Pittore (Losanna 1865 - Parigi 1925). Si formò a Parigi frequentando l'Académie Julian (1882-1891) e con assidue visite al Louvre. Dal 1890, in contatto con P. Bonnard e É. Vuillard (espose regolarmente [...] (anno in cui assunse la cittadinanza francese) tornò, con rinnovato senso plastico e della luce, alla pittura dipingendo ritratti, naturemorte, paesaggi, nudi in interno e in plein-air. Scrisse tra l'altro il romanzo autobiografico La vie meurtrière ...
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Pittore (Białystok 1881 - Great Neck, New York, 1961). A New York dal 1891, studiò al Pratt Institute (1898-1900). A Parigi (1905-08) frequentò l'Académie Julian, studiò con H. Matisse e fu in contatto [...] temi di carattere sociale o legati alle tradizioni ebraiche, riaffiora nella violenza cromatica l'esperienza fauve e, soprattutto nelle naturemorte, l'arte di P. Cézanne. W. si dedicò anche alla scultura (intorno al 1915 creò le prime sculture ...
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Pittore francese (Grenoble 1836 - Buré, Orne, 1906). Fu per qualche tempo, a Parigi, nello studio di G. Courbet; ma soprattutto si formò copiando al Louvre i maestri dei secc. 16º e 17º. Ammirò Manet e [...] , la personalità del modello è interpretata con profonda intimità. Una sensibile osservazione della realtà si ritrova anche nelle naturemorte, mentre un mondo irreale traspare da alcuni dipinti (La notte, 1897, Parigi, museo d'Orsay) e in numerose ...
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Pittore (Parigi 1699 - ivi 1779). Allievo di P.-J. Cazes, lavorò poi con N. Coypel e J.-B. Van Loo. Nel 1728 fu accolto nell'Accademia, come pittore "nel genere degli animali e della frutta". Alle nature [...] morte, che costituiscono la maggior parte della sua produzione, si alternano, dal 1733 al 1755, quadri di figure, privi di azione e di movimento, ma di una toccante armonia nella sommessa luminosità dei colori. Il Salon del 1737 consacrò la sua fama, ...
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Pittore (Milano 1609 circa - ivi 1661), figlio di Panfilo (Cremona 1581 - Milano 1651 circa), anch'egli pittore attivo prevalentemente a Milano, autore degli affreschi in Sant'Angelo (1610) e di eleganti [...] naturemorte. Carlo Francesco risentì l'influsso del Cerano e di G. C. Procaccini, poi di G. Reni e di B. E. Murillo, e fu noto anche come ritrattista (Autoritratto con famiglia, Milano, Brera). Notevoli gli affreschi con la Nascita e l'Infanzia di ...
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Fotografo italiano (Novara 1908 - Milano 1982). Accostatosi alla fotografia nei primi anni Quaranta, fondò a Venezia il circolo La Gondola (1947), interessato ai movimenti d'avanguardia internazionali; [...] realizzò le "Astrazioni involontarie", vicine al New Bauhaus di Chicago, e le naturemorte, che mettono in evidenza la materia e la patina degli oggetti. Dal 1954, divenuto fotografo ufficiale della Triennale di Milano, si dedicò a soggetti d'arte, ...
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Pittore francese (Fontenay-aux-Roses 1867 - Le Cannet 1947). Lontano dalle ricerche geometriche dei cubisti, ricercò valori poetici, indipendentemente dal soggetto, col sussidio di puri mezzi pittorici. [...] , decorazioni teatrali e illlustrazioni. Amico di J.-E. Vuillard, cercò come lui, ma con maggior forza espressiva, di rendere l'intimità dell'ambiente luminoso e coloristico. Naturemorte, interni, nudi di donne furono i suoi soggetti preferiti. ...
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Pittore (Naarden, Olanda settentr., 1600-03 circa - Haarlem 1670) attivo ad Haarlem, zio di J. van Ruisdael. Risentì di E. van de Velde e P. de Molijn. Vicino a J. van Goyen, dipinse soprattutto scene [...] (Dopo la pioggia, 1631, Budapest, Szépművészeti Múzeum; Paesaggio fluviale, 1649, Amsterdam, Rijksmuseum). Dipinse per breve tempo anche naturemorte. Fu paesaggista anche il figlio Jacob Salomonsz (Haarlem 1630 circa - ivi 1681), suo allievo. ...
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Pittore (Genova 1598 - ivi 1669). Allievo di B. Castello e di B. Strozzi, che esercitò su di lui l'azione più duratura, risentì anche l'influenza di Rubens e A. van Dyck. Dipinse quadri sacri, paesaggi, [...] naturemorte e animali, secondo una pittura ricca di colore e d'impasto, trovando nella vena realistica e nei temi popolareschi la sua espressione più viva. Ebbe una fiorentissima bottega. Sue opere a Genova (Pinacoteca, Accademia ligustica, chiesa ...
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Pittore romeno (Iaşi 1871 - Bucarest 1956). Nel 1889 si stabilì a Parigi, dove fu allievo di G. Moreau ed ebbe modo di conoscere profondamente H. Matisse e A. Marquet. Espose regolarmente a Parigi, dove [...] , e a Bucarest. Nel 1926 ottenne il Gran premio nazionale romeno per la pittura. Nelle sue opere, per la gran parte naturemorte, nudi e ritratti (Bucarest, Muzeul de artă K. H. Zambaccian), una solidità di impostazione si unisce a raffinatezza di ...
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natura
s. f. [lat. natūra, der. di natus, part. pass. di nasci «nascere»]. – 1. Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi. Quindi:...
morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; rimase m. sul terreno; Gesù m. o Cristo...