Scrittore tedesco (Rheine 1881 - Neu-Frankenforst, Colonia, 1966). Nei suoi iniziali Eiserne Sonette (1914) elevò un canto alla moderna avanzata della meccanizzazione. Dopo la delusione provocata dalla [...] Gottes (1922). Buon narratore, raggiunse apprezzabili risultati nel romanzo picaresco Toller Bomberg (1923) e in genere nella narrativadi ambiente regionale, con felici effetti caricaturali (Doctor Eisenbart, 1929; Ein König in Westfalen, 1933). ...
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LONGHI (Falca), Pietro
Francesco Sorce
Nacque il 15 nov. 1701 a Venezia e fu registrato nel libro dei battesimi della parrocchia di S. Margherita con il cognome del padre, Piero Falca, che esercitava [...] de Ribera) si manifesta, in particolare, nel primo nucleo di opere "digenere", la cui realizzazione è da porre alla metà degli quotidiana delle dame veneziane, e delineavano una sequenza narrativa in ossequio alla moda figurativa delle "carriere". ...
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LOPRESTI, Lucia (pseudonimo Anna Banti)
Giuseppe Izzi
Nacque a Firenze il 27 giugno 1895, da Luigi Vincenzo, calabrese ma di origini siciliane, avvocato delle Ferrovie, e da Gemma Benini, originaria [...] nel 1957, nella premessa a La monaca di Sciangai, anche "i problemi narrativi mi si sono svolti e illuminati nella misura di donna: i "racconti di costume" di A. Banti, in Donne e giornalismo. Percorsi e presenze di una storia digenere, a cura di ...
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LEONE, Sergio
Valerio Caprara
Nacque a Roma il 3 genn. 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e prolifico "direttore artistico" del cinema muto, e da Edvige Valcarenghi, attrice col nome [...] narrativadi un J.F. Cooper, funzionale, comunque, al senso di vuoto e didi Un genio, due compari, un pollo di D. Damiani (1975), Il gatto di L. Comencini (1977) e Il giocattolo di G. Montaldo (1979), il vero colpo digenio del L. fu quello di ...
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INDUNO, Domenico
Luca Bortolotti
Nacque a Milano il 14 maggio 1815, quintogenito di Marco, cuoco e credenziere presso le cucine di corte, e Giulia Somaschi. Appena ragazzo, l'I. fu mandato a bottega [...] di segnalarla come un possibile fattore di virtuosismo esteriore) e, inoltre, le spiccate qualità narrative, ultimo, nel 1842, l'I. realizzò uno dei suoi primi capolavori digenere, La preghiera, esposta a Brera nello stesso anno.
La tela (collezione ...
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CHECCHI, Eugenio
Paolo Petroni
Di famiglia toscana, nacque a Livorno il 4 ott. 1838 da Leopoldo Francesco, funzionario di polizia, e da Carlotta Romula Botti.
Come ha scritto egli stesso, a sedici anni [...] di una delle solite pappolate politiche di un reduce dalle patrie galere". È comprensibile la sua riserva, alla fine del secolo, per il silenzio della narrativa notazioni di questo tipo: "Un pittore avrebbe potuto cavarne un quadretto digenere". Vi ...
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MANETTI, Rutilio
Luca Bortolotti
Figlio di Lorenzo di Iacopo, di professione sarto, il M. fu battezzato a Siena il 1 genn. 1571 (R. M. 1571-1639, 1978 [cui si rimanda dove non diversamente indicato], [...] padrone dei meccanismi compositivi e narrativi della pittura sacra, capace di un'articolazione figurativa di mirabile chiarezza e forza confronti di quelle tematiche digenere, squisitamente realistiche eppure sottilmente intessute di sottotesti ...
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FONTEBASSO, Francesco
Patrizia Scafella
Nacque a Venezia il 4 ott. 1707 da Domenico "biaccarol" e da una Cattarina, quarto di sette fratelli. Il ritrovamento dell'atto di battesimo (Magrini, 1988, p. [...] interesse del F. per le scene digenere lo portò, nel periodo della maturità, a realizzare numerosi dipinti di piccolo formato quali, ad esempio, ancora da una certa vivacità narrativa che ricorda gli affreschi di Ca' Zenobio a Santa Bona ...
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LUCINI, Giovan Battista
Micaela Mander
Nacque a Vaiano Cremasco il 9 luglio 1639, ultimogenito di Gerolamo e di Laura Fogarola. Il padre, discendente di nobile famiglia, ebbe una buona posizione sociale: [...] di T. Pombioli, ma pure rievoca la vena narrativadi Barbello; una Madonna del Carmine della parrocchiale di Zappello mentre brani di realtà, quali il gruppo delle pecore, fanno pensare a una conoscenza del genere della pittura di paesaggio con ...
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FORTIS, Leone
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Trieste il 5 ott. 1827 da Davide Forti e da Elena Wollemborg. Il padre era un medico originario di Reggio Emilia e apparteneva alla comunità ebraica. Rimasta [...] nella primavera del 1854, lo indusse ad abbandonare un genere al quale si sarebbe riaccostato solo per dare alle G. Giacosa nella drammaturgia, se uguale approvazione riscuoteva la narrativadi E. De Amicis, una condanna senza appello era riservata ...
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narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
narrativa1
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. narrativo]. – 1. a. ant. Narrazione: mi lasciò due libri ... l’uno è la n. d’un viaggio di scoperta fatto da lui nell’Africa interiore (C. Cattaneo). b. Nel linguaggio giudiziario, parte della...