Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi dai Settanta è stata adoperata specialmente nelle parti più recenti della loro versione come equivalente all'ebraico qāhāl ovvero ‛edhāl "adunanza", ossia la società religiosa del popolo israelitico, ...
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Il vocabolo indica tanto una categoria di atti giuridici, quanto un procedimento amministrativo tipico (procedimento autorizzatorio). Atti di autorizzazione si riscontrano in diritto costituzionale e in diritto privato (negozî di autorizzazione). Le autorizzazioni per antonomasia sono tuttavia quelle proprie delle autorità giudiziarie e delle autorità amministrative: funzionalmente esse hanno lo scopo ...
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Una causa particolare di estinzione delle contravvenzioni è la conciliazione amministrativa. Essa consiste nel pagamento di una somma determinata dalla legge, corrispondente alla pena pecuniaria stabilita dall'autorità di polizia o di finanza per l'infrazione commessa dal contravventore. L'istituto corrisponde all'interesse sociale di far luogo a misure amichevoli e conciliative. Trattandosi di lievissime ...
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Sulla materia delle avarie comuni il nuovo codice della navigazione contiene delle disposizioni organiche che si possono raggruppare così: a) disciplina dei poteri e dei doveri del comandante nel compimento dei cosiddetti atti di avaria comune (articoli 302-307); b) regolamento del lato sostanziale dell'istituto (articoli 469 e 481); c) regolamento dei suoi aspetti processuali (articoli 610 e 619).
Nel ...
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Nato a Bologna nel 1574, ed ivi morto nel 1640. Laureatosi in ambo le leggi nel 1594, ebbe nel 1598 la cattedra d'istituzioni di diritto civile nell'università di Bologna. Nel 1602 con monsignor Stefano Oliviero Razzali (divenuto poi cardinale) andò a Roma, dove pare sia stato fino al 1606. Tornò poi all'università di Bologna, e nel 1609 passò a quella di Ferrara. Tra il 1610 e il 1616 fu segretario ...
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Giurista, nato il 1° giugno 1866 a Cologna Veneta, morto a Torino il 29 dicembre 1923. Fu professore a Camerino (1894), Urbino (1897), Siena (1900), ordinario a Modena (1903) e a Torino (1918). Come scrittore lascia indagini assai pregevoli; ma prevalse in lui il maestro.
L'opera sua maggiore è il trattato Della filiazione e della adozione (nella collezione Il diritto civile italiano per cura di P. ...
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(X, p. 498; App. I, p. 435)
Nell'uso moderno il termine cittadinanza tende a presentare due significati distinti: uno teorico-politico e l'altro più propriamente giuridico. Nel primo caso c. designa lo status sociale di cittadino e cioè il complesso delle condizioni politiche, economiche e culturali che sono garantite a chi sia a pieno titolo membro di un gruppo sociale organizzato. In questo caso ...
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L'istituto della curatela non ha subìto nel cod. civ. del 1942, modificazioni tali da importare una radicale trasformazione della sua struttura e dei suoi caratteri essenziali. Tuttavia alcune modificazioni introdotte dal cod. del 1942 sono, sotto determinati aspetti, specie per quanto riguarda la curatela dativa, veramente innovative rispetto al codice elel 1865.
Secondo l'art. 392, la nomina del ...
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Giureconsulto francese nato a Tolosa nel 1522, morto a Bourges nel 1590. Fu il più grande degl'interpreti delle leggi romane nel sec. XVI. Figlio di un agiato artigiano (che in Oléron, donde venne a Tolosa, si trova chiamato Cujeus o Cujaux) studiò a Tolosa, e fu, in molta parte, per ciò che specialmente riguarda la cultura umanistica, un autodidatta. Ebbe poi a maestri di diritto i professori di Tolosa: ...
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Il problema è stato studiato in questo ultimo decennio specialmente dal punto di vista fisiologico e chimico-biologico. La maggior parte delle ricerche è stata eseguita su uova di Echinodermi. Le già ricordate (v. XIV, p. 930) ricerche di Frank Rattray Lillie sulla fertilizina dimostrarono che questa sostanza ha la capacità: 1° di attivare la motilità degli spermatozoi; 2° di attirarli verso le uova; ...
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eco-centrale
s. f. Centrale per la produzione di energia le cui emissioni risultano poco inquinanti per l’ambiente. ◆ Secondo gli 007 dell’ambiente, la eco-centrale creava «un alto tasso di inquinamento prodotto dall’emissione di ceneri, polveri...
megawatt
‹-vàt› s. m. [comp. di mega- e watt]. – Unità di misura della potenza, pari a 106 watt, usata soprattutto per misurare la potenza prodotta, su grande scala, utilizzando le diverse fonti di energia; simbolo: MW.