La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] , accurata mimesi del dialetto partenopeo: Sabatini 1983) al genere classico della consolatoria, sia pure esperito in volgare, nell 26, pp. 3-97.
Branca, Vittore (2002), Variazioni narrative e stilistiche, in Vitale & Branca 2002, vol. 2°. ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] una linea ideale di continuità rispetto alla narrativa salgariana si collocano due generi letterari che ebbero ar. jihād «guerra santa», propriamente «sforzo» (per il genere grammaticale, maschile in arabo, femminile in italiano per accostamento a ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] a Vincenzo ➔ Monti; i quattro Sermoni, ascrivibili al genere satirico; il carme In morte di Carlo Imbonati; il poemetto 2º (Apparati).
Bruni, Francesco (1999), Prosa e narrativa dell’Ottocento. Sette studi, Firenze, Cesati.
Cartago, Gabriella ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] napoletano Giulio Cesare Cortese). In prosa si coltivavano il genere favolistico, con Lo cunto de li cunti del Generi intercorrenti e intercorsi di stile nell’architettura testuale della narrativa barocca, «Studi secenteschi» 49, pp. 43-64.
Bruni ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] confronti dell’uomo (Colli 1975, 1977) a dispositivo narrativo (Barthes 1970), l’enigma ha da sempre rappresentato un paralogismo, nel riconoscere correttamente forme verbali rare.
Il genere degli Aenigmata, le raccolte di enigmi o indovinelli ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] opere come le enciclopedie, ma anche di teatro e di narrativa. Nasce adesso quella letteratura di consumo che ha notevole e lineari, anche se non dimentica del particolare genio retorico dell’italiano, propenso alle inversioni utili a variare ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] provengono da volgarizzamenti, vale a dire il genere più tendente all’uso latineggiante. Solo in )
Inoltre, l’infinito autonomo può esprimere un evento in una successione narrativa. In tal caso, è introdotto dalla preposizione a o ecco:
( ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] secolo. Quest’ultima si manifesta specialmente nell’ambito della narrativa di gestes e dei grandi romanzi di argomento classico e o della Rodiana di Calmo, il vinaio, il commerciante in genere) di questa comunità: e si dovrebbe scendere giù fino all ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] del campo ambiente? ed in conseguenza non venite voi a sapere in genere, che ogni corpo lucido si mostra più chiaro quanto l’ambiente è effetti che male si conciliano con una scrittura narrativa, o con qualsiasi altro tipo di scrittura personalmente ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] un genere non lirico ma narrativo, e con radici nelle culture regionali, come il poema cavalleresco. Il genere, di un passaggio in cui le componenti colte e popolari proprie del genere si assestano in una medietas letteraria variata nei toni, dal ...
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narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...