Uomo politico mancese (n. 1790 - m. 1858); negoziò e firmò con gli Inglesi, come delegato imperiale, il trattato di Nanchino (1842) e il trattato a esso complementare (1843) che concedeva alla Gran Bretagna [...] la clausola della nazione più favorita. Dopo la conclusione del trattato di Tianjin (1858) si uccise per ordine imperiale ...
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Qiying
Politico mancese (n. 1790-m. 1858). Negoziò e firmò con gli inglesi, come delegato imperiale, il Trattato di Nanchino (1842) e il trattato a esso complementare (1843), che concedeva alla Gran [...] Bretagna la «clausola della nazione più favorita». Dopo la conclusione del Trattato di Tianjin (1858), si uccise per ordine imperiale ...
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Nome di una dinastia cinese fondata da Sima Yan, ebbe dapprima la capitale a Luoyang: dopo il 317 si trasferì nell'odierna Nanchino in seguito alla conquista di Luoyang da parte degli Xiongnu. Con questo [...] evento ebbe inizio la lunga divisione tra nord e sud (317-590) ...
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Nome di due dinastie cinesi, dette Qi meridionale e Qi settentrionale. La prima (479-502 d. C.), fondata da Xiao Daozeng, ebbe come capitale Jiankang, la moderna Nanchino. La seconda (550-578 d. C.) ebbe [...] come capitale la città di Ye (Henan) ...
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Uomo politico cinese (Fanyu, Guangdong, 1881 - Tokyo 1944). Tra i principali membri del Guomindang e stretto collaboratore di Sun Zhongshan, alla morte di quest'ultimo (1925) divenne presidente del governo [...] , da dove invocò la cessazione della resistenza armata e un accordo di pace. Nel marzo 1940 i Giapponesi lo posero a capo di un governo fantoccio sui territorî da essi occupati, avente sede a Nanchino. Ammalatosi, fu portato in Giappone, dove morì. ...
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Uomo politico giapponese (prefett. di Oita 1887 - Yugawara 1957). Viceministro degli Esteri (1933), ambasciatore a Mosca (1936-38) e a Londra (1938-39), rappresentante in Francia (1942) e poi presso il [...] governo di Nanchino, fu quindi (1943) ministro degli Esteri nel gabinetto Tōjō e come tale firmò (1945) l'atto di resa del Giappone agli Alleati. Condannato a sette anni di carcere come criminale di guerra, nel 1952 fu riabilitato e tornò alla vita ...
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Qi
Nome di due dinastie cinesi, dette dei Qi meridionali e dei Qi settentrionali. La dinastia dei Qi meridionali (479-502 d.C.) fu fondata da Xiao Daocheng ed ebbe come capitale Jiankang, la moderna [...] Nanchino; la dinastia dei Qi settentrionali (550-577 d.C.) ebbe come capitale la città di Ye, nello Henan. ...
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Feldmaresciallo britannico (Woodstone, Lim-
erick, 1779 - St. Helen's, Dublino, 1869). Combatté nelle colonie e in Portogallo (1809-12); maggior generale (1830), nel 1841 conquistò in Cina i forti di Canton [...] e firmò la pace di Nanchino del 1842. Fu poi comandante generale in India, ove, dal 1843 al 1849, soffocò le rivolte dei Maratti e dei Sikh; fu nominato maresciallo nel 1862. ...
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Taiping, rivolta dei Ribellione che devastò la Cina negli anni 1849-64. Il capo della rivolta, Hong Xiuquan, nel 1851 si proclamò Tianwang («Re celeste»), fondando la dinastia Taiping («Grande pace») e [...] ponendo la sua capitale a Nanchino. Il movimento, a sfondo sociale e nazionalistico, fu domato dopo sanguinose lotte dall’esercito imperiale con la collaborazione di militari occidentali, fra i quali l’inglese C.G. Gordon. ...
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Hu Hanmin
Rivoluzionario cinese antimancese (Panyu, Guangdong, 1879-Guangzhou, od. Canton, 1936). Rivale di Jiang Jieshi, fervente sostenitore di Sun Zhongshan, il padre della Repubblica, nel 1905 aderì [...] 1911, quando Sun Zhonshan divenne presidente provvisorio a Nanchino, egli fu nominato suo segretario. Dopo la del Guomindang, presidente del Comitato esecutivo centrale del Guomindang a Nanchino (1927-31) e presidente dello yuan legislativo (uno dei ...
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nanchino
s. m. (o nanchina s. f.) [dal nome della città cinese di Nanchino (donde veniva importato)]. – Tipo di tessuto di cotone di colore chiaro venuto di gran moda, per i pantaloni estivi, nel sec. 18°.