Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Con il romanticismo nascono la moderna cultura di massa e una letteratura commerciale [...] mistero, il romanzo "poliziesco" è il prodotto della narrativa di massa destinato a svolgere il ruolo maggiore nel Novecento il posto a tavola. Con l’irragionevole petulanza del genere umano, suonai il campanello e annunciai bruscamente che aspettavo ...
Leggi Tutto
BESTIARIO
E.J. Grube
Si definisce b. stricto sensu - contrariamente all'applicazione diffusa ma non strettamente scientifica di questo termine nella storiografia attuale - una compilazione didattica [...] si può dire corrisponda grosso modo alla formazione definitiva del genere stesso del b., che toccò il suo apogeo e il fa sempre più libero, a favore di accentuati interessi narrativi segnati in alcuni casi sia dall'influenza dei romanzi cavallereschi ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Fil rouge dell’età umanistico-rinascimentale, la riflessione sulle arti anima ininterrotta [...] trapassi; e non solo nella pittura e ne’ colori, sotto il qual genere si comprendono tutte le forme e tutti i corpi retti e non retti ricorre di preferenza, con rielaborazioni inedite, al generenarrativo ed epidittico, tra aneddotico e laudativo, di ...
Leggi Tutto
CALETTI (Caletti-Bruni), Pietro Francesco, detto Cavalli
Lorenzo Bianconi
Nacque e fu battezzato nella parrocchia di San Benedetto in Crema il 14 febbr. 1602, terzo dei nove figli del musicista Giovanni [...] diffusa predisposizione dei personaggi all'effusione narrativa o all'interiezione affettiva. La musica contemporanea, e fu forse quell'"Italian opera in musicque", la prima del genere in Inghilterra, che John Evelyn vide il 5 genn. 1674(W. Dean ...
Leggi Tutto
CAVALCA, Domenico
Carlo Delcorno
Nacque verso il 1270 a Vico Pisano, come attestano i più antichi manoscritti delle sue opere e le notizie che si leggono nella Cronaca trecentesca e nei più tardi Annali [...] e alla devozione laicali come modello di un nuovo sistema narrativo. I volgarizzamenti eseguiti dal C. e dai suoi variati di nuove coloriture romanzesche, hanno ispirato un fortunato genere di pittura, che va dagli affreschi degli Anacoreti nel ...
Leggi Tutto
CARO, Annibale
Claudio Mutini
Nacque nel 1507 a Civitanova Marche da Giambattista, speziale e commerciante che aveva anche ricoperto qualche carica pubblica, e da Celanzia Centofiorini di nobile famiglia.
Nella [...] ne le composizioni a la bernesca (così si può chiamare questo genere da l'inventore) arguto e piacevole assai, come per le sue da tutti per l'amor di Dio"), collegando questa situazione narrativa al tema di alcune tra le più celebri Lettere familiari ...
Leggi Tutto
LULLI (Lully), Giovanni Battista (Jean-Baptiste)
Mario Armellini
Nacque a Firenze da Lorenzo e da Caterina del Sera (o del Seta) il 28 nov. 1632.
Di famiglia contadina, il padre era giunto a Firenze [...] L. è ricordato dalle fonti coeve solo per le molte parti, in genere comiche o grottesche, danzate nei ballets de cour, spesso fianco a fianco rispetto alla coeve produzioni italiane, organizzazione narrativa in cinque atti, semplicità dell'azione ...
Leggi Tutto
Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] variazioni nello spazio-tipo del saloon, almeno finché il genere stesso non venne investito da fremiti di ambiguità, che anche la forma più pura ha il suo versante 'narrativo', che non esiste geometria senza passione.Solo apparentemente diverso è il ...
Leggi Tutto
FILIPEPI, Alessandro (Sandro Botticelli)
Ronald W. Lightbown
Nato a Firenze nel 1444 (0 1445), era il più giovane dei figli di Mariano di Vanni, conciatore, e di sua moglie Smeralda, che avevano preso [...] visivamente una preminenza che va al di là del loro significato narrativo (in opere successive il F. riuscì ad evitare l'inconveniente). figura rispetto alle altre. Deformazioni di questo genere, adottate in funzione di enfasi devozionale, derivano ...
Leggi Tutto
Riti
Gilbert Lewis
1. Definizioni del concetto
Il termine 'rito' è usato spesso per designare le procedure formali, gli atti di osservanza religiosa e le cerimonie di un culto, ma in un'accezione più [...] , dell'accoppiamento e della difesa. In genere i comportamenti acquistano un supporto morfologico sotto forma canti intonati dagli adepti del culto, ecc. -, la struttura narrativa delle azioni simboliche risulta abbastanza chiara: si tratta di un ...
Leggi Tutto
narrativo
agg. [dal lat. tardo narrativus]. – 1. Che narra o si propone di narrare; in partic., opera n., opera in cui l’autore si propone di esporre ordinatamente fatti storici e reali, o immaginarî e fantastici; analogam., letteratura n.,...
genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...