Uomo politico argentino (Lobos, Buenos Aires, 1895 - Buenos Aires 1974). Già ministro del Lavoro del governo di E.J. Farrell, P. fu eletto presidente della Repubblica (1946, confermato nel 1951), alla [...] svolse una politica «giustizialista», «a metà strada fra comunismo e capitalismo». In campo internazionale, questa ebbe forme di nazionalismo, specie contro gli USA e la Gran Bretagna, mentre P. tentava di estendere la sua influenza nei paesi vicini ...
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Intellettuale italiana (Napoli 1874 - Roma 1941), figlia di Antonio. Fu la prima donna a laurearsi in giurisprudenza all'univ. di Roma (1894) e a ottenere la libera docenza in filosofia del diritto nel [...] di ricerca, che la condusse dal materialismo allo spiritualismo, e dalla militanza nell'ambito del femminismo democratico alla scelta del nazionalismo e del fascismo. Tra i suoi scritti ricordiamo: Studio sul problema del voto alla donna (1904) e Del ...
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SLAVOFILISMO
Wolfango GIUSTI
. È uno dei principali movimenti di pensiero nella Russia del sec. XIX; lo si contrappone generalmente all'occidentalismo. Come per altre correnti russe, non è facile una [...] e la vera, più profonda libertà regnerebbe in Russia.
Da un lato si affaccia dunque con gli slavofili un nuovo nazionalismo russo prima ignoto, influenzato direttamente da quell'Occidente al quale si nega d'altra parte ogni vera umanità, ogni utilità ...
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HANDELSMAN, Marceli
Giovanni Maver
Storico polacco, nato a Varsavia l'8 luglio 1882. Compiuti gli studî a Varsavia e all'estero, è dal 1915 professore di storia universale nell'università di Varsavia. [...] delle nazioni moderne, con particolare riguardo alla Polonia e alla Francia (Rozwój narodowoości nowoczesnej, Lo sviluppo del nazionalismo contemporaneo, Varsavia 1924); Napoléon et la Pologne, 1806-07, Parigi 1909; Francja-Polska 1795-1875, Varsavia ...
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conservatorismo
Posizione culturale e politica di chi sottolinea il valore della continuità di fronte al cambiamento, contro le ideologie progressiste, difendendo l’ordinamento politico-sociale tradizionale [...] tipici dell’esperienza britannica e proposti come modelli universali. Il c. ha assunto fisionomie diverse a seconda dei contesti nazionali in cui si è sviluppato. Al di là delle differenze, i conservatori avversano i progetti utopistici di società ...
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MANASSE
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
. Re di Giuda, regnò circa dal 689 al 641 a. C., succedendo in età di 12 anni a suo padre Ezechia (v.). Il suo regno lunghissimo (di 55 anni secondo II [IV] [...] ardente fautore dello jahvismo, sotto l'ispirazione specialmente del profeta Isaia, e ostile a influenze straniere sul nazionalismo giudaico, così M., rientrato nell'influenza della civiltà dell'Assiria attraverso i circoli di corte che lo dominarono ...
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Africanismo
Basil Davidson
Significati
Il termine 'africanismo' è antico, e per lungo tempo ha avuto significati differenti, ma più o meno legati tra loro. Il più antico uso conosciuto in inglese, per [...] della Costa d'Oro (Ghana dopo il 1956), e Jomo Kenyatta (c. 1889-1978) del Kenya; c'erano inoltre il vecchio nazionalista della Sierra Leone I.T.A. Wallace-Johnson (1895-1965) e una forte presenza nigeriana. In questo congresso di Manchester emersero ...
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COZZANI, Ettore
Marcello Carlino
Nacque a La Spezia il 3 genn. 1884 da Leonardo e Valdemira Ricco.
Compì gli studi nella città natale e poi a Pisa, dove frequentò i corsi universitari. Ebbe maestri [...] politica economica dei fascismo; e il numero di maggio-luglio del 1940 fu votato alla guerra e rispolverò un furente nazionalismo mai del tutto sopito. Rigurgitavano frasi come "in Mussolini si è incarnato un destino non solo Italiano e europeo, ma ...
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Stato dell’Asia occidentale e, in piccola parte, dell’Europa sud-orientale, il cui territorio è diviso in due regioni peninsulari: la Tracia (detta anche Turchia europea), e l’Asia Minore, o Anatolia (con [...] di allusione da parte di numerosi compositori, tra cui W.A. Mozart e L. van Beethoven. La creazione di una scuola nazionale turca si deve soprattutto a una serie di compositori nati nel corso del primo decennio del 20° sec. e formatisi soprattutto a ...
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Uomo politico tunisino, nato a Monastīr il 3 agosto 1903; compì gli studî dapprima a Tunisi, poi, fra il 1924 e il 1927, a Parigi, specializzandosi in diritto e scienze politiche. Entrò nella politica [...] al Destūr, nel novembre 1932 iniziò la pubblicazione di un nuovo quotidiano, L'Action Tunisienne, nel quale sostenne il nazionalismo estremista del suo gruppo. Nel maggio 1933 i dirigenti del Destūr furono costretti ad accogliere gli esponenti della ...
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nazionalismo
s. m. [der. di nazionale, sul modello del fr. nationalisme (cfr. anche l’ingl. nationalism)]. – 1. a. Esaltazione dell’idea di nazione e di tutto quanto è espressione di essa nella vita civile e politica. b. Sentimento di forte...
nazionale
agg. [der. di nazione]. – 1. a. Che è proprio di una nazione, considerata come unità etnica: lingua, letteratura n.; i caratteri n. di un popolo; stato n., lo stato fondato sul principio di nazionalità. b. Della nazione, considerata...