Scrittore nederlandese (n. L'Aia 1933). L'opera di N., tradotta in più di trenta lingue, e a cui sono stati attribuiti importanti riconoscimenti, spazia dalla narrativa alla poesia, fino alla cronaca di [...] La vista dell'occhio», 1989). Anche la sua narrativa è partita da modi tradizionali (Philip en de anderen «Ph. e gli altri», 1955) come, per es., il Paradise lost di J. Milton: N. mostra l'inequivocabile presenza dell'aspirazione metafisica e, con ...
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Architetto svizzero (n. Basilea 1950); insieme a P. de Meuron (n. Basilea 1950), con cui nel 2001 ha vinto il Pritzker Architecture Prize, è titolare dal 1978 dello studio Herzog & de Meuron, con sede [...] rigore nelle scelte formali, nella sperimentazione di nuove tecniche e tessiture superficiali utilizzano forme e materiali noti in modi nuovi: il cemento a vista, talvolta trattato con un procedimento di stampa fotografico; il vetro, anch'esso ...
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Condizione di sofferenza della psiche provocata da disturbi, a condizionamento psichico (cioè psicogeni), per lo più di decorso cronico, che si estrinsecano con diversi sintomi, per es. ansia, paure, coazioni, [...] concezione patogenetica a una psicogena di certi disturbi psichici. Una n. è dunque da considerare, freudianamente, come un disturbo determinati da conflitti inconsci infantili, per cui i modi di comportamento sono intesi come formazioni reattive a ...
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Architetto austriaco naturalizzato statunitense (Vienna 1892 - Wuppertal 1970). Considerato uno dei più importanti architetti del XX secolo, per N., seguace di F. L. Wright, ogni costruzione deve essere [...] dell'architettura moderna sono molteplici e vanno dai nuovi modi d'impiego di certi materiali e di certi Dal 1949 al 1958 lavorò in collaborazione con Robert Evans Alexander (n. 1907), elaborando piani urbanistici per Guam (1952-54) e realizzando ...
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Filosofo (n. in Slesia tra il 1220 e il 1230 - m. dopo il 1277). Figura di pensatore medievale ricordata per aver condotto ricerche sui problemi naturali, principalmente ottici. Accanto a tali ricerche, vanno [...] : qui la causalità efficiente delle cause naturali è studiata "con dimostrazione matematica e fisica" riconducendola ai "vari modi di visione" e cioè utilizzando schemi presi dalla propagazione della luce secondo raggi diretti, riflessi e rifratti ...
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Architetto (Napoli 1700 - Caserta 1773), figlio di Gaspard van Wittel (v.), fu uno dei più grandi architetti italiani tra il barocco e il classicismo, cercando di adattare i modi francesi al gusto italiano. [...] Palazzo Vicereale di Milano, che gli era stata affidata (1769), fu poi condotta dal suo allievo G. Piermarini. Il figlio Carlo (n. Napoli 1739 - m. 1821) aiutò il padre in numerose opere nel Napoletano, dove dal 1773 fu primo architetto di corte. Tra ...
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Poeta (n. Siena prima del 1260 - m. tra il 1311 e il 1313). Dal 1281 (anno in cui prese parte alla campagna militare per la conquista del castello di Turri) al 1291 (anno in cui fu coinvolto nel processo [...] e che continuerà dopo di lui, volutamente esagera in tono popolaresco i proprî elementari sentimenti e afferma la realtà di questi, contro l'idealizzazione di altri modi d'arte, specie lo stilnovistico, conquistando un suo personale stile comico. ...
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Pittore (Palermo 1739 - ivi 1810). Allievo a Palermo di Vito d'Anna, maturò uno stile personale di grande compostezza, memore dei modi della tradizione locale e ispirato a un classicismo d'impronta batoniana, [...] chiesa del collegio di S. Maria del Carmine, 1775), eseguite, dopo il 1780, in collaborazione con il fratello Vincenzo (n. Palermo - m. 1821). Quest'ultimo tradusse materialmente i disegni preparatorî di Antonio, replicandoli a Malta (affreschi nella ...
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Critico letterario italiano (Matera 1888 - Firenze 1963); prof. di letteratura italiana (dal 1939) nell'univ. di Firenze, dove si era trasferito giovanissimo. Formatosi nell'ambiente vociano, in una sorta [...] del Novecento, 1940; Studi, 1944; Saggio sul Leopardi, n. ed. 1946; Primi studi manzoniani, 1949; Altro Novecento, . Falqui; Studi II, 1971), è volta a sottolineare, quasi nei modi di una lettura o commento, i valori stilistici e tonali del testo ...
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Filosofo inglese (n. 1070 circa - m. 1160 circa), nato probabilmente a Bath, ma formatosi a Laon e a Tours. Dové il meglio della sua erudizione ai suoi viaggi in Italia meridionale (Salerno) e in Sicilia, [...] lo stesso essere concreto è insieme genere, specie, individuo, ma sotto aspetti (respectus) diversi; generi e specie sono modi di considerare l'individuale. Interessante anche la sua difesa di una concezione della natura che rompeva gli schemi dell ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...
volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, voléte, vògliono [ant. o dial. vònno]; pres....