Pittore francese (Lione 1809 - Roma 1864). Allievo di J.-A. Ingres, fu buon ritrattista. Con impostazione stilistica affine a quella dei Nazareni, eseguì vasti cicli di pitture religiose per le chiese [...] di Saint-Séverin (1840-41) e di Saint-Germain-des-Prés (1842-44 e 1861) a Parigi. Il fratello Paul (Lione 1811 - Parigi 1902) si dedicò in particolare al paesaggio e al ritratto ...
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Pittore (Roma 1844 - Albano 1908) di origine tedesca. Allievo del padre Alexander Maximilian (Monaco 1811 - Roma 1888), come lui aderì al movimento dei Nazareni. La sua opera più notevole è la decorazione [...] ad affresco della cappella dei Tedeschi nella basilica di Loreto (1892-1902), con storie della Vergine, in riquadri alla maniera trecentesca. Fu direttore della Pinacoteca Vaticana, eseguì affreschi in ...
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Pittore (Faenza 1787 - Roma 1871). Studiò a Roma, dapprima seguendo l'indirizzo neoclassico, quindi, sotto l'influsso dell'opera e delle teorie dei nazareni, volgendo verso il purismo, di cui sottoscrisse [...] il manifesto nel 1843. Se la sua opera di pittore, nonostante certa acerba e incisiva purezza di disegno, rimase eccessivamente legata ai precetti dell'accademia, notevole fu la sua importanza nella cultura ...
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Pittore (Vienna 1810 - Francoforte sul Meno 1886). Formatosi all'accademia di Vienna, fu poi in Italia (1828-34) e a Roma fece parte dei Nazareni. Dal 1850 insegnò nell'Istituto Städel di Francoforte. [...] Tra le opere, notevoli le decorazioni della cappella del castello di Rheineck, dello scalone del Wallraf-Richartz-Museum di Colonia (1854-64) e del coro del Duomo di Strasburgo (1876-79). Fu anche illustratore ...
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Pittore e incisore (Basilea 1799 - ivi 1850). Studiò a Basilea, e in Italia (1819-23), dove fu allievo di J. A. Koch e avvicinò i Nazareni, di cui risentì nei suoi quadri religiosi e storici. Più interessante [...] la sua attività di caricaturista, che gli diede in Svizzera molta popolarità ...
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Pittore inglese (Calais 1821 - Londra 1893). Formatosi alla scuola di G. Wappers ad Anversa, soggiornò poi a Parigi, e a Roma (1844-46) conobbe i Nazareni. A Londra, fin dal 1848, entrò in contatto con [...] la cerchia dei preraffaelliti, esercitando un forte influsso specie su D. G. Rossetti. Dai primi modi accademici, si orientò, con intenti di propaganda umanitaria e sociale, alla ricerca di una minuziosa ...
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Pittore (Spesbach, Palatinato, 1808 - Heidelberg 1873). Allievo di J. Schnorr von Carolsfeld e di P. Cornelius, dipinse quadri di soggetto religioso, ritratti e paesaggi alla maniera dei nazareni. ...
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Pittore e incisore (Trebbin 1794 - Berlino 1861), fratello di Luise; dipinse composizioni storiche, religiose e ritratti. Fu a Roma (1823-28), in rapporto con la colonia dei Nazareni; a Berlino divenne [...] pittore di corte, e nel periodo 1828-45 eseguì una serie di quadri storici e religiosi. Dopo il 1845 si volse alla letteratura; noti anche i suoi numerosi disegni, che costituiscono una galleria iconografica ...
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Pittore (Monaco di Baviera 1825 - ivi 1909). Allievo di H. Hess e J. Schnorr von Carolsfeld, dipinse soprattutto opere di soggetto religioso (affreschi, pale d'altare) nello stile dei Nazareni. ...
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Pittore (Vienna 1781 - Linz 1866); formatosi all'Accademia di Vienna, dopo aver aderito (1809) al Lukasbund (Cristo nel Getsemani, 1811-12, Goisern, Evangelische Kirche), fu uno degli esponenti dei Nazareni [...] a Roma (1816-28) ...
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nazareno
nażarèno (pop. nażżarèno) agg. e s. m. [dal lat. tardo Nazarenus, gr. Ναζαρηνός]. – 1. agg. Di Nàzareth, città della Galilea, nella Palestina settentr.: Gesù n. (e assol., come sost., il N.), Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse...
patto del Nazareno
loc. s.le m. Nel linguaggio giornalistico e politico, accordo su una nuova legge elettorale, sull'abolizione del Senato e su altri temi, siglato tra Matteo Renzi (Pd) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) nella sede del Pd...