Colecisti
Daniela Caporossi e Red.
La colecisti (dal greco χωλή, "bile", e κύστις, "vescica"), chiamata anche cistifellea (composto di cisti- e dell'aggettivo latino felleus, "della bile"), è un organo [...] 'infiammazione della mucosa colecistica, si ha la colica biliare, caratterizzata da una crisi dolorosa acuta, temperatura elevata, nausea e talora vomito (v. calcoli).Con il termine colecistite si indica genericamente un'infiammazione a carico della ...
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Ciascuna delle membrane di rivestimento e di protezione, di natura connettivale, che circondano l’encefalo e il midollo spinale e che, essendo ricche di vasi sanguiferi, contribuiscono alla loro nutrizione.
Anatomia
Anatomia [...] quali la parotite epidemica, l’influenza ecc. Sintomi caratteristici sono: cefalea intensa, fotofobia, vomito non preceduto da nausea (vomito cerebrale), dissociazione fra polso e temperatura, contrattura della nuca o ‘rigidità nucale’ ecc. Notevole ...
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Parkinson, mòrbo di Affezione cronica del sistema nervoso centrale, dell'età matura o avanzata, caratterizzata da tremore, rigidità muscolare e rallentamento dei movimenti (bradicinesia), con tipiche alterazioni [...] effetti collaterali della levodopa comprendono disturbi di natura psichiatrica come le psicosi, disturbi gastrointestinali quali nausea e vomito, l’ipotensione ortostatica e, raramente, il glaucoma ad angolo chiuso. Un’alternativa terapeutica ...
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Elemento chimico, non metallo (l’unico, fra questi, liquido a temperatura ambiente), isolato (1826) dall’acqua di mare da A.-J. Balard, che ne coniò il nome. Appartiene al gruppo degli alogeni. Simbolo [...] pelle appare un’eruzione a tipo di acne ( acne bromica), a poco a poco si stabiliscono inappetenza, nausea, disturbi gastroenterici, albuminuria, depressione delle funzioni psichiche.
In passato i bromuri erano impiegati come anticonvulsivanti e ...
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SALMONELLA
Mirella Fantasia
(v. salmonelle e salmonellosi, App. III, II, p. 651)
I microrganismi appartenenti al genere Salmonella sono ubiquitari (anche se nelle diverse aree geografiche esistono notevoli [...] a 72 ore dopo il contagio, in media dopo 12÷36 ore; i sintomi più comuni sono mal di testa, dolori addominali, diarrea, nausea e talvolta vomito; può essere presente anche febbre (38÷39°C). L'entità della diarrea varia da poche scariche fino a 40 al ...
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Genere di piante della famiglia Scrofulariacee (Linneo, 1737) con fiori vistosi a calice 5-partito; corolla tubolosa o quasi campanulata-bilabiata, con labbro superiore intero o bilobo, l'inferiore trilobo [...] tossica a carico dell'apparato digerente, avendo un'azione locale irritante. Introdotta per via orale determina nausea, vomito, gastralgie, coliche, diarrea. Notevoli i disturbi nervosi, quali vertigini, ronzii, oscuramenti della vista, cefalea ...
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Prostaglandina
Giancarlo Folco
Rodolfo Paoletti
Il termine prostaglandina (derivato di prostata e del latino glandula, "ghiandola") fu coniato da U.S. von Euler all'inizio degli anni Trenta del 20° [...] a quella dell'ossitocina. Le prostaglandine stimolano la motilità gastrica e, in concentrazioni elevate, provocano diarrea, crampi, nausea e vomito. Inoltre la PGE₂ e la PGI₂ inibiscono la secrezione acida gastrica, stimolano la secrezione di muco ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel [...] la moderna insufficienza del r. a sé stesso, che narrativamente era incarnata dagli angosciati eroi dell’estraneità e della nausea. Tragicamente diverso il rischio totale abbracciato dal francese L.-F. Céline (Voyage au bout de la nuit, 1932), che ...
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TUBERCOLOSI (dal lat. tuberculum "tubercolo")
Vincenzo FICI
Eugenio MORELLI
Nino BABONI
Cesare SIBILLA
Enrico Ettorre
Malattia infettiva e contagiosa, così denominata dalla caratteristica alterazione [...] è il vomito alimentare dopo un pasto abbondante, o dopo tosse, oppure il vomito mattutino, a digiuno. Talora esiste solo nausea che non ha esito in vomito. La diarrea può essere una manifestazione tossica delle forme gravi; a volte esiste stipsi ...
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MELANTONE, Filippo
Alberto Pincherle
Nacque a Bretten (Basso Palatinato) il 16 febbraio 1497, dall'armaiuolo Georg Schwarzerd e, dopo i primi studî in casa, mortogli il padre, fu mandato a scuola a [...] IV e ha luogo un secondo tentativo (dopo quello del legato papale Campeggio nel 1524 per mezzo di Federico Grau, detto Nausea) di ricondurlo alla Chiesa cattolica. E già nel 1525 M. era rimasto accorato per il matrimonio di Lutero e soprattutto per ...
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nausea
nàuṡea s. f. [dal lat. nausea «mal di mare», gr. ναυσία, variante ionica di ναυτία, der. di ναῦς «nave»]. – 1. In medicina, stato di malessere caratterizzato da un senso di fastidio e di oppressione all’epigastrio, da propensione al...
nauseare
nauṡeare v. tr. [dal lat. nauseare, nel lat. class. «avere nausea», nel lat. tardo «eccitare la nausea»] (io nàuṡeo, ecc.; poco usate, per ragioni di eufonia, le forme, che d’altronde sono le sole regolari, nauseiamo dell’indic. e...