Tendenza artistica sviluppatasi dal 19° sec. fino ai primi anni del Novecento. In epoca romantica, nel quadro di una rivalutazione del passato e del Medioevo, il termine si riferì a quanto di puro e di [...] si riteneva di trovare nell'arte italiana precedente al Rinascimento. Questa concezione ispirò l'opera di gruppi quali i nazareni tedeschi, i puristi italiani e i preraffaelliti inglesi. Dagli ultimi decenni del 19° sec., con l'incremento degli studi ...
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Cornelius, Peter
Valerio Mariani
Pittore (Düsseldorf 1783 - Berlino 1867), formatosi nel clima del purismo tedesco dopo una severa educazione accademica. I suoi modelli furono, in gioventù, gli antichi [...] trattenne e operò tra il 1811 e il 1819. Negli anni romani fece parte attiva del gruppo detto dei Nazareni, termine che indicava quegli artisti, prevalentemente germanici, caratterizzati da un'acconciatura particolare dei loro capelli e per la foggia ...
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Pittore (Francoforte sul Meno 1788 - Albano Laziale 1812), figlio di Johann Georg; studiò a Kassel con lo zio J. H. Tischbein, poi a Vienna con J. F. Overbeck, uno dei fondatori del Lukasbund (1809), che [...] l'arte tedesca su basi religiose e patriottiche. Trasferitosi a Roma (1810), visse nel ritiro del convento di S. Isidoro, unendosi ai Nazareni. Nel 1811 fu a Napoli, poi sui Colli Albani. Tra le sue opere, che si ispirano al mondo cavalleresco, sono ...
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Nenci, Francesco
Fortunato Bellonzi
Pittore (Anghiari 1781 - Siena 1850), direttore dell'accademia di Belle Arti di Siena dal 1827 alla morte. Di lui è citata frequentemente un'Assunzione nella cappella [...] pittore di genere storico e mitologico, nella linea dei toscani che risentirono qualche influsso di Ingres e dei Nazareni, temperando il gusto neoclassico col gusto purista. Non molto felici appaiono le illustrazioni per la famosa " Edizione dell ...
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Movimento artistico e letterario promosso in Inghilterra, verso la metà del 19° sec., dalla Pre-Raphaelite Brotherhood, fondata nel 1848 dai pittori D.G. Rossetti, W. Holman Hunt, J.E. Millais e dallo [...] ’ e dei quattrocentisti e a ricondurre l’arte a una schietta espressività religiosa: si ricollega alla corrente tedesca dei Nazareni, al gruppo dei primitifs francesi (e all’opera giovanile di Ingres), alla corrente dei puristi italiani. Agli inizi ...
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Pittore (Zurigo 1760 -Jena 1832). Allievo a Zurigo di J. K. Füssli, perfezionatosi a Roma e a Napoli (1784-89), fu chiamato nel 1794 per intercessione di Goethe, che l'aveva conosciuto a Roma, alla scuola [...] di disegno di Weimar, di cui divenne direttore nel 1806. Eseguì pitture decorative per il castello di Weimar, bozzetti per teatro, ecc.; seguace di J. J. Winckelmann, svolse insieme a Goethe una vivace polemica contro i Nazareni. ...
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DE BLAAS, Eugenio
Cristina Donazzolo Cristante
Nacque ad Albano (Roma) il 24 luglio 1843 dal pittore austriaco Carl von Blaas e da Agnese Auda, italiana.
Carl (Manders, Tirolo, 1815-Vienna 1894), che [...] di Eschenburg per frequentare l'accademia di Venezia, fu dal 1837 a Roma dove venne in contatto con il circolo dei Nazareni e ritornò a Vienna nel 1851; dall'estate 1856 fu a Venezia come professore presso l'accademia; ritornò definitivamente a ...
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Pittore, disegnatore, litografo e incisore (Dessau 1785 - Monaco di B. 1841). Coi fratelli, Heinrich (Dessau 1783 - Berlino 1848), pittore, e Woldemar Friedrich (Dessau 1791 - ivi 1859), pittore e incisore, [...] politici che lo condussero per qualche tempo a Parigi. Influenzato dalle teorie estetiche di Fr. Schlegel, si accostò alla maniera dei Nazareni; fu amico di Ph. Veith e O. Schnorr; soggiornò a lungo a Vienna, poi (dal 1830) a Monaco, dove ebbe ...
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Celentano, Bernardo
Pittore (Napoli 1835 - Roma 1863). Formatosi al Reale istituto di Belle Arti di Napoli, esordì alla mostra borbonica del 1851 con vari dipinti, uno dei quali, Un inutile pentimento, [...] . Qui studiò a fondo la pittura antica ed entrò in contatto e amicizia con molti altri artisti e con il gruppo dei Nazareni. Nel 1855, sempre con Morelli, si recò a Firenze, dove conobbe gli artisti che frequentavano il caffè Michelangelo e che lo ...
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GEBHARDT, Eduard von
Fritz Baumgart
Pittore, nato nel giugno 1838 in St. Johannis in Estonia, morto nel 1925 a Düsseldorf. Negli anni 1855-57 allievo dell'accademia di Pietroburgo, compì poi viaggi [...] , quadri di soggetto quasi esclusivamente religioso, che dovevano con la loro realistica maniera popolareggiante sostituirsi all'arte dei Nazareni, ormai priva di contenuto e di anima. Suoi dipinti sono in tutti i grandi musei tedeschi; la sua ...
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nazareno
nażarèno (pop. nażżarèno) agg. e s. m. [dal lat. tardo Nazarenus, gr. Ναζαρηνός]. – 1. agg. Di Nàzareth, città della Galilea, nella Palestina settentr.: Gesù n. (e assol., come sost., il N.), Gesù Cristo, che a Nazareth trascorse...
patto del Nazareno
loc. s.le m. Nel linguaggio giornalistico e politico, accordo su una nuova legge elettorale, sull'abolizione del Senato e su altri temi, siglato tra Matteo Renzi (Pd) e Silvio Berlusconi (Forza Italia) nella sede del Pd...