Wallace, David Foster
Giovanna Ferrara
Scrittore statunitense, nato a Ithaca (New York) il 21 febbraio 1962 e cresciuto a Urbana (Ill.). Dopo essersi laureato all'Amherst College (Amherst, Mass.) nel [...] trad. it. 1998), una raccolta di racconti, è stato paragonato alla narrativadi T. Pynchon; esso mescola fatti reali fonde il gergale e l'esoterico, denuncia come questo genere musicale esprima violenza, misoginia, volgarità. Nel 1996 è uscito ...
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Scrittore tedesco, nato a Dresda il 7 maggio 1939. Figura di spicco nel panorama letterario della Repubblica Democratica Tedesca, ha seguito, al pari di altri, la parabola che va dall'adesione più o meno [...] ufficiale.
Molto travagliata è la vicenda di B. proprio nel genere da lui prediletto e più insistentemente coltivato Brema, 1987).
L'opera lirica e narrativadi B. è pubblicata dal Mitteldeutscher Verlag di Halle, con alcune licenze per la ...
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Storica statunitense, nata a Detroit l'8 novembre 1928. Dopo aver conseguito il dottorato alla University of Michigan (1959), ha insegnato alla Brown University (1959-77), alla York University (1963-64), [...] nonché la storia delle donne e delle relazioni di 'genere', un campo quest'ultimo pionieristicamente coltivato e indicato scrittura e alla dimensione narrativa dell'esposizione storiografica, D. ha ottenuto un ampio successo di pubblico con un libro ...
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Scrittore lettone, nato a Madonas Lejas Kaupas il 14 aprile 1877, morto il 20 aprile 1945 in prigionia sovietica. Studiò nel seminario religioso di Vitebsk e frequentò i corsi di pittura e disegno a Pensa, [...] ), e Vērtības pārvērtējot ("Quando i valori vengono sovvertiti", 1911), s'incontrano tipi insoliti. Ma in genere la narrativadi E. non manca di originale inventiva, come il risveglio d'amore nel racconto Antonija.
Spirito irrequieto, E. sentì a un ...
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L'epillio, breve componimento d'indole epica scritto in esametri, è, accanto all'elegia narrativa, una delle forme caratteristiche della poesia alessandrina. Fu Callimaco a stabilirne le leggi (Hymn., [...] , numerosi e graziosi quadretti digenere, avventurose vicende specie di natura amorosa, copiosa erudizione mitologica, grandissima cura del particolare, descrizioni minuziose di opere d'arte, di oggetti naturali, di animali, di uomini, anche se da ...
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Pittore, nato a Vienna nel 1530, morto ivi il 26 agosto 1572. Fu imitatore di Paolo Veronese, col quale avrebbe collaborato nel 1556 al soffitto di S. Sebastiano a Venezia. Dal 1557 al 1562 eseguì le decorazioni [...] di Michelangelo, quanto nelle scene digenere, specialmente in quelle illustranti Musica, Giuoco, Danza e Convito, di al museo di Vicenza), il F. è felice dove ascolta la sua indole narrativa che lo porta a fresche osservazioni di vita quotidiana. ...
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Età intermedia tra l’antica e la moderna. Secondo l’accezione più diffusa è il periodo compreso fra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) e la scoperta dell’America (1492).
Il giudizio sul Medioevo
La [...] sempre più alla rappresentazione di un universo nel quale predominano gli elementi fantastici, magici e irrazionali, evidenziato per esempio nel genere fantasy. Pur se con modalità spesso stereotipate, narrativa, cinema, giochi e siti internet ...
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Stato dell’Europa meridionale, il cui territorio, affacciato per circa 850 km sull’Oceano Atlantico, occupa il margine occidentale della Penisola Iberica. Al territorio metropolitano vanno uniti gli arcipelaghi [...] ’opera di J.D. Ramalho Ortigão; quest’ultimo si distingue anche per i suoi libri di viaggio, genere che Silva Mendes – ha dato i natali a L. Gonzaga Gomes, autore dinarrativa breve (Lendas chinesas de Macau, 1951); nei decenni successivi si sono ...
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Scrittore italiano (Milano 1851 - ivi 1901). Autore di racconti e romanzi, la sua narrativa, nella quale l'eredità manzoniana si mescola con i fermenti della Scapigliatura lombarda e con istanze del naturalismo, [...] del prete, scritto nel 1888 per le appendici del giornale milanese L'Italia e per il Corriere di Napoli allo scopo di nobilitare il genere dei romanzi d'appendice; Demetrio Pianelli, 1890, considerato il suo capolavoro, anch'esso, in certo senso ...
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TEATRO
Ferdinando Taviani
(XXXIII, p. 353; App. II, II, p. 948; III, II, p. 902; IV, III, p. 583)
È ormai impossibile pensare ''il teatro'' al singolare. La pluralità de ''i teatri'', delle tradizioni [...] intellettualità curiosa d'inventariare tutti i meccanismi scenici e narrativi.
Teatro scritto, teatro di poesia. - La letteratura drammatica di fine secolo perde l'autonomia d'un genere assodato. È ormai quasi proibitivo scrivere t. indipendentemente ...
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narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
narrativa1
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. narrativo]. – 1. a. ant. Narrazione: mi lasciò due libri ... l’uno è la n. d’un viaggio di scoperta fatto da lui nell’Africa interiore (C. Cattaneo). b. Nel linguaggio giudiziario, parte della...