Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] presenti quindi forti analogie con la struttura edipica. Il percorso narrativo riprende perciò il conflitto tra desiderio e legge che è la figure e situazioni molto variate. Il grande cinema digenere tende a creare un rapporto spettatoriale in cui i ...
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Hollywood
Enzo Siciliano
Inquadramento generale
di Thomas Harrison
Fu questo il nome dato nel 1886 da una certa signora Wilcox, moglie di un investitore immobiliare, a una immensa tenuta alla periferia [...] cruciali.
Il lungometraggio digenere. - La macchina dei sogni non avrebbe potuto creare la forma di intrattenimento più popolare del le case di produzione in tutto mondo. Il nuovo formato richiedeva una struttura narrativa più complessa di quella dei ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] sistematica dell'azione, di anticipazioni sugli sviluppi narrativi, di utilizzazione di voci narranti, abbondando in volta, da buoni film digenere con mire di incassi, i prodotti dissacrati sono essi stessi infarciti di citazioni e rimandi e ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] non a caso, riscontro in una letteratura (nel senso dinarrativa) e in una pittura neorealiste che, pur con un i prodotti digenere, anche i filoni 'di profondità') di topoi caratterizzati dallo sguardo neorealista, magari di segno rovesciato, ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] sindacale, attori professionisti, sistema produttivo costrittivo ed elefantiaco, obbligo del teatro di posa, gabbie narrative e digenere.I cortometraggi e i primi film di Claude Chabrol, François Truffaut, Godard, Eric Rohmer e Jacques Rivette ...
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Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] del cinema come macchina di produzione di un immaginario narrativo e spettacolare si consolidò di eccessiva semplificazione tecnica, tale da permettere uno stile di facile spettacolarità; malgrado ciò è stato utilizzato non solo nel cinema digenere ...
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Movimenti di macchina
Dario Tomasi
Ogni singola ripresa di un film può essere statica o dinamica. Nel primo dei due casi ci si trova di fronte a un'inquadratura fissa, nel secondo invece a un movimento [...] venisse ampiamente sovrautilizzata da certo cinema digenere e popolare, come accade nei film di kung fu diretti da Chang il significato di una certa situazione narrativa. Ne è un esempio più che convincente la lunga inquadratura di Gangs of New ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] sono opere che si somigliano per la costruzione narrativa (la conquista di nuove terre, o la vendetta, il ristabilimento nomi di John Ford e di Alfred Hitchcock possono costituire una prova. Il piacere della ripetizione, nelle opere 'alte' digenere, ...
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LEONE, Sergio
Valerio Caprara
Nacque a Roma il 3 genn. 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e prolifico "direttore artistico" del cinema muto, e da Edvige Valcarenghi, attrice col nome [...] narrativadi un J.F. Cooper, funzionale, comunque, al senso di vuoto e didi Un genio, due compari, un pollo di D. Damiani (1975), Il gatto di L. Comencini (1977) e Il giocattolo di G. Montaldo (1979), il vero colpo digenio del L. fu quello di ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] letteratura di consumo o digenere. I romanzi di scrittori come D. Hammett, R. Chandler, C. Woolrich (alias W. Irish), P. Highsmith sono stati spesso e a volte ripetutamente adattati per lo schermo. Si tratta di autori le cui tecniche narrative erano ...
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narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
narrativa1
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. narrativo]. – 1. a. ant. Narrazione: mi lasciò due libri ... l’uno è la n. d’un viaggio di scoperta fatto da lui nell’Africa interiore (C. Cattaneo). b. Nel linguaggio giudiziario, parte della...