I suoni fricativi, detti anche spiranti o costrittivi, sono prodotti mediante un rilevante restringimento del canale orale: gli organi articolatori si avvicinano senza pervenire ad una chiusura totale. L’aria fuoriesce da questa stretta diaframmatica, in uno stato di costrizione, determinando un tipico rumore turbolento. Le fricative sono ➔ consonanti ostruenti poiché il passaggio dell’aria è in parte ...
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I due punti introducono una pausa intermedia tra il punto e la virgola e vengono usati per ottenere diverse funzioni sintattiche e testuali, come quelle dichiarativa, presentativa e argomentativa, o per introdurre il discorso diretto.
Un segno costituito da due punti verticali ‹:›, detto dikō ̂lon, è attestato fin dal IV secolo a.C. in testimoni greci, dove è usato per indicare l’inizio di un paragrafo ...
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Popolazione (p. 299). - Le variazioni degli anni recenti nel computo totale della popolazione non rivelano modificazioni notevoli; i censimenti del 1930 e 1935 e la stima del 1936 non manifestano variazioni territoriali e per la popolazione totale dànno rispettivamente i dati seguenti per tutto il regno: 3.556.686 ab., 3.706.349 ab. e 3.723.000 ab. Si riscontra quindi una leggiera tendenza all'aumento; ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per giungere al tema squisitamente letterario, suo obiettivo finale (ma l’opera è interrotta al secondo libro), Dante affrontò molte questioni di linguistica e di dialettologia. Per la verità, c’è chi ancora ...
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In questa voce si può tenere conto della recente edizione integrale, critica e commentata, in tre volumi, dell’intero corpus poetico dei Siciliani e dei Siculo-toscani (Antonelli, Di Girolamo & Coluccia 2008), costituito da 337 componimenti.
Il primo volume (d’ora in avanti citato come I, seguito dalle coordinate numeriche riferite alla pagina nonché, quando opportuno, all’autore e al componimento) ...
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Con lingua dello sport o linguaggio sportivo (locuzione, quest’ultima diffusa dall’ultimo decennio del XIX secolo e poi utilizzata da Bertolini 1923), si indicano sia le ➔ terminologie tecniche e specifiche delle singole discipline sportive (relative cioè agli attrezzi e alle azioni per svolgere un dato sport), sia, soprattutto, i diversi generi di discorso orale o scritto finalizzati al resoconto ...
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La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più consistente del Nord-Est italiano. La popolazione non è distribuita in modo omogeneo: la media pianura ha la maggiore densità, meno popolati la bassa veronese e il Polesine, e ancor meno le Prealpi ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici da Coseriu (cfr. almeno Coseriu 1956 e 1973), accanto a quelle di ➔ variazione diastratica e ➔ variazione diafasica; l’espressione variazione diacronica, legata al mutamento nel tempo, risale invece ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia linguistica.
Sulla latinizzazione hanno influito distanza e lateralità rispetto a Roma e probabili rapporti con la latinità africana e col meridione italiano. Gli elementi del sostrato paleosardo (➔ ...
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La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, morfosintattici e lessicali) nelle diverse varietà locali di un dialetto o nei vari dialetti di un gruppo linguistico. Essa inoltre illustra il complesso e articolato meccanismo delle innovazioni linguistiche ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.