MAZZINI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
– Nacque a Genova il 22 giugno 1805 da Giacomo, medico e poi professore di patologia e di anatomia nell’ateneo cittadino, e da Maria Drago.
Unico maschio e terzo [...] 1814 l’assegnazione della Liguria al Regno sardo: una posizione, la sua 30 aprile servisse a convincere Luigi Napoleone ad adottare verso la Repubblica una solleva un’altra bandiera non vuole l’unità d’Italia», si diceva risoluto «a non lasciare il ...
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La cultura scientifica
Carlo G. Lacaita
Il periodo del Risorgimento e dell’unificazione italiana è anche quello in cui si registrano grandi incrementi e grandi trasformazioni scientifiche e tecniche. [...] periodo napoleonico influenzarono gli altri paesi europei. Nel continente, d’altra da spingere molti a lasciare il Regno o a vivere isolati (Torrini 1989 coi fili telegrafici le mille città d’Italia, perfezionare, ampliare e rendere più rapido ...
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I luoghi delle relazioni sociali
Marco Fincardi
Una lunga transizione
Fino al collasso della Repubblica veneta, la sua capitale ha sviluppato una precoce tendenza, molto pronunciata, a moltiplicare [...] teatro pubblico ufficiale la città comincia ad averlo in età napoleonica, con la costruzione della Fenice, che pure viene promossa Venezia.
1. Marco Meriggi, Il Regno Lombardo-Veneto, Torino 1987 (Storia d’Italia, diretta da Giuseppe Galasso, XVIII/2 ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] tosto sommerso dal dispotismo napoleonico. Ma, per quanto in anni burrascosi per la storia d’Italia e d’Europa. L’attenzione alla letteratura contemporanea fascinoso scambio fra l’uno e l’altro regno, per cui le rispettive immagini vengono a ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] beneficati del primo e del terzo Napoleone (fino al Duruy e al d'interessi e di attività culturali, Vincenzo Monti risvegliava all'immediatezza e alla storicizzazione dell'umanesimo, oltre la Milano del Regnoitalico, tutta, direbbesi, l'Italia ...
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Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] 000 unità, di fronte a una popolazione del Regno passata dai 28,5 milioni di abitanti del durante la fase giacobino-napoleonica di inizio Ottocento, quando dello Stato e la classe dirigente, in Storia d’Italia, a cura di G. Sabbatucci e V. ...
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Il clero curato: modelli e sviluppi
Maurilio Guasco
Tra liberalismo e intransigentismo
A pochi anni di distanza dalla raggiunta Unità d’Italia sarebbero iniziate le discussioni sulla futura capitale, [...] operanti fuori d’Italia.
Dai primi anni dopo l’Unità d’Italia a oggi il napoleonico e primo Novecento. Alcune ipotesi di rilettura, in M. Rosa, Clero e società nell’Italia G. Gillini, Il celibato per il Regno. Le condizioni per accogliere il dono, ...
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Costantino nel modernismo
Premesse di un discorso critico sull’era costantiniana della Chiesa
Giacomo Losito
Sommario: Riferimenti: cattolici e protestanti liberali tra il razionalista Renan e l’ultramontano [...] dei sudditi del Secondo impero napoleonico, in cui, come nel IV , Manaresi affermò che Costantino «nel suo regno si macchiò di colpe degne del tempo ed entrava nella Chiesa16.
Nel 1929 la storia d’Italia registrò l’incontro della Chiesa con «l’ ...
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Il potere politico del papa
Diego Quaglioni
«Il carattere duplice del regno papale»
In un appunto del 1930, vergato a mo’ di recensione di un articolo apparso sulla «Nuova Antologia» nel giugno dell’anno [...] regno, il problema della limitazione dell’influenza politica di un’autorità spirituale universale mostrano a dito uno dei caratteri, se non il più marcato dei caratteri originali della storia d’Italia al trauma napoleonico, fino alle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
L’Arsenale di Venezia e i cantieri navali della marina
Pasquale Ventrice
Il luogo dell’«immenso lavoro»
Si è giustamente asserito che l’Arsenale di Venezia sia stato il luogo «dell’immenso lavoro» non [...] all’occupazione napoleonica e nel corso della successiva dominazione austriaca, giungendo all’Unità d’Italia con una Terni, punto di riferimento per tutti gli Arsenali del Regno.
Occorre però sottolineare l’autonomia della stessa marina che ...
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italico
itàlico agg. [dal lat. Italĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dell’Italia antica: la civiltà i.; popoli i. o, come s. m., gli Italici, le antiche popolazioni dell’Italia centro-merid. di tradizione linguistica indoeuropea, eccettuati gli abitanti...
intendente
intendènte s. m. [dal fr. intendant, der. del lat. intendĕre «attendere a qualche cosa, curare», sul modello del lat. mediev. superintendens «sovrintendente»]. – In senso generico, chi è preposto all’amministrazione di beni, o è...