FIALA, Giuseppe Antonio
Giusi D'Alessandro
Nacque nella prima metà del sec. XVII, probabilmente a Napoli. Con il nome di Capitano Sbranaleoni (ennesima denominazione della maschera del Capitano) recitò [...] tenne a battesimo un figlio. Accanto al F. ed a sua moglie, nella compagnia del duca di Modena è ricordato sempre anche Bernardo Narici, che interpretava il ruolo di innamorato con il nome di Orazio.
Da Marzia il F. ebbe due figli (Rasi, I, 2, p. 879 ...
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Antropologia
Alterazione artificiale dei tratti somatici. Le d., operate seguendo i dettami della tradizione da diversi popoli del mondo, hanno attratto l’interesse degli etnologi fin dal 19° secolo. Possono [...] maschere e monili rappresentano forme superficiali ed effimere di modificazione del corpo. Viceversa, la perforazione delle narici e del setto nasale; le scarificazioni (cicatrici artificialmente prodotte); l’alterazione della forma del torace con ...
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COSTANTINI, Giovanni Battista (Jean Baptiste), detto Cinzio e poi Ottavio (Octave)
Giovanna Romei
Nacque a Verona da Domenica e Costantino, dopo il 1654, presumibile data di nascita del fratello maggiore [...] Cintio come figlio di Gradellino, avente diritto a due terzi di parte.
Da una lettera di Orazio, l'"amoroso" Bernardo Narici, sappiamo che il C. era della compagnia nel 1684 e che si trovava a Verona accanto alla madre gravemente inferma, in ...
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CALDERONI, Francesco
Sisto Sallusti
Di questo attore, forse di origine ferrarese, attivo nella seconda metà del sec. XVII, dà una prima informazione, in due brevi ma significativi incisi, L. Riccoboni, [...] non di star à spasso p. i capricci d'altri" (più tardi si manifesteranno episodi d'incompatibilità nei riguardi della moglie del Fiala, Marzia Narici, un'altra Flaminia, da parte di Agata e del C., il quale rifiuterà di recitare "a braccio" con la ...
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BORGOGNONI, Teodorico
Antonio Alecci
Figlio di Ugo, nacque a Lucca nel 1205. Ultimo di quattro fratelli, seguì nel 124 il padre a Bologna. Molto probabilmente in giovane età entrò nell'Ordine dei domenicani, [...] essenze ricavate da piante di oppio, papavero, ecc., tenuta poi in acqua calda per un'ora e infine apposta alle narici e alla bocca del paziente; per il risveglio suggeriva l'applicazione di un'altra spugna imbevuta di aceto. Diversamente dai seguaci ...
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COSTANTINI, Costantino, detto Gradellino (Gradelin)
Giovanna Romei
Nacque a Verona verso il 1634 da una famiglia di mercanti di stoffe e pare avesse acquistato un notevole mestiere nella tintura con [...] di Corallina. Seguì il marito e fu con lui a Napoli nel 1674 e a Padova nel 1681.In una lettera del 1684Bernardo Narici, Orazio, l'"innamorato" della compagnia, espone al duca di Modena le gravi difficoltà in cui versa la troupe, inattiva per mesi ...
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Balzac, Honoré de
Anna Maria Scaiola
Il maestro del realismo
Il grande romanziere Honoré de Balzac ha cercato di rappresentare nella sua opera tutti i molteplici aspetti della società francese nella [...] allungato dello scienziato Balthazar Claës somiglia a una testa di cavallo, con la pelle incollata alle ossa e le narici frementi.
Interessato agli studi sul magnetismo e sui fenomeni elettrici, e agli esperimenti di Antoine-Laurent Lavoisier sulle ...
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ANDREA d'Angiò (o di Ungheria), re di Sicilia
Emile G. Léonard
Nato il 30 nov. 1327, secondogenito del re di Ungheria Caroberto d'Angiò, aveva soltanto tre anni quando si incominciò a negoziare il suo [...] d'una candela si èmessa a cercare il suo ragazzo e lo trova morto, i capelli strappati a ciocche, il volto graffiato, le narici insanguinate, le labbra coi segni dei guanti di ferro e il collo con quelli della corda, nella bocca un brandello di carne ...
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DI GIORGIO, Anna Maria
Ludovico Giulio
Nacque a San Daniele del Friuli (prov. di Udine) il 22 dic. 1897 da Pietro e da Gioseffa Melihem.
Dopo gli studi secondari, trasferitasi a Firenze per seguire [...] dell'animale che nuota, è caratterizzato da un'area riflessogena ristretta a una limitata zona di cute attorno alle narici, da uno stimolo adeguato costituito dalla temperatura dell'acqua, e da una via afferente che decorre nel trigemino; esso ...
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narice
s. f. [lat. tardo narīcae pl.]. – In anatomia comparata, ciascuna delle aperture attraverso cui le cavità nasali dei vertebrati comunicano con l’esterno (n. esterna) – il cui numero varia da una negli agnati a quattro nei pesci teleostei...
rinocriptidi
rinocrìptidi (o rinocrìttidi) s. m. pl. [lat. scient. Rhinocryptidae, dal nome del genere Rhinocrypta, comp. di rhino- «rino-» e gr. κρυπτός «nascosto», perché ha le narici coperte da un lembo di pelle]. – Famiglia di uccelli...