La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione dell’Unione Sovietica sono circolate non poche espressioni riconducibili ad antefatti russi: i progressi della lessicografia permettono di collocare il russo in una posizione rispettabile nella classifica ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione di una preposizione (a, di, per, da), ne precisano una particolare modalità tempo-aspettuale (➔ aspetto). Insieme al verbo nucleare il verbo fraseologico (chiamato anche ausiliare tempo-aspettuale: Serianni ...
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Le congiunzioni coordinative (o coordinanti) sono parole funzionali invariabili il cui compito è quello di collegare tra loro due o più elementi linguistici (principalmente sintagmi o frasi; i cosiddetti coordinandi) che abbiano la medesima funzione sintattica. L’identità strutturale degli elementi da coordinare non è però un requisito essenziale, visto che, come accennato, prevale nettamente l’identità ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle congiunzioni coordinative (➔ coordinative, congiunzioni), anche parole o sintagmi in una stessa frase. Le congiunzioni appartengono a una classe tendenzialmente chiusa e possono essere classificate ...
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Un nome collettivo è un nome (➔ nomi) che al singolare denota un insieme di entità o individui, rappresenta cioè un’idea di collettività (folla, gente, famiglia, squadra, sciame). A differenza dei nomi che denotano un’entità o un individuo singolo al singolare (e quindi una pluralità in forma plurale), il nome collettivo denota al plurale una pluralità di insiemi di entità o individui (molte folle, ...
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Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona nota». Lo stesso Migliorini introdusse le voci onomaturgia e onomaturgo per indicare rispettivamente lo «(studio della) coniazione delle parole d’autore» e il «coniatore di parole». Va precisato che ...
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Tra le caratteristiche principali della lingua dei media si rileva quella del riuso, ovvero della citazione (spesso non esplicita, la cosiddetta criptocitazione: Bazzanella 2004) di frasi, locuzioni, nomi e titoli più o meno celebri attinti ai campi più svariati, dalla letteratura al teatro, dalla canzone al cinema, dal melodramma alla radio e alla televisione.
Soprattutto i titoli dei giornali e la ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità sociale) di una lingua, cioè, di un'entità linguistica di maggior diffusione o vetustà o prestigio. Piuttosto occorreva che si affermasse il modello comparatistico della linguistica genetica prima ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche l’italiano ha un lessico complesso e stratificato sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista funzionale: dal punto di vista storico, perché molte lingue e dialetti hanno contribuito a ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato corretto in un dato momento storico (cfr. Serianni 2008: 5). In grammatica, l’ortografia è l’impiego corretto dei segni grafematici (lettere e combinazioni di lettere) e paragrafematici (interpunzione ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.