Giuda, regno di
Il regno di G. si costituì alla morte di Salomone (930 a.C.), quando le tribù settentrionali si separarono fondando il regno d’Israele. Roboamo continuò la dinastia davidica su un territorio [...] -609 a.C.), che attuò riforme religiose (monoteismo yahwista) e progettò un Israele unito. Tuttavia i due assedi di Gerusalemme (597 e 586) da parte di Nabucodonosor II culminarono nella distruzione della città e del tempio, nella fine dell’autonomia ...
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Nabonedo
Re di Babilonia (regno 555-539 a.C.). Figlio di una sacerdotessa di Sin a Harran, in territorio già assiro. Militare, N. salì al trono con un colpo di mano e cercò di legittimarsi come vero [...] erede di Nabucodonosor e Neriglissar, e restauratore dei culti babilonesi. Tuttavia, affiancando il culto di Sin non poteva aver luogo senza il re. Nel 550 il persiano Ciro batté i medi e dopo alcuni anni iniziò la sua pressione su Babilonia, che nel ...
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Ultimo re (598-587 a. C.) dello stato ebraico di Giuda. Era figlio di Giosia, anche se non suo successore immediato, ed ebbe da principe il nome di Mattania, poi cambiato in quello di S. dal sovrano babilonese [...] pose sul trono in luogo di Ioachim. Trascinato dal partito antibabilonese, e trascurando i consigli del profeta Geremia, si avvicinò all'Egitto, provocando la reazione di Nabucodonosor. Dopo lungo assedio, la capitale Gerusalemme cadde e S. fu fatto ...
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teoforo, nome In onomastica (anche assolutamente teoforo), nome di persona che contiene un nome divino. Lo scopo dell’uso è di assicurare la protezione della divinità all’individuo che già nel suo nome [...] esaltano la divinità (per es., babilonese Nabū-Kudurri-uṣur [Nabucodonosor] «il dio Nabū protegga il confine»). Nel monoteismo ebraico vari umane (Prajapati, Soma ecc.). Anche nell’antica Grecia i nomi t. erano fortemente in voga, in forme sia ...
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Re di Giuda nel 608 a.C., figlio e successore di Giosia (II Re 23, 31-34), è detto anche IoacazSellum (Geremia 22, 11). Prevalse nella successione al primogenito Eliacim, ma, sgradito al faraone Nekao [...] della sua politica, quando i Babilonesi vinsero gli Egiziani, Gerusalemme fu assediata e il Tempio saccheggiato. In seguito, non rinunciando alla linea antibabilonese, Ioachim si ribellò a Nabucodonosor, che attaccò Gerusalemme, conquistandola ...
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Fondatore dell'impero neobabilonese, che regnò dal 625 al 605 a. C. Occupò la prima parte del suo governo a rendersi indipendente dagli Assiri, procedendo in seguito ad attaccare l'impero assiro stesso. [...] rapidità. Nel 612 fu conquistata Ninive. Il figlio di N., Nabucodonosor, che comandava l'esercito, mosse quindi contro gli Egiziani, intervenuti morte di N. un grande stato era costituito: i suoi confini si estendevano dalla Babilonia alla Siria, e ...
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Re di Giuda, figlio di Giosia. Regnò dal 608 al 597 a. C. Fu posto sul trono dal faraone Necao, dopo la deposizione del fratello Ioacaz; e in questa circostanza il suo nome primitivo di Eliacim fu mutato [...] fu il profeta Geremia. Vinti gli Egiziani dai Babilonesi, I. subì le conseguenze della sua politica. Secondo II Cronache saccheggiato. I., tuttavia, non rinunciò alla politica antibabilonese, e dopo qualche anno si ribellò a Nabucodonosor. Questi ...
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Faraone della XXVI dinastia, figlio e successore di Psammetico II; regnò dal 589 al 570 a. C.; aizzò i potentati della Siria e Palestina contro i Babilonesi e accorse in loro aiuto, ma dovette ritirarsi; [...] seppe però tener testa a Nabucodonosor quando questi cercò d'invadere l'Egitto; cadde in battaglia contro Amasi. ...
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MISERERE ("abbi compassione")
È la parola iniziale, nella volgata latina, del Salmo L (ebraico LI).
Nel titolo, sia del testo ebraico sia delle antiche versioni, il salmo è attribuito a David allorché [...] nel 586 da Nabucodonosor, parecchi secoli dopo David. Perciò, mentre alcuni studiosi ritengono che i due ultimi versi esempî più celebri restano quelli di C. Festa (1517) al cui modello (i versetti vi sono distribuiti tra due cori, l'uno a 5 voci, l' ...
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SMALTO
Carlo CECCHELLI
Filippo ROSSI
Giovanni VACCA
. Antichità. - Nel senso in cui noi l'intendiamo, la parola smalto non appare che nell'avanzato Medioevo, derivando dal tedesco schmelzen ("fondere"; [...] della porta di Ištar a Babilonia del tempo di Nabucodonosor e più tardi in Persia la parete con le figure in Italia, nel Friuli, e in Spagna. Sono di allora anche i primi tentativi dello smalto dipinto fatti nella Lombardia e nel Veneto: si ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...