Parkinson, morbo di
Giorgio Bernardi
Antonio Pisani
Paolo Stanzione
Descritto per la prima volta nel 1817 da J. Parkinson, tale morbo è una patologia degenerativa a eziologia sconosciuta. Il principale [...] con modalità autosomica dominante con penetranza incompleta, generalmente con tendenza a esordio giovanile. Sono state individuate mutazioni sul cromosoma 4 di un ceppo familiare particolarmente numeroso affetto da Parkinson, senza tuttavia che sia ...
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Radicali liberi: biologia e patologia
Giuseppe Rotilio
Radicale libero è una qualsiasi specie chimica, atomo o molecola, di natura organica o inorganica, che, avendo elettroni spaiati nei suoi orbitali, [...] ). Si è visto che in una frazione molto ridotta di casi di SLA, con incidenza familiare ben definita, sono presenti mutazioni del gene della SOD 1, che alterano la funzione dell'enzima diminuendola o affiancandola a una nuova attività che, invece di ...
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invecchiamento cerebrale
Fisiologiche e graduali modificazioni strutturali e funzionali, cui il cervello va incontro con il passare del tempo. Durante l’i. c. si verifica una riduzione del volume e del [...] invecchia?
Esistono varie ipotesi sulle cause e sulle modalità dell’invecchiamento cerebrale. L’associazione tra mutazioni ereditarie dei geni coinvolti nella riparazione del DNA e sindromi progeroidi segmentali (malattie caratterizzate da rapido ...
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La canzone, o canzone antica, detta in antico anche canzone distesa (per distinguerla dalla canzone a ballo o ➔ ballata), è la forma metrica più prestigiosa e complessa della tradizione lirica italiana [...] divisa a sua volta in due piedi (la presenza di tre piedi è del tutto eccezionale), identici per formula sillabica (equivalgono alle mutazioni, o piedi appunto, della stanza di ballata) e di estensione variabile (da 3 a 6 versi per piede in Dante, da ...
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Astroboy
Alfredo Castelli
Un piccolo robot con un messaggio di speranza
Nel 1945 due bombe atomiche sganciate sulle città di Hiroshima e Nagasaki posero fine alla Seconda guerra mondiale: il Giappone [...] scienza (che può 'impazzire', come quando costruì l'atomica); il timore di un'invasione aliena (l'occupazione); le mutazioni provocate dalle radiazioni. Questo pessimismo si riscontra anche in molte opere di Tezuka, compresa la parte iniziale del suo ...
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BARCELLONA, Antonino
Francesco Traniello
Nacque a Palermo il 22 nov. 1726 da nobile famiglia decaduta. Studiò nel Collegio dei gesuiti, ottenendo la laurea in teologia ed entrando poi nella Congregazione [...] e la qualità della Giudea, e sullo stabilimento del governo politico che vi trovò Gesù Cristo nella sua nascita e le mutazioni che si fecero"; "Sulla diversa maniera di conciliare le due diverse genealogie di Gesù Cristo una descritta da S. Matteo, l ...
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ASINARI di San Marzano, Ermolao
Walter Maturi
Cavaliere, poi conte di San Marzano, nacque a Costigliole d'Asti nel 1800 dal marchese Filippo Antonio e da Polissena della Chiesa di Cinzano. Datosi anche [...] Esteri, l'A. fu chiamato a succedergli (25 ott. 1847), secondo il Solaro perché lo si sapeva inclinato a politiche mutazioni, secondo altri proprio perché era creatura di Solaro. Alla prova, l'A. si mostrò tutt'altro che incline alla trasformazione ...
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trombofilia
Condizione clinica caratterizzata da una predisposizione al tromboembolismo venoso (➔). Tale predisposizione può determinare un aumento del rischio trombotico, senza una causa apparente o, [...] X attivato. La proteina C con il suo cofattore, la proteina S, agisce inibendo il fattore V e il fattore VIII attivati. La mutazione del fattore V Leiden provoca una ridotta inibizione del fattore V da parte della proteina C. La presenza della ...
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ritmi biologici
Adattamento alle variazioni periodiche dell’ambiente esterno, in gran parte regolato da un orologio biologico endogeno che ‘detta’ il tempo all’organismo e consente di anticipare, modificando [...] dell’autunno e dell’inverno, specie a latitudini elevate. Infine, la funzionalità del r. b. circadiano nell’uomo può subire alterazioni a opera di mutazioni che si verificano a livello dei geni responsabili della genesi dell’oscillazione circadiana. ...
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aneuploidia
Vincenzo Berghella
Variazione nel numero dei cromosomi, rispetto a quello che normalmente caratterizza le cellule di un individuo della stessa specie. Gli organismi che la presentano sono [...] sola cellula, e poi amplificate in linee cellulari maligne. L’a. è una condizione frequente nelle popolazioni tumorali, che mostrano notevole eterogeneità del cariotipo e insorgenza di nuove mutazioni nel corso dell’intera evoluzione della neoplasia. ...
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mutazione
mutazióne (ant. mutagióne) s. f. [lat. mutatio -onis; l’introduzione del termine nel sign. 4 è dovuta al biologo oland. H. de Vries (1901): v. mutazionismo]. – Atto, effetto del mutare, del mutarsi; cambiamento, variazione: lieve,...
mutazionismo
s. m. [dal fr. mutationisme, der. di mutation «mutazione»]. – Teoria dell’evoluzione formulata dal biologo oland. H. de Vries (1848-1935), secondo la quale ogni specie animale o vegetale, in un determinato periodo della sua esistenza,...