* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è un codice secondario rispetto alla lingua parlata. Grazie alla paleontologia possiamo ipotizzare che l’acquisizione del linguaggio da parte dell’Homo sapiens sia di molto anteriore alle prime testimonianze ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. In tale modalità le persone sorde possono esplicare pienamente le loro potenzialità comunicative e linguistiche: le lingue dei segni sono quindi una forma primaria e difficilmente eludibile di espressione ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa che non sapevano ancora: propone un’informazione nuova. Un’informazione è data se:
(a) è riscontrabile nella situazione in cui si comunica;
(b) fa parte delle conoscenze condivise dei partecipanti ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere pronunciata senza l’appoggio di una vocale contigua. Secondo una logica simile, in fonologia le consonanti sono elementi che, da soli, non possono costituire una ➔ sillaba rappresentandone il nucleo. ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano e da un certo punto in poi, come facciamo noi oggi, italiano.
Inizialmente anche il fiorentino non è che uno dei volgari d’Italia. L’influenza del fiorentino sugli altri volgari comincia a farsi ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); particelle, non autonome, simili per molti aspetti agli ➔ affissi. In italiano, sono clitici le cosiddette particelle pronominali, cioè forme atone del pronome personale (mi, ti, gli, ecc.; ➔ personali, ...
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Vicino Oriente antico. Liste lessicali e tassonomie
Hermann Hunger
Alfonso Archi
Liste lessicali e tassonomie
Mesopotamia
di Hermann Hunge
Evoluzione delle liste lessicali
Le liste costituiscono un elemento culturale tipico delle civiltà dell'antica Asia occidentale in cui era in uso la scrittura cuneiforme. Le liste mesopotamiche possono essere definite per la maggior parte 'lessicali', in quanto ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano pur sprovvisto di cultura letteraria può leggere molti versi prima di trovare una parola che non capisce: la loro forma è quasi sempre quella attualmente in uso e quando non lo è, come esta del ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa della comune discendenza, queste lingue presentano affinità tra loro e al tempo stesso caratteri comuni col latino (➔ latino e italiano). Nel corso della storia, infatti, ogni lingua romanza s’è distanziata ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può essere scomposta nell’elemento lessicale Italia e nel suffisso -ano sulla base dell’analogia formale e semantica di coppie di parole dalla struttura e dal significato analogo, quali Australia / australiano, ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.