autoingannarsi
(auto-ingannarsi), v. intr. pron. Ingannare sé stesso; ingannarsi da sé.
• Che suo padre fosse un nazista militante, l’austriaco Martin Pollack ‒ professore di slavistica all’università [...] , un Paese dove ‒ nonostante Hitler ne fosse figlio ‒ sono tuttora in molti ad autoingannarsi con la bugia di un nazismo solo subìto, anziché accolto con entusiasmo dall’anima profonda della nazione. (Paolo Rumiz, Repubblica, 19 maggio 2007, p. 39 ...
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Birkhoff George David
Birkhoff George David (Overisel, Michigan, 1884 - Cambridge, Massachusetts, 1944) matematico statunitense, noto soprattutto per la formulazione, in teoria della misura, del → teorema [...] anni Trenta del secolo scorso Birkhoff fu accusato di antisemitismo perché, nel favorire l’assunzione nelle università americane di giovani matematici statunitensi, ostacolò di fatto l’assunzione di giovani ricercatori europei in fuga dal nazismo. ...
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Filosofo del diritto (Lubecca 1878 - Heidelberg 1949). Partecipò alla vita politica negli anni successivi alla prima guerra mondiale e fu ministro socialista della Giustizia nel gabinetto Wirth e nel gabinetto [...] relativismo assiologico. La terza edizione della sua Rechtsphilosophie, apparsa alla vigilia dell'avvento al potere del nazismo (1932), teorizza una forma di socialdemocrazia in cui sia possibile una giurisprudenza funzionale, socialmente orientata ...
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Poeta, scrittore e autore drammatico austriaco (St. Marienkirchen 1890 - Linz 1965). Figlio di contadini, si ispirò costantemente al primitivo mondo rurale in cui era nato, sia nei volumi di versi, celebranti [...] , 1931; Die Hexe von Passau, 1935; ecc.). Codesti motivi della sua ispirazione costituirono il presupposto della sua adesione al nazismo e alla mitologia del "sangue e zolla". Tra le sue ultime opere, il volume di racconti Ein Strauss Rosen (1954 ...
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Scrittore tedesco (Kiel 1898 - Gmund am Tegernsee, Baviera, 1981). Prigioniero di guerra in Russia, coinvolto nella guerra civile fra bolscevichi e "bianchi", al ritorno in Germania diede inizio a una [...] (1941) e Wenn die Dämme brechen (1950); a un temuto terzo conflitto, Es geschah im Jahre 1965 (1957). Una discussa giustificazione del suo atteggiamento compiacente verso il nazismo fu tentata da D. in Die zwölf Gespräche. 1933-1945 (1966). ...
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In prima approssimazione l'a. si può considerare come quel complesso di fenomeni che si manifestano nell'imposizione dall'alto, in forma gerarchica e con il ricorso alla coercizione, di comandi, ordini, [...] negativa dei rapporti interpersonali. Altri autori, anch'essi fortemente e più o meno direttamente influenzati dall'esperienza del nazismo, come E. Fromm (1941), hanno sottolineato che la personalità autoritaria emerge e viene plasmata da un periodo ...
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Giuseppe Bedeschi
Filosofo tedesco (Francoforte sul Meno 1903 - Visp, Vallese, 1969). Fu uno dei principali esponenti della scuola di Francoforte. Nel suo pensiero - caratterizzato dalla critica all'Illuminismo [...] che avrebbero avuto una parte eminente nella cultura europea (Marcuse, Benjamin, Fromm, Wittfogel, ecc.). Nel 1933 l'avvento del nazismo costrinse Adorno (di origine ebraica) a emigrare a Parigi dove, insieme ad Horkheimer, ricostituì l'Institut für ...
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Pittore e incisore tedesco (Berlino 1847 - ivi 1935). Studiò a Berlino (1866-68) e a Weimar (1868-71), per poi soggiornare ripetutamente in Olanda, a Parigi (1873-78) e a Monaco (1878-84). Profondamente [...] 1915, Kiel, Gemäldegalerie). Stabilitosi a Berlino nel 1884, vi svolse un'attività di primo piano, promuovendo tra l'altro con L. von Hofmann e W. Leistikov la secessione berlinese (1889). La sua opera fu condannata dal nazismo come arte degenerata. ...
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Furet, François
Ciro Lo Muzio
Storico francese, nato a Parigi il 27 marzo 1927 e morto a Tolosa il 12 luglio 1997. Fu uno dei più importanti studiosi della Rivoluzione francese e del comunismo in Europa. [...] (1995, trad. it. 1996), F. pose in evidenza le analogie esistenti tra i due regimi totalitari del Novecento - nazismo e comunismo - che, nati nello stesso periodo e accomunati dal ricorso alle medesime pratiche coercitive, furono in seguito oggetto ...
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Uomo politico ungherese, nato a Budapest il 22 marzo 1886 e ivi morto il 10 novembre 1939. Ultimati gli studî, entrò nella carriera amministrativa dello stato e durante la prima Guerra mondiale combatté, [...] Horthy in Italia nel novembre 1936. Costretto a cercare una linea di equilibrio fra le tendenze filotedesche e quelle contrarie al nazismo e alla Germania, dopo la prima legge antisemitica del marzo 1938, il 13 maggio dello stesso anno fu messo in ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...