Giurista, storico e filosofo del diritto tedesco, nato a Celle (Bassa Sassonia) il 28 febbraio 1912. Allievo di W. Kunkel e di E. Genzmer, dedicò i suoi primi studi alla storia della recezione del diritto [...] all'università di Francoforte, combatté nella seconda guerra mondiale. Le drammatiche vicende della Germania sotto il nazismo e durante il conflitto lo sollecitarono a interrogarsi sulla natura e sui fondamenti dell'ordinamento giuridico con ...
Leggi Tutto
Il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.
Il termine fece la sua comparsa in Francia quando A.-L.-C. Destutt de Tracy se ne servì per denominare [...] un significato più specifico e ristretto, che viene utilizzato per indicare dottrine e movimenti politici precisi (comunismo, nazismo, fascismo), accomunati da alcune caratteristiche: la presenza di un retroterra teorico più o meno elaborato, che ...
Leggi Tutto
Giurista e politologo (n. Katowice 1900 - m. in Svizzera 1954). Avvocato, esercitò la professione nel settore del diritto del lavoro. Socialdemocratico, costretto all'esilio, dal 1933 al 1936 studiò sotto [...] e poi (1942-46) per il Dipartimento di stato. In questo periodo pubblicò la sua analisi, divenuta famosa, del nazismo: Behemoth; the structure and practice of national socialism (1942; trad. it. 1977), nella quale utilizza con grande finezza uno ...
Leggi Tutto
Scrittrice statunitense (Indiana Creek, Texas, 1890 - Silver Spring 1980). Dopo aver lavorato come giornalista, viaggiò per alcuni anni in Messico e in Europa. Esordì con il volume di racconti Flowering [...] , Ship of fools (1962; trad. it. 1964), opera d'impronta allegorica che affronta con corrosiva ironia la genesi del nazismo. Sostenuta da un solido impianto stilistico, la narrativa della P. s'incentra sull'indagine del controverso retaggio morale e ...
Leggi Tutto
Termine che designa i popoli iranici (ceppo linguistico indoeuropeo), coniato nell’Ottocento e derivante dall’appellativo con cui i popoli iranici si chiamavano fra di loro (dal sanscrito ariyà- «signore»). [...] di lingua indoiranica usavano chiamarsi Ari, l’uso del termine arisch fu esteso – da parte dei teorici del nazismo – a indicare il tipo etnico biondo nordeuropeo concepito come continuazione diretta dell’antica popolazione ariana «nobile, eletta». Si ...
Leggi Tutto
Storico e uomo politico tedesco (Brema 1858 - Ginevra 1941). Studioso della storia costituzionale del Sacro Romano Impero, collaborò alla pubblicazione dei Deutsche Reichstagsakten, e ne fu direttore (1889-1935). [...] ) e all'Assemblea nazionale di Weimar (1919-20). Presidente dal 1914 al 1929 della Società tedesca per la pace, nel 1927 fu insignito del premio Nobel per la pace insieme col francese F. Buisson. Oppositore del nazismo, nel 1933 si stabilì a Ginevra. ...
Leggi Tutto
Pittore, nato il 17 ottobre 1890 a Hannover, dove morì il 2 febbraio 1964. Autodidatta, si dedicò completamente alla pittura dal 1919 con un'intensa attività nell'ambito dell'arte concreta, a stretto contatto [...] e nel 1930 partecipò alle mostre parigine di Cercle et carré e Abstraction - Création. Con l'avvento del nazismo, considerato artista degenerato, distrutte le sue opere nelle collezioni pubbliche, B. fu costretto a vivere completamente isolato. Nel ...
Leggi Tutto
MULISCH, Harry K. V
Jeannette E. Koch Piccio
Scrittore nederlandese, nato ad Haarlem nel 1927; nella sua opera si possono distinguere tre strati, comunque intrecciati tra di loro: la magia della creazione [...] negli anni Sessanta, la testimonianza di un interesse politico, spesso incentrato sulla violenza psico-fisica del fascismo e del nazismo, per es., ancora in forma di romanzo: Het stenen bruidsbed ("Il talamo di pietra", 1959), storia di un ex ...
Leggi Tutto
GEHEEB, Paul Albert Heinrich Hermann
Pedagogista tedesco, nato a Geisa, Rhön, il 10 ottobre 1870. Diresse (1902-06) la scuola di Haubinda (Turingia), fondata nel 1901 da H. Lietz. Separatosi da quest'ultimo, [...] comunità scolastica dell'Odenwald", detta comunemente la "Scuola dell'Odenwald" (Odenwaldschule). Lasciata la Germania con l'avvento del nazismo, fondò nel 1934, sul modello di quest'ultima, "la Scuola di umanità" (Ècole d'humanité) a Ginevra, che ...
Leggi Tutto
Uomo politico ungherese, nato nel 1881, morto a Budapest il 10 gennaio 1946. Avviato alla carriera diplomatica, era consigliere alla legazione di Ungheria a Londra, quando fu chiamato a succedere al conte [...] Asse nella guerra contro l'URSS (giugno 1941) e fu fautore, pur con qualche riserva, del "nuovo ordine europeo" auspicato dal nazismo. Si dimise dalla carica il 9 marzo 1942. Dopo il crollo dell'Ungheria, fu sottoposto a processo e condannato a morte ...
Leggi Tutto
nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...