Movimento artistico e letterario promosso in Inghilterra, verso la metà del 19° sec., dalla Pre-Raphaelite Brotherhood, fondata nel 1848 dai pittori D.G. Rossetti, W. Holman Hunt, J.E. Millais e dallo [...] ’ e dei quattrocentisti e a ricondurre l’arte a una schietta espressività religiosa: si ricollega alla corrente tedesca dei Nazareni, al gruppo dei primitifs francesi (e all’opera giovanile di Ingres), alla corrente dei puristi italiani. Agli inizi ...
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BUSATO, Giovanni
Franco Barbieri
Nacque il 3 dic. 1806 a Vicenza, nella contrada di Borgo S. Croce, da Giuseppe, falegname, e Caterina Zattara. Nel 1825 fu mandato da uno zio materno, mansionario e [...] 1829, entrando nel vivo delle polemiche tra gli ultimi neoclassici e i primi rappresentanti delle correnti romantiche, assieme ai nazareni e ai puristi di Federico Overbeck. Subito (1830) l'Accademia di S. Luca gli concedeva una medaglia per i ...
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MANCINELLI, Giuseppe
Cinzia Beccaceci
Figlio di Pietro e di Raffaella Bagnasco, nacque a Napoli il 17 marzo 1813. Iscrittosi dodicenne al Reale Istituto di belle arti di Napoli, seguì i corsi del pittore [...] dell'arte rinascimentale e del classicismo seicentesco entrando comunque in contatto con le coeve tendenze artistiche dei puristi e dei nazareni attraverso J.F. Overbeck.
A Roma nel 1840 sposò Maddalena Arnoldi, da cui ebbe sette figli. Alla famiglia ...
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GUARDABASSI, Mariano
Maddalena Parise
Primogenito di Filippo e di Isabella Perucchini, nacque a Perugia il 25 marzo 1823. Compiuti gli studi primari presso il collegio Pio, fu destinato dal padre all'amministrazione [...] di Perugia, come le altre opere del G. per le quali non siano date indicazioni diverse). Nel 1850, attratto dai nazareni, si trasferì a Roma, dove cominciò a frequentare lo studio di Peter Cornelius, dei cui modi risentiranno la Morte di Mosè ...
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GAZZARRINI, Tommaso
Marco Pierini
Nacque il 16 febbr. 1790 a Livorno, dal livornese Giuseppe e da Chiara Orsetti di Lucca. Frequentò la classe di pittura all'Accademia di belle arti di Firenze sotto [...] maniera, fortemente influenzata dai modelli del classicismo cinquecentesco di Raffaello e di fra Bartolomeo e meditata sulla scorta dei pittori nazareni di stanza a Roma. Di questo periodo sono molte opere, per lo più di soggetto sacro, realizzate su ...
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DE CHIRICO, Giorgio
Valerio Rivosecchi
Nacque a Volos, in Tessaglia, il 10 luglio 1888 da Gemma Cervetto, genovese, e da Evaristo, originario di Palermo. A causa della professione del padre, ingegnere [...] egli conobbe le opere dei pittori romantici, le sculture della Grecia arcaica e classica, A. Dúrer e la pittura veneta, i nazareni, H. von Marées, H. Thoma, A. Menzel. Tra tutti i suoi prediletti furono comunque A. Böcklin, per il senso di turbamento ...
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Movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Inghilterra negli ultimi anni del Settecento e quindi diffusosi in tutta l’Europa nel corso del 19° secolo.
Letteratura
Definizione
Il [...] Schinkel), con opere dense di richiami simbolici. Sempre in area tedesca il messaggio romantico fu accolto nel 1809 dai Lukasbrüder (➔ nazareni).
In Inghilterra, verso il 1770, si manifesta una tendenza al fantastico con l’opera di J.H. Füssli; altra ...
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CATEL, Franz (Franz Ludwig; nei documenti romani, spesso, Francesco Catelli)
Agnese Concina Sebastiani
Nacque a Berlino il 22 febbr. 1778 da Friedrich (di famiglia originaria di Sedan) e Elisabeth Wilhelmine [...] in piazza di Spagna, 9 (Ibid., Ibid., Stato d'Anime).
Per la sala di casa Bartholdy (palazzo Zuccari), affrescata dai nazareni (1816-1818), il C. eseguì due sovrapporte: una tela con Le prigioni di Giuseppe (perduta) e un affresco con Le piramidid ...
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DEMIN, Giovanni
Fernando Mazzocca
Nacque a Belluno il 24 ott. 1786 dal conciapelli Giuseppe e da Lucia Schiochet, governante presso Francesco Maria Colle, professore nell'ateneo di Padova e successivamente [...] Pittura rimessa in onore, in pendant alla Scultura di Hayez. Fu per il D. occasione di un confronto diretto con i Nazareni tedeschi (in questo caso Philipp Veit e Carl Eggers), che del resto doveva aver ammirato e frequentato in questi anni romani e ...
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PIERINI, Andrea
Rita Randolfi
– Scarse risultano le notizie biografiche relative a questo pittore, che nacque a Firenze nel 1786. Il 16 luglio del 1818 la Gazzetta di Firenze pubblicò la notizia della [...] XVI secolo (Notizie del giorno, 1831). Nel 1836 Pierini si trasferì a Roma, venendo in contatto con il gruppo dei Nazareni. Il nome del pittore compariva nell’elenco, del 1837, dei donatori di manoscritti di Torquato Tasso (Alberti - Gentilucci, 1837 ...
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nazareno
nażarèno (pop. nażżarèno) agg. e s. m. [dal lat. tardo Nazarenus, gr. Ναζαρηνός]. – 1. agg. Di Nàzareth, città della Galilea, nella Palestina settentr.: Gesù n. (e assol., come sost., il N.), Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse...
patto del Nazareno
loc. s.le m. Nel linguaggio giornalistico e politico, accordo su una nuova legge elettorale, sull'abolizione del Senato e su altri temi, siglato tra Matteo Renzi (Pd) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) nella sede del Pd...