Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] «buoni» valgono non per sé, ma secondo le persone, i modi, le circostanze. […] Chi si accinge a descrivere la pronuncia dell tra grafema e fonema è alla base di oscillazioni quali tr[e] ~ tr[ɛ], n[o]me ~ n[ɔ]me, [ʣ]aino ~ [ʦ]aino, na[s]o ~ na[z]o. Le ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] delle caratteristiche più interessanti è rappresentata dalla conservazione, in alcuni modi, tempi e voci verbali (più di rado in altri può essere rappresentata da un ‘anomalo’ raddoppiamento sintattico: [ˈkantə nːa kanˈʣonə] < [ˈkantətə na kanˈʣon ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] delle novità: di nuovo c’è il fatto che questi modi ibridi non sono più fenomeni sporadici ma sono ora gli strumenti del Convegno di studi (Firenze, 27-28 maggio 2004), a cura di N. Maraschio, Firenze, Firenze University Press, pp. 35-40 (rist. in ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] con ‹z›, ‹tz›, ‹cz›, ‹ti›, ‹ci› e ‹ʃ›; i suoni palatali /ɲ/ e /ʎ/ erano spesso trascritti secondo le grafie etimologiche ‹ni› e ‹li›, mentre i 1977), gli insegnanti solitamente si pongono in modi differenti rispetto all’ortografia. Mentre alcuni ne ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] vere e proprie "anticaglie", quanto per i "modi di dire", le locuzioni) un patrimonio linguistico atto . 395-407; Contributo alla pubblicazione dell'epistolario completo di A. C., in Athenaeum, n. s., I [1923], pp. 264-279; II [1924], pp. 19-36, ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] e a impiegare diversi materiali per costruirli, a utilizzare disparati modi di insegnare ad altri a usarli e a conoscere sempre più Joan Stiles-Davis, Mark Kritchevsky, Ursula Bellugi, Hillsdale (N.J.), Erlbaum, 1988.
Neville 1991: Neville, Helen J ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] esce dalla cavità orale può essere prolungato nel tempo.
I modi articolatori consonantici (e le vocali) si ordinano secondo una nessi -nd- e -mb- sono soggetti ad assimilazione totale progressiva (rom. mo[nːn]o ~ mo[nd]o; pio[mːm]o ~ pio[mb]o), ma ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] parole grammaticali: si preferisce infatti usare ma invece di tuttavia o sen(n)onché, cioè invece di ossia, anche se al posto di quantunque si tende a usare quanto è più possibile tempi e modi polivalenti: nei primi dieci verbi del LIP in ordine di ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] 10 punti. Con l'espansione politica e religiosa islamica, in tempi e modi differenti, l'a. s'irradiò verso E: Asia vicina e media calligraphes et les miniaturistes de l'Orient musulman, Paris 1908.
N. Abbott, The Rise of North Arabic Script and its ḳu ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] è vero), appaiono soprattutto caratterizzati dal passaggio di /-l-/ a /-n-/ prima di consonante dentale o palatale ([ˈantu] «alto», [ˈfanʧ per «seminterrato». Per quanto riguarda, infine, i modi di dire, spiccano in Sicilia avere il carbone bagnato ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, voléte, vògliono [ant. o dial. vònno]; pres....