Reynolds, Burt (prop. Burton)
Francesca Vatteroni
Attore e regista cinematografico statunitense, di padre pellerossa e madre italiana, nato a Waycross (Georgia) l'11 febbraio 1936. Con il suo volto dai [...] Hubert Cornfield, e venne successivamente impegnato in film di scarso valore. Fu quindi protagonista del western di Sergio Corbucci Navajo Joe (1966) e tra gli interpreti principali di Shark (1970; Quattro bastardi per un posto all'inferno) di Samuel ...
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(USA 1955, 1956, Sentieri selvaggi, colore, 119m); regia: John Ford; produzione: C.V. Whitney/Warner Bros.; soggetto: dall'omonimo romanzo di Alan Le May; sceneggiatura: Frank S. Nugent; fotografia: Winton [...] Ford, in "Literature/Film quarterly", n. 1, January 1988.
J.-L. Leutrat, John Ford. 'La prisonnière du désert': une tapisserie navajo, Paris 1990 (trad. it. Recco 1995).
M. Humbert, Doorways. 'La prisonnière du désert', John Ford, in "Vertigo", n. 14 ...
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Corbucci, Sergio
Serafino Murri
Regista cinematografico e sceneggiatore, nato a Roma il 6 dicembre 1927 e morto ivi il 1° dicembre 1990. Cominciò la carriera di regista all'inizio degli anni Cinquanta, [...] un certo equilibrio espressivo non privo di originalità è stato il western all'italiana: film come Django (1966), con Franco Nero, Navajo Joe (1966) con Burt Reynolds, e Il grande silenzio (1968), che spicca per la presenza di attori di talento come ...
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Ford, John
Fabio Troncarelli
Nome d'arte di Sean Aloysius O' Fearna (O'Feeney o O'Fienne nella grafia anglicizzata), regista cinematografico statunitense, di origine irlandese, nato a Cape Elizabeth [...] -London 1986.
J.-L. Leutrat, John Ford. La prisonnière du désert: une tapisserie navajo, Paris 1990 (trad. it. Sentieri selvaggi di John Ford: un arazzo navajo, Recco 1995).
F. Troncarelli, Le maschere della malinconia. John Ford tra Shakespeare e ...
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Mary Poppins
Ermanno Detti
La bambinaia più amata e stravagante
Una casa di benestanti, dove ci si annoia un po’: giunge la nuova Tata, Mary Poppins, e tutto cambia. Nasce così il modello di bambinaia [...] come ballerina, attrice, lettrice nei college, conferenziera. Negli anni Sessanta restò a lungo tra gli Indiani d’America, i Navajo. Morì nel 1996.
Travers era molto gelosa delle sue opere, non amava che venissero sceneggiate per il cinema o il ...
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Cimino, Michael
Massimo Causo
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a New York l'11 agosto 1943. Autore di un numero limitato di opere, non sempre ben accolte dal pubblico [...] 'idealità ormai estenuate. Nel raccontare la storia della fuga verso l'improbabile e miracolosa salvezza di un giovane omicida navajo malato incurabile di cancro, accompagnato da un oncologo in carriera, dapprima suo ostaggio e poi suo alleato, C. ha ...
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navajo
‹nabℏàkħo› agg. e s. m. e f., spagn. (anche nella grafia ingl. navaho ‹nä′vëhou›; come sost., pl. invar. o navajos e rispettivam. navahos). – Relativo o appartenente alla omonima popolazione amerindia, oggi stanziata prevalentemente...
navaja
‹nabℏàkħa› s. f., spagn. [dal lat. novacŭla «rasoio, coltello»]. – Sorta di lungo coltello a serramanico, con lama affilata e leggermente ricurva, in uso nei paesi di lingua spagnola e portoghese fino al sec. 18°, ma diffuso anche nell’Italia...