Architetto (Allenstein, oggi Olstztyn, Polonia, 1887 - San Francisco 1953). Fra i più significativi interpreti del movimento moderno. Studiò a Berlino e a Monaco e, nel 1919, presentò alla galleria Cassirer [...] ; e nel 1931, il Columbushaus, tra le sue più belle realizzazioni (distrutto da un incendio). Dopo il 1933, all'avvento del nazismo, M. divise la sua vita tra la Palestina e la Gran Bretagna; si trasferì nel 1941 negli USA conservando anche nelle ...
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FOSSE, Robert, detto Bob
Lorenzo Quaglietti
Coreografo, attore e regista statunitense, nato a Chicago il 23 giugno 1927, morto a Washington il 23 settembre 1987. Allievo di F. Weaver, sin da giovanissimo [...] e non prevede il lieto fine.
Cabaret (1972; uno degli otto Oscar va alla regia), ambientato nella Germania del nascente nazismo, rispecchia la drammaticità e l'angoscia di quel periodo e ribalta gli schemi del musical, anche se troppo tardi per ...
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CHIAROMONTE, Nicola
Piero Craveri
Nacque il 12 luglio 1905 a Rapolla (Potenza) da Rocco e da Anna Catarinella. Di famiglia cattolica osservante - il padre medico ed antifascista -, il C. iniziò gli [...] un arco di eventi importante, come la stabilizzazione del regime dopo la crisi del '29-'30 e il parallelo sopravvento del nazismo in Germania, con un'analisi molto lucida, concreta, nient'affatto intellettualistica, in cui però il C. tende a risalire ...
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neonazismo
s. m. – Nuova forma di ideologia nazifascista diffusa già alla fine degli anni Cinquanta del 20° sec. negli Stati Uniti e in Europa – dove nacquero l’American nazy party (ANP), il Freiheitliche [...] e, di conseguenza, come capri espiatori di ogni genere di malessere. In questo senso, ai temi fondativi del nazismo originario, vennero a sommarsi un razzismo xenofobo e omofobico più generalizzato e un antieuropeismo sempre più marcatamente ...
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Vávra, Otakar
Eusebio Ciccotti
Regista cinematografico ceco, nato a Hradec Králové il 28 febbraio 1911. Insieme a Josef Rovenský e Martin Frič negli anni Trenta portò la cinematografia cecoslovacca [...] di A. Jirásek gli permise di parlare metaforicamente della rivoluzione del 1848 contro K. von Metternich alludendo al nazismo, pochi mesi prima degli infausti Patti di Monaco. Sin da questo primo lungometraggio V. mostrò di apprezzare l'estetica ...
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Eugenio Pacelli (Roma 1876 - Castel Gandolfo 1958). Fu nunzio apostolico (dal 1920) a Berlino, segretario di Stato e collaboratore di Pio XI. Eletto papa (1939) alla morte di questi, si pronunciò più volte [...] le relazioni, senza riuscirvi. Nello stesso tempo il Sant'Uffizio condannò alcune aberrazioni della teoria e della pratica del nazismo: l'eutanasia, messa in campo per sopprimere coloro che il regime considerava «non meritevoli di vita» (2 dic. 1940 ...
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Storico e docente universitario italiano (n. Roma 1950). Giovanissimo, sul finire degli anni Sessanta ha fondato la Comunità di Sant’Egidio, cui si è dedicato pienamente da allora. R. è uno storico apprezzato [...] secolo (con M. Impagliazzo, 2020), La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo (2021), La guerra del silenzio. Pio XII, il nazismo, gli ebrei (2022), Il grido della pace (2023) e Le parole della pace (2024). Dal 16 novembre 2011 al 28 aprile ...
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KUNKEL, Wolfgang
Mario Talamanca
Studioso tedesco di diritto romano, nato a Fürth in Odenwald (Assia) il 20 novembre 1902, morto a Monaco di Baviera l'8 maggio 1981. L'ambiente familiare, impregnato [...] zur neueren Privatrechtsgeschichte.
Di sentimenti liberali, partecipe della migliore tradizione culturale tedesca, mantenne, durante il nazismo, un atteggiamento di pacato e fermo distacco dal regime imperante: nel dopoguerra, come indipendente nell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La filosofia del diritto nel primo Novecento
Mauro Barberis
Nella cultura italiana fra le due guerre, la filosofia del diritto acquista grande visibilità; la coltivano, occasionalmente, personaggi di [...] ricordare che la percezione sia del fascismo sia della mafia sia cambiata solo in seguito, dopo l’alleanza con il nazismo e le stragi mafiose.
Nella prima parte di L’ordinamento giuridico, Romano critica la definizione del diritto come norma dei ...
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SALVADORI PALEOTTI, Gioconda Beatrice (Joyce Lussu)
Chiara Cretella
– Nacque a Firenze l’8 maggio 1912, terzogenita del conte Guglielmo e di Giacinta Galletti de Cadilhac.
Il padre fu un teorico positivista, [...] e Romain Rolland. Studiò poi all’Università di Heidelberg, dove seguì le lezioni del filosofo Karl Jaspers. Di fronte all’ascesa del nazismo, nel 1933, Joyce lasciò la Germania e seguì i corsi di lettere alla Sorbona di Parigi e in seguito quelli di ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...