di Amleto; frequentò il seminario a Faenza, e fu ordinato sacerdote il 24 dic. [...] dovute spiegazioni e, ritornato in patria, modificò completamente il suo giudizio sugli avvenimenti, adeguandosi alla condanna del nazismo contenuta nell'enciclica di Pio XI dell'anno precedente (Mit brennender Sorge) ed alle precise direttive della ...
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Carradine, David
Valerio Caprara
Attore cinematografico statunitense, nato a Hollywood l'8 dicembre 1936. Interprete di personaggi spesso percorsi da una vena di follia, aiutato in questo da peculiari [...] , in Bound for glory (1976; Questa terra è la mia terra) di Hal Ashby, e un acrobata precipitato nell'incubo del nazismo incombente in Das Schlangenei (1977; L'uovo del serpente) di Ingmar Bergman. A causa del carattere scontroso e dell'incapacità di ...
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Spranger, Eduard Franz Ernst
Filosofo e psicologo tedesco (Gross-Lichterfelde, Berlino, 1882- Tubinga 1963). Allievo di Dilthey, insegnò nelle univv. di Lipsia (1911-20), Berlino (1920-33), Tubinga (dal [...] ). Notevole fu la sua influenza culturale, etica e pedagogica in Germania, specie nel periodo precedente l’avvento del nazismo e nel dopoguerra. Tra le sue opere principali si segnalano: Wilhelm von Humboldt und die Humanitätsidee (1910); Kultur ...
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Architetto (Berlino 1883 - Boston 1969), figura centrale del movimento europeo di rinnovamento dell'architettura. Fu allievo di P. Behrens; la sua prima opera, l'officina Fagus (1911) di Alfred (Sassonia [...] , e l'allestimento di mostre come quella del Werkbund a Parigi e dei materiali non ferrosi a Berlino. Perseguitato dal nazismo, si trasferì in Inghilterra (1934), dove i suoi tre anni di permanenza lasciarono un'influenza profonda. Raggiunse poi gli ...
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PACIFISMO
Chiara Ingrao-Giulio Marcon-Mario Pianta
(XXV, p. 879)
Il p., come rifiuto della guerra e impegno per la soluzione nonviolenta dei conflitti, ha segnato profondamente la seconda metà del 20° [...] subito nel 20° secolo una ridefinizione importante con la seconda guerra mondiale. L'esigenza di opporsi sia al fascismo e al nazismo da un lato, sia a un eventuale nuovo conflitto mondiale dall'altro, ha avuto l'effetto di spiazzare le culture e ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...