Pittore e disegnatore (Düsseldorf 1783 - Berlino 1867). Più che l'educazione classicista ricevuta all'accademia di Düsseldorf, importanti per la sua formazione furono i contatti con l'ambiente romantico [...] scelta di un linguaggio formale che si riallaccia alla tradizione germanica. Il soggiorno in Italia (1811-18), i rapporti con i Nazareni a Roma, l'adesione al Lukasbund (1812), l'ammirazione per Giotto, per la pittura del Quattrocento e per Raffaello ...
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COLOMBO, Giovanni
Giovanna Bonasegale
Nacque a Palazzolo sull'Oglio (Brescia); il 2 genn. 1804 si iscrisse all'Accademia di belle arti di Vienna, in età di venti anni, come risulta dal protocollo di [...] nel quale raffigurò il C. insieme con Overbeck, Pforr e se stesso nelle vesti di religiosi. Nel 1817 al gruppo dei nazareni furono commissionati gli affreschi per il casino Massimo, a Roma, e il C. aiutò Overbeck nei disegni preparatori per la Stanza ...
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BUSATO, Giovanni
Franco Barbieri
Nacque il 3 dic. 1806 a Vicenza, nella contrada di Borgo S. Croce, da Giuseppe, falegname, e Caterina Zattara. Nel 1825 fu mandato da uno zio materno, mansionario e [...] 1829, entrando nel vivo delle polemiche tra gli ultimi neoclassici e i primi rappresentanti delle correnti romantiche, assieme ai nazareni e ai puristi di Federico Overbeck. Subito (1830) l'Accademia di S. Luca gli concedeva una medaglia per i ...
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FÜHRICH, Josef von
Hans Tietze
Pittore e incisore, nato il 9 febbraio 1800 a Kratzau (Boemia), morto il 13 marzo 1876 a Vienna. Fece i suoi primi studi col padre, li continuò con J. Bergler il giovane [...] Italia e collaborò agli affreschi di Villa Massimi a Roma; il contatto che ebbe in quell'occasione coi cosiddetti Nazareni (specialmente con C. A. Overbeck) determinò l'ulteriore sviluppo del suo stile; divenne il più notevole rappresentante di quell ...
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BERTINI, Giuseppe
Angela Ottino Della Chiesa
Figlio di Giovan Battista, nacque a Milano l'11 dic. 1825; studiò all'Accademia di Brera con L. Sabatelli e G. Bisi, e vinse nel 1845 il gran premio di pittura [...] artista, partito dallo Hayez, alimentò le sue ricerche con uno studio continuo che va dai quattrocentisti al Tiepolo, ai Nazareni, all'Overbeck; conosceva a fondo il mestiere sia dal lato tecnico sia da quello illustrativo, ed ebbe grandiosità di ...
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NAZAREI
Mario Niccoli
. Con il nome di Νασαραῖοι o Ναζωραῖοι, Epifanio (Haer., 18 e 29) designa gli appartenenti a una setta giudaica precristiana, stabiliti nelle regioni di là del Giordano e che, [...] dove la forma 'Ιησοῦς ὁ Ναζωραῖος coesiste a parità di diritti con quella 'Ιησοῦς ὁ Ναζαρηνός. Ma il nome di Nazarei o Nazareni applicato ai cristiani deriva dall'epiteto di Gesù, o essi l'hanno in comune con questo? E quale significato ha l'epiteto ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgia Pollio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli artisti romantici oppongono all’ideale la realtà e il vero, sostituendo ai modelli [...] a Roma, dove incontra Antonio Canova e Leopoldo Cicognara, che divengono presto i suoi protettori, ed entra in contatto con i nazareni e i puristi. Nel 1812 Hayez vince il premio dell’Accademia di Brera con il Laocoonte e l’anno seguente espone ...
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MASSIMO, Vittorio Emanuele (Camillo IX). – Nacque a Roma il 14 ag. 1803, primo figlio maschio di Massimiliano (Camillo VIII, 1770-1840) e di Cristina di Sassonia (1775-1837)
Tommaso di Carpegna Falconieri
Furono [...] S. Susinno, Gli affreschi del casino Massimo in Roma. Appunti per un quadro di riferimento nell’ambiente romano, in I nazareni a Roma (catal.), Roma 1981, pp. 369-373; T. di Carpegna Falconieri, Il card. Camillo Massimo (1620-1677). Note biografiche ...
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RIO, Alexis-François
Giulio Carlo Argan
Scrittore e critico d'arte, nato nell'isola d'Arz nel 1798, morto a Parigi nel 1874. Professore dapprima in varî licei, si dedicò poi esclusivamente all'attività [...] , e che si concretò nel tentativo del Lacordaire di formare una confraternita di artisti parallela a quella tedesca dei Nazareni, trovando poi espressione polemica negli scritti del Montalembert (1837). A questa corrente il R. deve anche il suo amore ...
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MANCINELLI, Giuseppe
Cinzia Beccaceci
Figlio di Pietro e di Raffaella Bagnasco, nacque a Napoli il 17 marzo 1813. Iscrittosi dodicenne al Reale Istituto di belle arti di Napoli, seguì i corsi del pittore [...] dell'arte rinascimentale e del classicismo seicentesco entrando comunque in contatto con le coeve tendenze artistiche dei puristi e dei nazareni attraverso J.F. Overbeck.
A Roma nel 1840 sposò Maddalena Arnoldi, da cui ebbe sette figli. Alla famiglia ...
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nazareno
nażarèno (pop. nażżarèno) agg. e s. m. [dal lat. tardo Nazarenus, gr. Ναζαρηνός]. – 1. agg. Di Nàzareth, città della Galilea, nella Palestina settentr.: Gesù n. (e assol., come sost., il N.), Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse...
patto del Nazareno
loc. s.le m. Nel linguaggio giornalistico e politico, accordo su una nuova legge elettorale, sull'abolizione del Senato e su altri temi, siglato tra Matteo Renzi (Pd) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) nella sede del Pd...