I nessi -cie e -gie in posizione finale di parola occorrono, nella maggior parte dei casi, nelle forme plurali dei nomi in -cia e -gia (in parole come superficie o effigie questi nessi sono però singolari). La i del nesso, quando è tonica, va sempre scritta perché ha valore fonetico: farmacia [farmaˈʧia], farmacie [farmaˈʧie]; allergia [alːerˈʤia], allergie [alːerˈʤie]; quando è atona pone invece dubbi ...
Leggi Tutto
Linguista francese, nato a Lilla il 15 settembre 1899, morto a Parigi il 30 giugno 1974. Studiò prima a Lilla presso A. Ernout e poi a Parigi, allievo di A. Meillet e J. Vendryes. Professore all'università di Lione (1925) e successivamente alla Sorbona, dove ha insegnato Storia della lingua greca, dal 1964 al 1970 è stato anche direttore di studi nella IV sezione dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes ...
Leggi Tutto
Storico e filologo, nato a Gand il 30 ottobre 1872, morto a Lovanio il 4 gennaio 1950. Gesuita, terminati gli studî teologici a Lovanio, vi insegnò dal 1906 patristica, e (1915) storia dei dogmi, promovendo (1921) lo Spicilegium Sacrum Lovaniense, collana di testi e studî dottrinali dalla Patristica al concilio di Trento. Dal 1925 al 1932 ha diretto dei corsi di teologia positiva alla Univ. Gregoriana. ...
Leggi Tutto
L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani (Yāska, Nirukta), dei Greci (Platone, Cratilo) e dei Romani (Varrone, De lingua latina).
La storia dell’etimologia si divide in una fase prescientifica (dalle origini al Settecento) e in una fase ...
Leggi Tutto
Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono tipiche della varietà di italiano nota come neostandard, ovvero dell’italiano corrente di tono informale non trascurato (sono, ad es., colloquialismi averci per «avere», con il cosiddetto ci attualizzante: ...
Leggi Tutto
Sono chiamati suffissoidi gli ➔ elementi formativi usati prevalentemente o esclusivamente come costituenti finali di composto (➔ suffissi), le cui caratteristiche si avvicinano a quelle dei suffissi della lingua italiana (➔ morfologia; ➔ composizione). Si tratta di morfemi lessicali (per lo più di origine verbale) tratti dal lessico delle lingue classiche al fine di essere utilizzati come elementi ...
Leggi Tutto
L’epentesi (dal tardo lat. epenthĕsis, a sua volta dal gr. epénthesis «inserzione») è un fenomeno fonetico che consiste nell’inserimento di un suono non etimologico in una parola o una sequenza fonica. Quando l’elemento inserito è un suono vocalico l’epentesi è detta anaptissi (dal gr. anáptyksis «apertura», dal verbo anaptýssō «aprire, svolgere»). Il contrario dell’epentesi è il fenomeno della ➔ sincope. ...
Leggi Tutto
Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, sigla, gleba, inglese, gloria, inglobare, glucosio, deglutire, ecc. Analogamente, anche quando seguito da ‹i›, il nesso ‹-gl-› è sempre biconsonantico se preceduto da n: anglicismo, ganglio.
Nei ...
Leggi Tutto
Linguista, morto a Firenze il 25 dicembre 1974. Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei (1956), è stato rettore dell'università di Firenze nel 1968. Presidente dell'Accademia della Crusca dal 1964, ne riprese con energia il compito istituzionale, quello cioè del Vocabolario. Il lavoro è stato da lui avviato con metodi modernissimi nell'intento di un Tesoro delle Origini che comprenderà tutto il lessico ...
Leggi Tutto
Scrittore e semiologo, nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Professore di Semiotica all'università di Bologna (dal 1975), ha iniziato come studioso di estetica con una tesi di laurea su Il problema estetico in Tommaso d'Aquino, pubblicata nel 1956 (ed. riveduta, 1970). Con Opera aperta (1962), E. già allude a quei concetti di ambiguità e di polisemia che caratterizzano per lui la fruizione dei testi ...
Leggi Tutto
eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.