Eletto dall'esercito a Pavia dopo la morte di Totila (552), l'anno successivo dovette correre in aiuto di Cuma assalita dal generale bizantino Narsete; si combatté accanitamente alle falde del Monte Lattaro [...] (Vesuvio), per due giorni, finché T. cadde ucciso; e i suoi, scampati alla strage, si dispersero, tranne un gruppo che qualche tempo dopo tentò di riprendere la lotta ...
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Comune della prov. di Chieti (56,3 km2 con 9574 ab. nel 2008), situato a 576 m s.l.m. su uno sprone del versante orientale della Maiella.
Antica d’origine, G. fu fortificata dai Bizantini di Narsete (538); [...] godette di vasti privilegi sotto i Normanni. Fu possesso degli Orsini, che la perdettero per la vittoria di Francesco I Sforza sulla coalizione antiangioina, nel 1424; ebbe parte notevole, come fortezza, ...
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ALBOINO, re dei Longobardi
Paolo Bertolini
Figlio di Audoino, re dei Longobardi, e di Rodelinda, sali al trono fra il 560 e il 565;pagano come suo padre, aveva, tuttavia, preso in moglie una principessa [...] i racconti dei reduci di quel grosso contingente longobardo (2500 guerrieri scelti e 3000 dipendenti armati) che aveva combattuto con Narsete in Italia contro i Goti e che, subito dopo la battaglia di Gualdo Tadino (estate del 552), il generalissimo ...
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Comune in prov. di Salerno (13,7 km2 con 30.978 ab. nel 2007).
Nella pianura a O di A., tra il Sarno e i monti Lattari, fu combattuta nel 553 la battaglia di A. (detta anche di M. Lattaro) tra i Bizantini [...] di Narsete e i Goti di re Teia; questi cadde ucciso e con lui finì anche il dominio goto in Italia. ...
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Re degli Ostrogoti (m. 552); di nome Baduila, fu chiamato T. ("l'immortale") dai suoi fautori. Nipote di Ildibaldo, che aveva (540) preso il comando delle superstiti truppe ostrogote, fu eletto re (541) [...] . In seguito, T., caduta ogni possibilità d'accordo con Giustiniano, conquistò la Sicilia, la Sardegna e la Corsica. Ma scontratosi con Narsete ai Busta Gallorum presso Tagina (Gualdo Tadino) nel luglio 552, fu sconfitto e morì nella fuga. ...
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Cittadina (16.693 ab. nel 2004; 48.755 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazioe urbana) della Svizzera meridionale, capoluogo del Canton Ticino, sulla riva sinistra del fiume Ticino a 232 m s.l.m. [...] (Bilitio) contro le invasioni dalla Rezia Coirese, nel 6° sec. fu punto di appoggio della linea difensiva organizzata sulle Alpi da Narsete. Dal 9° sec. all’inizio del 13° appartenne ai vescovi di Como; l’apertura della strada del Gottardo e lo ...
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Comune della prov. di Macerata (102,8 km2 con 21.338 ab. nel 2008). La cittadina è situata a 293 m s.l.m. su una dorsale collinare tra le basse valli dei fiumi Musone e Potenza. Importante centro agricolo [...] nel Tardo Impero, durante la guerra greco-gotica fu assediata e occupata da Teia; poco dopo fu riconquistata da Narsete (553). Passata ai Longobardi, fu compresa nella donazione confermata alla Chiesa da Carlomagno nel 774. Nella seconda metà dell ...
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Comune della Lombardia (37,12 km2 con 85.543 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. La città è situata a 201 m s.l.m. all’estremità meridionale del ramo occidentale del lago che da essa prende il nome, [...] e municipio durante l’Impero. Devastata dagli Unni nel 452 e nel corso della guerra gotica (535-53), fu restaurata da Narsete. Con i Franchi divenne centro di contea e crebbe progressivamente d’importanza per l’interessamento dei suoi vescovi, la cui ...
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Comune della prov. di Viterbo (84 km2 con 8990 ab. nel 2008), situato su uno sprone tufaceo allungato, intagliato a N e a S da fossi profondi, con pareti quasi verticali e unito solo a O al ripiano vulcanico [...] (383 o 373). Ebbe la cittadinanza romana dopo la guerra sociale (91-88 a.C.) e fu municipio. Contesa tra i Goti e Narsete, fu distrutta da Alboino nel 568. Antichissima sede vescovile, secondo la leggenda fin dal 1° sec. (certo dal 5°), nel 1435 fu ...
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Pelagio I
Claire Sotinel
P., figlio di un certo Giovanni "uicarianus", senz'altro funzionario del Vicariato di Roma, era originario di questa città. Non si hanno notizie sul suo conto, prima di trovarlo [...] chiesa di S. Pancrazio, sul Gianicolo, da dove si snodò una processione che raggiunse S. Pietro in Vaticano. Qui P., con Narsete al suo fianco, giurò solennemente di non essere colpevole dei tradimenti di cui lo si accusava, ossia la morte di Vigilio ...
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