In biologia evoluzionistica, teoria ormai abbandonata secondo la quale la comparsa di specie e categorie superiori di viventi avrebbe luogo improvvisamente per subire poi, in seguito a mutazioni in singoli [...] individui, importanti innovazioni evolutive ...
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Biologia
Variazione ereditaria della struttura del materiale genetico, spontanea o indotta da agenti mutageni fisici o chimici. Il termine fu usato da H. De Vries (1901), l’ideatore della teoria delle [...] o all’estinzione della specie.
La frequenza di m. di un gene si calcola in base alla frequenza di neo-mutazioni per gamete nella popolazione in esame. Le m. sono classificate secondo il tipo di cambiamenti strutturali che esse comportano nel ...
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È opinione abbastanza diffusa fuor degli ambienti scientifici che la biologia moderna abbia in certo modo sconfessato la teoria dell'evoluzione: o perché non avendone potuto dare una soddisfacente dimostrazione [...] A e a in una qualsiasi proporzione, tale proporzione rimane costante se sono soddisfatte le seguenti condizioni: 1) se non intervengono nuove mutazioni A→ a o a Á A; 2) se nessuno dei due geni rappresenta un vantaggio per gli individui che lo portano ...
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Botanico (Autun 1815 - Antibes 1899). Si occupò di agricoltura e orticoltura; fu il primo a dimostrare la non stabilità degli ibridi (Mémoire sur les hybrides du règne végétal, 1861), ed è perciò considerato [...] un precursore di G. Mendel; espose (1867) una concezione del meccanismo dell'evoluzione molto simile a quella del mutazionismo, allontanandosi pertanto dalla teoria evoluzionistica quale veniva delineandosi nelle opere di Ch. Darwin. Fondò (1872) un ...
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Biologo, nato ad Asti il 20 maggio 1879, morto a Milano il 10 marzo 1934. Si laureò in scienze naturali a Torino nel 1901. Fu assistente di E. Giglio-Tos a Cagliari (1903-1912); passò poi alla scuola di [...] principalmente nel campo della citologia genetica alla quale portò estesi e importanti contributi: tali quelli sul mutazionismo delle cellule germinative con conseguente origine di nuove costituzioni genotipiche, nonché sul problema della specie ...
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Il fatto che in un individuo, improvvisamente e inaspettatamente, possano apparire caratteristiche che non possiedono né i genitori, né gl'immediati ascendenti, viene interpretato dagli evoluzionisti come [...] progenitore del cavallo (Hipparion). Questo cosiddetto atavismo filetico rientra però per alcuni autori nel campo del mutazionismo.
Il mendelismo ha poi spiegato perché talora ricompariscano, saltando due o anche più generazioni, caratteri esistenti ...
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GIUFFRIDA-RUGGERI, Vincenzo
Gioacchino Sera
Antropologo, nato a Catania il i° febbraio 1872, morto a Napoli il 21 dicembre 1921. Si laureò in medicina a Roma nel 1896 e iniziò la sua carriera scientifica [...] osservatore dei nuovi indirizzi di pensiero e di ricerca nel campo zoologico, accettò subito le nuove idee sul mutazionismo, sull'eredità mendeliana, sull'ologenesi, facendone applicazione nel suo libro: L'uomo attuale. Una specie collettiva (Milano ...
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evoluzione
evoluzióne [Der. del lat. evolutio -onis, da evolvere (→ evoluta)] [LSF] (a) Con signif. concreto, l'insieme delle posizioni assunte successiv. da un corpo in moto. (b) Con signif. figurato, [...] data realtà fenomenica passa da uno stato all'altro progressivamente, senza bruschi rivolgimenti o soluzioni di continuità. ◆ [BFS] E. biologica: v. mutazione: IV 137 f. ◆ [ASF] E. del Sole: v. Sole: V 329 c. ◆ [ASF] E. stellare: v. stella: V 636 e ...
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W. Wayt Gibbs
Biodiversità
C'è il rischio di una nuova
estinzione di massa?
Un pericolo per il futuro della Terra
di W. Wayt Gibbs
26 agosto-4 settembre
Si tiene a Johannesburg, in Sudafrica, il Vertice [...] popolazioni (al ritmo forse di 16 milioni di individui all'anno, secondo i calcoli di Daily), l'accumulo delle mutazioni genetiche potrebbe rivelarsi una specie di 'bomba a orologeria' genetica, l'equivalente di un'estinzione di massa sotterranea già ...
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Nacque a Tregnago (Verona) il 9 nov. 1885, dal nobile Ciro e da Maria dei conti Franchini.
Il padre, storico e meteorologo, scoprì "la legge che lega assieme isobare e isoterme coll'isocrona dei temporali": [...] funzionale ad eccessi di sistematica modernizzante.
Era tuttavia l'epoca della critica alla scuola storica tedesca, il mutazionismo prevaleva sull'evoluzionismo, e il volontarismo sull'idea della spontanea formazione del diritto. Divisa del romanista ...
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mutazionismo
s. m. [dal fr. mutationisme, der. di mutation «mutazione»]. – Teoria dell’evoluzione formulata dal biologo oland. H. de Vries (1848-1935), secondo la quale ogni specie animale o vegetale, in un determinato periodo della sua esistenza,...
mutazione
mutazióne (ant. mutagióne) s. f. [lat. mutatio -onis; l’introduzione del termine nel sign. 4 è dovuta al biologo oland. H. de Vries (1901): v. mutazionismo]. – Atto, effetto del mutare, del mutarsi; cambiamento, variazione: lieve,...