La rottura liberale: i cattolico-liberali nell'Italia del Risorgimento
Francesco Traniello
Non un movimento, ma una costellazione
Sebbene l’attribuzione della qualifica di ‘liberale’ a personalità e [...] , nell’ampio trattato dedicato alla Storia delle repubblicheitaliane del Medioevo, pubblicato in vari volumi tra 173-211; F. Agostini, La riforma statale della Chiesa nell’età napoleonica, in Storia dell’Italia religiosa, a cura di G. De Rosa, ...
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L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] 'accoglienza paragonabile: la madre di Napoleone, Letizia (Madame mère... "la sul papato, con le Crociate, le Repubbliche marinare, Legnano, Lepanto, i papi del la Chiesa e una fortuna per la Nazione Italiana. Non si poteva esitare, e credo che ...
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Sindacalismo
Giovanni Tarello
di Giovanni Tarello
Sindacalismo
sommario: 1. Gli usi del vocabolo ‛sindacalismo'. 2. Per un censimento e una classificazione dei sindacalismi. 3. Primi decenni del secolo. [...] cattolici, la Unione economico-sociale dei lavoratori italiani, che fu il primo nucleo di quella espressivi precedenti la codificazione napoleonica, sotto il profilo politico del Nord Europa: cioè Austria, Repubblica Federale Tedesca, Olanda, Belgio, ...
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Pio VI
Marina Caffiero
Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Antonio Braschi nacque a Cesena il 25 dicembre del 1717 dal conte Marco Aurelio Tommaso, figlio di Francesco, e da Anna Teresa dei conti [...] e napoleonica e ancor v. V.E. Giuntella, Premessa, in Assemblee della Repubblica Romana (1798-1799), a cura di Id., I, v., coll. 1500-04; R. Russo, Pio VI, in Enciclopedia Italiana, XXVII, Roma 1949, pp. 316-18; Hierarchia catholica [...], VI ...
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Governo e Parlamento
Paolo Pombeni
Se accettiamo che la forza attrattiva del Piemonte, o meglio del Regno di Sardegna, nel porsi come perno del processo di unificazione nazionale risiedesse in parte [...] l’esportazione dei principi rivoluzionari francesi sulle baionette napoleoniche e la conseguente reazione a cui furono costretti 2003.
R. Martucci, Storia costituzionale italiana. Dallo Statuto albertino alla Repubblica (1848-2002), Carocci, Roma 2002 ...
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La diplomazia
Fabio Grassi Orsini
Gerardo Nicolosi
«Torneremo da capo e faremo meglio»: è con queste parole che il moderato Massimo d’Azeglio, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 7 maggio [...] le frontiere marittime e nuovi mari si erano aperti alla marina italiana, come il Mar Baltico e il Mare del Nord, già genero Giuseppe Napoleone e dai bonapartisti, che non gli perdonavano il suo atteggiamento leale nei riguardi della Repubblica. E ...
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Miti e simboli della rivoluzione nazionale
Alberto Mario Banti
Una chiave importante per capire il significato del processo di costruzione del Regno d’Italia sta in una semplice definizione: Stato-nazione. [...] suo tiranno e dei suoi complici (Napoleone e i suoi sostenitori locali). cittadino (se si tratta di una repubblica). Dopo la rivoluzione francese, per nome di tutti i martiri della santa causa italiana, caduti sotto i colpi della tirannide, straniera ...
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Notabili e potere locale
Paola Magnarelli
La parola notabile deriva dagli effetti della rivoluzione francese, e designa l’élite, non più contraddistinta solo dal nome, ma anche, particolarmente, dal [...] cioè durante la fase giacobino-napoleonica di inizio Ottocento, quando alle élites italiane erano state date altre due egli in esilio per esser stato ministro delle Armi in quella Repubblica, dovrà attendere l’unificazione non solo per tornare a casa ...
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I plebisciti e le elezioni
Gian Luca Fruci
La congiuntura politica decisiva per il processo di unificazione, che si apre nell’aprile 1859 con la guerra franco-piemontese all’Austria e si conclude nel [...] in epoca rivoluzionaria e napoleonica (segnatamente nel febbraio 1799 per chiedere l’unione del Piemonte alla Repubblica francese; nell’estate del 1804 in occasione del voto che, anche nei dipartimenti italiani aggregati al territorio transalpino ...
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Le città
Francesco Bartolini
Alla vigilia dell’unificazione il rapporto tra città e nazione si fonda su un evidente paradosso. Da una parte le città, con le loro antiche e gloriose storie, costituiscono [...] in alcuni casi, come era già accaduto nel periodo napoleonico, trasforma intere aree: a Roma, per citare l’ Milano 1982.
J.-C.-L. Simonde de Sismondi, Storia delle RepubblicheItaliane, Bollati Boringhieri, Torino 1996.
F. Socrate, Borghesie e stili ...
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italiano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. a. Dell’Italia: il popolo i.; lingua, storia, letteratura i.; la civiltà, la cultura i.; le coste, le regioni, le città, le province i.; la Repubblica I., sia quella proclamata da Napoleone nel 1802...
complottista
s. m. e f. e agg. Chi o che ritiene che dietro molti accadimenti si nascondano cospirazioni, trame e complotti occulti. ◆ proprio in un momento di evidente, clamorosa difficoltà di chi sostiene che il prezzo della guerra è comunque...