Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per lo più proprietà o qualità) e di quelli determinativi che include ➔ numerali, possessivi (➔ possessivi, aggettivi e pronomi), dimostrativi (➔ dimostrativi, aggettivi e pronomi) ➔ indefiniti (➔ indefiniti, ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi fanno parte aggettivi e pronomi (questo, quello, ecc.: vedi sotto), ma vi si collocano anche gli avverbi deittici di luogo (qui, qua, lì, là). I dimostrativi possono identificare oggetti o ...
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Si definisce isoglossa la linea immaginaria con la quale, mediante un’ipotesi metodologica, si uniscono i punti estremi di un’area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico (Grassi, Sobrero & Telmon 1997: 7, nota 9; ➔ geografia linguistica). Questo fenomeno può essere di natura fonologica, e allora si parla di isòfona, morfologica (isomòrfa), sintattica, oppure ...
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Denominazione convenzionale di un gruppo di genti e di dinastie semitiche, che intorno al 2000 a. C. si affermano in Mesopotamia, Siria e Palestina. La convenzionalità della denominazione (sumerico mar. tu, accadico amurrū, egiziano imr[y], ebraico ĕmorī ma con diverso significato, su cui cfr. oltre) deriva dal fatto che essa compare sia prima sia dopo le genti e le dinastie in questione a designare, ...
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I pronomi riflessivi sono una sottoclasse di ➔ pronomi personali (➔ personali, pronomi) che hanno alcune proprietà: (a) indicano identità tra l’agente e il paziente di un predicato a due ➔ argomenti (1) o tra l’agente e il ricevente di un predicato a tre argomenti (2); (b) hanno uso solo anaforico (➔ anafora):
(1) Carlo si lava [= Carlo lava sé stesso]
(2) Carlo si sposta verso Luigi
Il legame tra ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili e produttivi, del ➔ maschile e del ➔ femminile.
La denominazione tradizionale di neutro si giustifica in un sistema a tre valori nel quale il neutro si distingue non tanto in positivo, per qualche ...
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Filologo classico tedesco, nato a Gaschwitz (Sassonia) il 6 agosto 1910, morto a Denzlingen (Baden) il 19 novembre 1981. Ha studiato presso il Philologisches Seminar di Lipsia, ove fu allievo di F. Klingner. Iniziati gli studi con una tesi di abilitazione sull'Andria di Terenzio (1938), divenne professore dapprima straordinario (1943) poi ordinario (1949) di Filologia classica presso l'università di ...
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Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia tracciano spesso un quadro parziale delle manifestazioni del numero, incentrandosi sulla sola distinzione tra singolare e ➔ plurale (che, come si vedrà, non copre l’intera gamma dei valori del ...
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Verbi psicologici è un’etichetta generale che indica un gruppo di verbi che denotano processi mentali di varia natura e tipo (percezione, sensazione, emozione, ecc.), quali amare, pensare, spaventare, piacere, temere, ecc. Sono verbi a due ➔ argomenti: un soggetto (che dev’essere animato e umano) col ruolo tematico di esperiente (cioè, il partecipante che è sede di un processo o stato mentale) e un ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, la prefissazione (➔ prefissi), e la nomenclatura della terminologia scientifica (➔ elementi formativi).
Qui ci occuperemo della suffissazione, che determina la formazione di nomi raggruppabili ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.