Ultimo re dell'impero neobabilonese (555-538 a. C.). Salito al trono a seguito di una rivoluzione, condusse una spedizione militare in Palestina per rafforzare i confini dell'impero e organizzò un'alleanza con la Lidia e l'Egitto per bilanciare la crescente potenza persiana. Nella politica interna, si rese famoso per il tentativo di restaurare, come elemento di coesione e fattore di potenza politica, ...
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Belshazzar
Nome biblico del babilonese Bel-shar-usur, figlio del re Nabonedo, da lui lasciato a governare Babilonia durante la sua prolungata assenza in Arabia (ca. 549-542 a.C.). Prese provvedimenti [...] di politica economica, come il riordino della gestione delle terre templari. Il libro biblico di Daniele (ambientato nell’epoca del re B.) è posteriore di circa tre secoli ...
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Kharran
Città dell’alta Mesopotamia, centro del culto del dio-luna Sin. Attestata negli archivi di Ebla (24° sec. a.C.) e Mari (17° sec.), poi nei testi ittiti (14° sec.) e medioassiri (13° sec.), fu [...] importante in età neoassira (9°-7° sec.), rifugio dell’ultimo re assiro, patria del babilonese Nabonedo. Nel 53 a.C. vi ebbe luogo la battaglia tra Crasso e i parti. ...
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Nitocri
Ultima sovrana della VI dinastia egizia (regno 2184-2181 a.C.). Salì al trono dopo la morte di Pepi II. Le leggende di epoca greca la confondevano con la cortigiana Rodopi e le attribuivano la [...] costruzione di una delle piramidi di Giza. Erodoto confuta questa credenza ma confonde N. con la regina babilonese madre di Nabonedo. ...
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Faraone della XXVI dinastia, dal 570 al 526 a. C.; generale del faraone Uahabré, inviato a sedare una rivolta, si lasciò proclamare faraone e nel 568 a. C. sconfisse il suo sovrano e rivale, che morì forse [...] equilibrato sistema di rapporti (politica di favore verso i Greci di Cirene, alleanza con Creso di Lidia, Policrate di Samo e Nabonedo di Babilonia). Scampato già agli inizî del regno alla minaccia di Nabucodonosor (568 a. C.) e, molto più tardi, a ...
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(gr. Χαλδαῖοι)
Storia
Società aramaiche dell’Asia anteriore, forse originarie dell’Arabia orientale, che verso l’11° sec. a.C. entrarono da S nella Mesopotamia, stanziandosi tra la Babilonia e il Golfo [...] nel 625 i C. trionfano e Nabopolassar fonda la dinastia neo-babilonese o c., che avrà termine nel 538 con Nabonedo. È da allora che c. diviene sinonimo di babilonese.
Religione
Dall’antico appellativo dei nestoriani, prendono il nome di cattolici ...
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Vicino Oriente antico. Storiografia
Mario Liverani
Alfonso Archi
Giovanni Garbini
Storiografia
Mesopotamia: caratteri generali
di Mario Liverani
Storiografia e celebrazione regia
Nella Mesopotamia [...] e vi recupera iscrizioni di un re di Akkad (Grayson 1987-96, v. I, pp. 51-55). L'accanimento con cui Nabonedo (555-539) fa scavare le fondazioni dell'Eulmash, alla ricerca delle iscrizioni di Sargon, nel quadro della ripresa di modelli accadici da ...
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Ciro II il Grande
Pietro Mander
Il fondatore dell'Impero persiano
Vissuto nel 6° secolo a.C., Ciro II il Grande fu un personaggio straordinario, celebrato dagli antichi per le sue grandi imprese. Conquistò [...] potenza dominante fu però quella di Babilonia. Il clero di Babilonia, devoto al culto del dio Marduk, era in contrasto col re Nabonedo e favorì il trionfo di Ciro, il quale così entrò nel 539 a.C. a Babilonia senza combattere. Con grande saggezza ...
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