VITERBO (XXXV, p. 488; App. I, p. 1129)
Roberto ALMAGIA
Emilio LAVAGNINO
La città ha subìto, durante l'ultima fase della guerra, danni ingenti sia nella zona monumentale sia nei quartieri periferici [...] ha subìto anche il duomo di Viterbo, ove fra l'altro sono andate distrutte le tele settecentesche che ne adornavano la navata maggiore e le chiese di S. Agostino, S. Angelo, S. Bernardino, S. Francesco di Paola, S. Leonardo, S. Maria in Gradi ...
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Città svizzera, una delle più progredite ed attive: certo deve ciò alla sua fortunata posizione geografica che l'ha resa da secoli un centro di scambî e d'interessi internazionali. Essa sorge, infatti, [...] d'oro, appartenente anch'esso a quest'epoca, è ora nel museo di Cluny a Parigi. Al periodo romanico risale la navata in stile lombardo (affine al S. Ambrogio di Milano), il transetto, la Porta di S. Gallo sul fianco settentrionale (circa 1180 ...
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TETTO (fr. toit; sp. te)ado; ted. Dach; ingl. roof)
Bruno Maria APOLLONJ
Luigi CREMA
Ernesto LESCHIUTTA
Tecnica della costruzione. - In un tetto si distinguono queste diverse parti: le falde o piani [...] per l'adattamento di un vetro alla loro apertura.
Medioevo ed età moderna. - La chiesa paleocristiana era sempre coperta a tetto: la navata centrale aveva il tetto a due falde, quelle laterali ad una e tutte a carpenteria vista e la parte absidale a ...
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PADOVA (XXV, p. 887; App. I, p. 913)
Elio MIGLIORINI
Emilio LAVAGNINO
Durante la seconda Guerra mondiale Padova (161.920 ab. residenti nel comune al 31 dicembre 1947) ha subìto parecchi bombardamenti [...] superiore della facciata trecentesca della chiesa degli Eremitani, venne distrutta una vasta zona della copertura in legname dell'immensa navata, e della crociera non rimasero in piedi che le cappelle di sinistra. Crollarono cioè la volta, l'abside e ...
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VETRATA
B. Kurmann-Schwarz
La v. è un settore particolare della pittura monumentale, il cui effetto viene determinato dalla traslucidità del materiale.
I singoli pannelli sono composti da frammenti [...] del sec. 13° si sia sempre di più discostata dallo Zackenstil, accogliendo le forme di impronta francese. Le finestre della navata centrale furono decorate, a N, con santi disposti su due file sovrapposte. A essi corrispondevano, a S, sante vergini e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Lo spazio sacro del cristianesimo
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Non è possibile parlare di una vera architettura [...] solo accennare all’enorme varietà di forme attestate. A Costantinopoli e nell’Egeo ad esempio la basilica si arricchisce di gallerie di navata, giunte poi a Roma solo tra fine VI e VII secolo (San Lorenzo fuori le Mura, Sant’Agnese), e può avere un ...
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NALDINI, Paolo (Pier Paolo, Pietro Paolo)
Beatrice Cirulli
– Terzo dei cinque figli maschi di Giovan Battista, scultore, e di Virginia Mari, nacque a Roma il 10 giugno 1616.
Fu battezzato, il 12 giugno, [...] 1663 ricevette il saldo di pagamento per il rilievo in stucco con S. Guglielmo d’Aquitania, posto nella prima campata della navata centrale della chiesa di S. Nicola da Tolentino (Zandri, 1987); entro lo stesso anno lavorò alla cappella de Sylva in S ...
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GAETANO, Alvise (Luigi)
Giovanna Capitelli
Tra i protagonisti della scuola marciana di mosaico "moderno", risulta attivo a Venezia nel cantiere decorativo della basilica di S. Marco dal 1595 al 1631.
Formatosi [...] ., Il Paradiso, su cartone del Pilotti a metà con il Pasterini (1628-31), posta sulla parete di fondo della navata laterale sinistra, rivela una grande attenzione alla fisiognomica dei personaggi raffigurati che danno vita a una galleria di possibili ...
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DUBROVNIK
I. Petricioli
(it. Ragusa; ῾Ραύσιον, Lausa, Raùgia, Rhacusa, Rhagusium nei docc. medievali)
Città costiera della Dalmazia meridionale (Rep. di Croazia).Sorta agli inizi del sec. 7° sotto l'autorità [...] di D. è testimoniata dalle piccole chiese (originariamente esterne all'abitato) di S. Nicolò e della Trasfigurazione (Sigurata), a una navata coperta da una volta a botte terminante in una cupola sostenuta da archi lungo i muri laterali. La chiesa di ...
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FERRARI, Antonio Felice
Anna Maria Fioravanti Baraldi
Figlio di Francesco, pittore e scenografo di fama, nacque a Ferrara nei primi mesi del 1667, mentre il padre si trovava alla corte imperiale di [...] Giorgio (1690-96) per avere una diretta testimonianza del suo operare. In quell'occasione decorò con finte scanalature le colonne della navata centrale (Baruffaldi, 1697-1722, p. 300), mentre nel 170809 ridipinse gli affreschi del padre, sempre nella ...
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navata
s. f. [der. di nave, per la sua forma]. – In architettura, ambiente interno a sviluppo longitudinale, delimitato ai lati da muri o file di colonne o altri sostegni della copertura, che costituisce una struttura compositiva peculiare...
matroneo
matronèo s. m. [dal lat. mediev. matroneum, der. di matrona «matrona»]. – Loggiato interno, tipico delle basiliche paleocristiane, ma presente anche in chiese di epoche successive, che si apre lungo le pareti della navata centrale...