Scrittore e giornalista, nato a Voghera Casteggio (Pavia) nel 1930. Ha collaborato e collabora, tra gli altri periodici e quotidiani, al Giorno, al Corriere della Sera, a La Repubblica. Un'ambigua presenza [...] in Il principe Costante (1972), in Specchio delle mie brame (1974), a segnare la via attuale della sperimentazione di A. nell'ambito del generenarrativo. A. fa parte della neo-avanguardia (v. in questa App.) e ha collaborato all'attività del Gruppo ...
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OKUDŽAVA, Bulat Salvovič
Cesare G. De Michelis
Poeta e chansonnier russo sovietico, nato a Mosca il 9 maggio 1924, dalla famiglia di un dirigente del Partito comunista georgiano, che venne fucilato [...] un racconto lungo, nella linea della narrativa bellica lirico-psicologica, che non mancò di venire criticato, per l'infantilismo del Glotok svobody, "Un sorso di libertà"), con cui O. riprendeva con sottile ingegno il genere del romanzo storico, cui ...
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Narratore, saggista, drammaturgo americano, nato a New York il 2 agosto 1924, da un pastore protestante. Fu egli stesso ministro per tre anni; svolse poi varie attività soprattutto a New York ma anche [...] visse dal 1948 al 1958. Uno dei più notevoli scrittori negri di questa generazione, B. si è espresso in generi diversi: narrativa, teatro e saggistica. È, tuttavia, in quest'ultimo genere che la critica gli riconosce i successi più lusinghieri. Da ...
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HILDESHEIMER, Wolfgang
Luigi Quattrocchi
Scrittore tedesco, nato ad Amburgo il 9 dicembre 1916. Ebbe un esordio relativamente tardivo, differenziandosi subito per il gusto raffinato e la disposizione [...] genere prediletto nella fase più matura e più caratteristica della sua produzione. Sulla traccia di Jonesco e di Beckett e, più indietro, anche di Piuttosto, una cesura può individuarsi nella produzione narrativa, non a caso più discontinua: il ...
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Studioso sovietico di teoria della letteratura (nato ad Orël il 17 novembre 1895, morto a Mosca il 7 marzo 1975). La notorietà di B. è affidata in massima parte ai suoi studi dostoevskiani (Problemy tvorčestva [...] B. a definire, e teorizzare, un particolare genere della narrativa, da lui detta letteratura carnevalizzata, che trova i narodnaja kul′tura Srednevekov ′ja i Renessansa ("L'opera di Rabelais e la cultura popolare del Medioevo e del Rinascimento"). B ...
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Scrittore, nato a Signa il 16 agosto 1889. Industriale fino a 35 anni, viaggiò molto, specie in America e in Inghilterra; tornato in patria, attende ai proprî poderi. È collaboratore, fra l'altro, del [...] contrasti drammatici e in genere per l'azione, costituiscono i caratteri essenziali dell'opera narrativa del C. La 1928), prevalentemente paesistico; Calafùria (1929); e poi La carriera di Riccardo Bonòmini (1930), Cinquemila lire (1930), Mio padre ( ...
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Manzoni, Alessandro
Emanuela Bufacchi
L’unità della lingua italiana attraverso il romanzo
Vissuto nella grande stagione del romanticismo ottocentesco, Alessandro Manzoni è uno dei nostri più importanti [...] esso realizzò un modello per la futura narrativa italiana, anche per l’uso di una lingua nazionale
Un percorso tormentato
L’infanzia . […] Infatti non c’è nulla di più comune delle creazioni di questo genere; invece tutti i grandi monumenti della ...
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Boccaccio, Giovanni
Achille Tartaro
Il fondatore della novella italiana
Nel suo capolavoro, il Decameron, Giovanni Boccaccio, scrittore fiorentino del Trecento, trattò i temi più vari: l'amore, la fortuna, [...] prosa, in cui Boccaccio non tardò a esprimere la sua propensione alla narrativa. Fin dagli inizi scrisse in latino oltre che in volgare, e cultura, tornando al genere del romanzo, e alla materia sentimentale. Nell'Elegia di madonna Fiammetta narrò, ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] linguistiche o monologhi interiori o qualunque altra forma di scrittura che qualificherà le innovazioni del generenarrativo nella cultura letteraria del Novecento. Il sottofondo di quelle pagine è il tono tendenzialmente classicheggiante già ...
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ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] di Obizzo d'Este, che è il suo primo tentativo nel genere epico.
Anche in seguito gli Estensi non disdegnarono di Sulla poesia dell'Orlando: U. Foscolo, Poemi narrativi, in Saggi di letteratura italiana, a cura di C. Foligno, Firenze 1958; V. Gioberti ...
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narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
narrativa1
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. narrativo]. – 1. a. ant. Narrazione: mi lasciò due libri ... l’uno è la n. d’un viaggio di scoperta fatto da lui nell’Africa interiore (C. Cattaneo). b. Nel linguaggio giudiziario, parte della...