Regista cinematografico (Cairo 1904 - Roma 1978). Inizialmente assistente di A. Blasetti (Sole, 1929; Terra madre, 1930), si affermò poi come autore di commedie brillanti, di impianto prevalentemente commerciale [...] 1941; Noi vivi e Addio Kira!, 1942, entrambi film di propaganda bellica). Più interessanti le opere successive alla guerra: L'ebreo errante (1947), amara riflessione sul nazismo; Camicie rosse (in collab. con Franco Rosi; 1951-52), sul Risorgimento. ...
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RITTER, Gerhard
Silvio FLIRLANI
Storico tedesco, nato il 6 aprile 1888 a Bad Sooden. Frequentò le università di Monaco, Lipsia, Berlino e Heidelberg, laureandosi presso quest'ultima nel 1911. Dopo avere [...] di Amburgo, succedendo a M. Lenz, nel 1924. L'anno successivo passò a Friburgo. Fece parte del circolo d'opposizione al nazismo costituitosi intorno a K. Gördeler (v. germania: Storia in questa seconda Appendice, I, p. 1039).
L'opera principale del R ...
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Riefensthal, Leni (propr. Helene Bertha Amalie)
Melania G. Mazzucco
Regista, attrice e produttrice tedesca, nata a Berlino il 22 agosto 1902 e morta e Pöcking (Baviera) l'8 settembre 2003. Già ballerina [...] popolare, divenne la più celebre regista tedesca degli anni Trenta, visionaria profetessa dell'agghiacciante e funebre razionalità del nazismo e dell'olimpica bellezza dell'uomo. Nel 1938 il suo Olympia, lungo documentario sulle Olimpiadi di Berlino ...
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Regista teatrale tedesco naturalizzato francese (n. Zurigo 1941), figlio di Wolfgang (Berlino 1901 - ivi 1966), animatore del rinnovamento teatrale tedesco negli anni Venti. Direttore artistico del Berliner [...] lavoro sulla lingua e da scenografie volutamente provvisorie costruite con materiali di recupero.
Vita
Emigrato durante il nazismo e nel dopoguerra direttore del Deutsches Theater. Assistente regista al Deutsches Theater, L. entrò a far parte ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Crocevia di migrazioni, culture, religioni, imperi, il Mediterraneo ha avuto una parte [...] . E anche dopo le sue lacerazioni, causate dapprima dal trionfo dei movimenti fascisti, e poi dallo scontro tra nazismo e democrazia, la zona meridionale dell’Europa è stata oggetto degli interessi di entrambi i blocchi ideologici formatisi dopo ...
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Mises, Ludwig von
Economista austriaco naturalizzato statunitense (Lemberg 1881 - New York 1973). Esponente di spicco della seconda generazione della scuola austriaca (➔ austriaca, scuola). Formatosi [...] docente all’Università di Vienna, ebbe tra i suoi allievi F. von Hayek e F. Machlup. Nel 1934, per sfuggire al nazismo, emigrò in Svizzera e nel 1940 negli Stati Uniti (docente alla New York University, 1945-69). Ha contribuito alla teoria monetaria ...
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Uomo politico e storico (Berlino 1889 - New York 1943). Allievo di O. Hirschfeld e di E. Meyer, pubblicò diversi studî di storia romana e italica, con particolare riguardo alle vicende costituzionali dell'Italia [...] indipendente tedesco, poi in quello comunista e fu deputato al Reichstag (1924-28). Dopo l'avvento del nazismo emigrò in Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti, abbandonando il comunismo. Scrisse: Die Entstehung der deutschen Republik (1928 ...
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Uomo politico polacco (Suwałki 1891 - Oxford 1969); appartenne alla corrente di Piłsudski. Dopo aver tenuto varî incarichi di governo nel settore economico, il colonnello K. fondò nel 1937 il cosiddetto [...] supremazia dell'elemento militare nella vita politica polacca. Antiebraica e anticomunista, essa rappresentò la traduzione, in termini polacchi, delle tendenze autoritarie affermatesi in Europa col fascismo e il nazismo. Ebbe tuttavia vita effimera. ...
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REYNOLDS, Quentin
Cecil SPRIGGE
Giornalista, nato a New York l'11 aprile 1902. Fu, giovanissimo, atleta di calcio, di pugilato e di nuoto; poi, compiuti gli studî di legge, entrò nel giornalismo sportivo, [...] corrispondente in Germania. Con l'avvento di Hitler al potere, il R., che non faceva mistero della sua avversione al nazismo, fu costretto a tornare in patria, dove divenne condirettore del mensile Collier's.
Corrispondente di guerra nel 1940, dalla ...
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Carta atlantica
Comune dichiarazione di principi concordata tra il primo ministro inglese W. Churchill e il presidente degli USA F.D. Roosevelt, che nell’ag. del 1941 si incontrarono su un incrociatore nella [...] . In esso venivano enunciati alcuni principi condivisi per il futuro ordine mondiale, successivo alla fine del nazismo: divieto di espansioni territoriali, autodeterminazione interna ed esterna, collaborazione economica, pace intesa come libertà dal ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...