È la convenzione tra il debitore e un terzo, con la quale questi assume su di sé il debito di quello.
L'assunzione del debito altrui può avvenire in forme e con effetti diversi, sì da potersi distinguere dalla dottrina quattro tipi di accollo:
a) accollo semplice. In questo, l'assuntore del debito altrui si obbliga verso il debitore a pagare in vece sua il creditore che resta estraneo all'accordo e ...
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Nacque di cospicua famiglia in Bologna il 29 gennaio 1501. Conseguì il dottorato in diritto civile e canonico; ma l'amicizia con Giovanni Della Casa, con i cardinali Contarini, Pole e Bembo, ai quali servì da segretario in importanti missioni, lo portò a coltivare anche le lettere. Accompagnò nel 1538 il cardinal Reginaldo Pole nella visita che egli fece a varie corti d'Europa per indurre l'Inghilterra ...
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. Secondo una terminologia diffusa nelle fonti letterarie, addictus è nel diritto romano il debitore contro il quale, in forza della condanna a una somma di danaro o della confessione di un debito analogo o di altre cause equiparate, il creditore abbia agito con la manus iniectio. I giuristi preferiscono, nello stesso senso, le espressioni iudicatus, adiudicatus, confessus, damnatus, allusive alle ...
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Giuridicamente, l'avviamento è quella possibilità di lucri futuri che un'azienda ha in relazione a cause svariate, quali la bontà dell'organizzazione interna, le qualità personalí del titolare, la réclame esercitata, la notorietà dei suoi segni distintivi, ecc. Dai giuristi, l'avviamento fu a lungo considerato come un bene a sé stante, un elemento immateriale dei tanti che entrano a costituire l'azienda ...
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Giurista, figlio di Ettore (v. XII, p. 655), nato a Roma il 25 luglio 1875, morto ivi il 5 dicembre 1934 Si laureò a Roma nel 1898: libero docente nel 1904, divenne professore di diritto romano a Cagliari (1908), d'istituzioni di diritto civile a Napoli (1911) e a Roma (1926).
Romanista, papirologo, civilista, il De R. lasciò un più profondo solco nel campo del diritto civile: le sue ampie Istituzioni ...
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L'istituto ha ricevuto nel codice civile del 1942 una più compiuta regolamentazione in accoglimento dei voti espressi dalla dottrina e della elaborazione giurisprudenziale. L'emancipazione può raggiungersi col matrimonio o per effetto di un provvedimento del giudice tutelare sollecitato dal genitore esercente la patria potestà ovvero dal tutore. Anche il minore è abilitato a chiedere la sua emancipazione, ...
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La costituzione italiana 1948 (art. 30) sembra voler equiparare la posizione dei figli nati fuori dal matrimonio a quella dei figli legittimi, garantendo anche ai primi "ogni tutela giuridica e sociale". Ma una completa parità fra le due categorie di figli porterebbe ad una negazione della famiglia come società fondata sul matrimonio e ad una violazione della stessa carta costituzionale (art. 29 alinea); ...
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Criminalista, nato ad Arezzo il 17 febbraio 1748, morto in Firenze il 15 dicembre 1830. Dapprima, come lettore straordinario di diritto civile nell'università di Pisa, si rese noto per eruditi lavori sul diritto romano e sul diritto civile; nel 1775 fu nominato professore di diritto penale nell'università di Pavia, dove tenne la prolusione De varia iurisprudentia criminali apud diversas gentes eiusque ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Giurista, studioso delle relazioni politico-giuridiche inter nationes nel pieno svolgersi di quell'asperrimo periodo di conflitti che gli storici chiamano secolo di ferro (1550-1650), alla metà del quale diede alle stampe il fortunato trattato De iure belli (1598), osservatore ῾sul campo᾿ e protagonista di quelle medesime relazioni in virtù degli alti incarichi affidatigli dalla corona inglese, Alberico ...
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(I, p. 561; App. I, p. 27; IV, I, p. 34)
A seguito delle sentenze n. 126 del 1968 − che dichiarava l'illegittimità dell'art. 559, primo e secondo comma codice penale, sanzionante penalmente l'a. della moglie e del correo − e n. 147 del 1969 − relativa all'illegittimità dei delitti di relazione adulterina (art. 559, terzo comma c.p.) e di concubinato (art. 560 c.p.), che era poi la sola forma di a. ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.