Danimarca
Stefano Boni
Cinematografia
Il cinema danese si sviluppò assai presto e conobbe un periodo aureo nella prima metà degli anni Dieci, quando divenne, nonostante le limitatissime dimensioni del [...] popolare questa nuova forma tecnico-narrativa: pochi mesi dopo realizzò per la Nordisk un remake del film di Lind con il medesimo di qualità, li risolvevano non in modo razionale, con una riflessione profonda e puntuale, ma con un 'colpo digenio ...
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Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati [...] parola detta, ma una scelta di tipo narrativo o stilistico. Il cinema classico fa spesso uso di scritte per introdurre, nell'incipit, del genere si collocano i lavori di Marie-Claire Ropars (Ropars-Wuilleumier, 1981; 1990), in cui il concetto di s. ...
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Danza
Sergio Miceli
La danza nel cinema
Eventi, temi e modelli coreutici nel cinema subentrano alla gestualità 'naturale' ‒ così definita per necessità di distinzione, benché frutto essa stessa di un [...] evidenza del processo retorico molto diversi a seconda del contesto narrativo e del genere cinematografico. Il fascino dell'allusione risiede soprattutto in una sorta di emancipazione del gesto, il quale aspira a divenire atto coreutico, inteso come ...
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Erotico, film
Bruno Roberti
Codificazione di una tipologia
Il f. e. rappresenta una tipologia cinematografica, codificatasi come vero e proprio genere tra gli anni Sessanta e Settanta, costantemente [...] narrativa (come in Ultimo tango a Parigi, 1972, di Bernardo Bertolucci o in Ai no korīda, 1976, Ecco l'impero dei sensi, di Ōshima gli anni Cinquanta giunse a codificarsi un vero e proprio genere erotico, in tutta la storia del cinema la figurazione ...
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Letteratura
Tullio Kezich
Il rapporto tra letteratura e cinema
Sui rapporti fra l. e cinema esistono da sempre due modi opposti di considerare il problema. Per alcuni il cinema, sotto l'aspetto narrativo, [...] stampata: romanzi, racconti e pubblicazioni d'ogni genere. Donde l'opportunità di vagliare quanto il cinema è stato e continua a essere tributario della narrativa, ma anche quanto la narrativa del 20° sec. è stata influenzata dalla 'settima arte ...
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Allen, Woody
Guido Fink
Nome d'arte di Allen Stewart Konigsberg, regista, attore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a New York il 1° dicembre 1935. Appartenente all'esigua schiera degli [...] e Orson Welles, in lui il genio titanico dei grandi classici lascia il posto alla malinconica timidezza dello shlemiel (tradizionale figura del malaccorto perdente di tanta narrativa ebraica) e al tono sommesso di un cinema quasi artigianale, ma in ...
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Capra, Frank
Monica Trecca
Regista cinematografico, naturalizzato statunitense, nato a Bisacquino (Palermo) il 18 maggio 1897 e morto a La Quinta (California) il 3 settembre 1991. Convinto sostenitore [...] narrativa, il sogno assume i contorni dell'incubo, e il doppio di ogni personaggio, privato dell'eroe di C creando quello che A. Bazin definì, nel 1946, un genere nuovo: "il documentario ideologico di montaggio" (in Qu'est-ce que le cinéma, 1 ...
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Pubblicitario, film
Bruno Di Marino
Per f. p. (o short pubblicitario, o spot, o ancora, nei Paesi anglofoni, commercial) si intende un cortometraggio di pochi secondi o minuti, che ha la funzione di [...] genere destinato perlopiù alla messa in onda televisiva, che consiste nella visualizzazione di una canzone allo scopo di raggiunto, tra gli anni Settanta e Ottanta, capacità di sintesi narrativa e perfezione stilistica, grazie a un'accurata fotografia ...
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GIANNINI, Ettore
Claudia Campanelli
Nacque a Napoli il 15 ott. 1912 da Emilio e Luisa Nicolardi. Figlio di un avvocato, compì studi regolari, conseguendo la laurea in giurisprudenza. Abbandonata l'idea [...] , collaborando alla regia del film di G. Antamoro, L'angelo bianco, mentre nel 1944 esordì nel genere della rivista con Ma dov'è narrativa, era sostenuta da una sintesi felice di balletto, melodramma, operetta e prosa.
Dopo il successo di Carosello ...
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Wyler, William (propr. Willy)
Guido Fink
Regista cinematografico tedesco, di famiglia ebrea, naturalizzato statunitense, nato a Mulhouse (Alsazia) il 1° luglio 1902 e morto a Los Angeles il 29 luglio [...] , spesso desunto da lavori teatrali o da classici della narrativa, negli ultimi anni della sua vita venne quasi dimenticato, o considerato l'emblema di un gusto sorpassato e di eleganti operazioni mid-cult; nel corso degli anni Settanta ricevette ...
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narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
narrativa1
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. narrativo]. – 1. a. ant. Narrazione: mi lasciò due libri ... l’uno è la n. d’un viaggio di scoperta fatto da lui nell’Africa interiore (C. Cattaneo). b. Nel linguaggio giudiziario, parte della...