Adattamento latino mediev. del nome dell'astrologo musulmano Abū l-Hasan ῾Alī ash-Shaibānī (sec. 11º), vissuto in Tunisia alla corte dell'emiro zirita al-Mu῾īzz ībn Bādīs. Un suo trattato d'astrologia [...] fu tradotto in castigliano, e da questa lingua in latino, ebraico e portoghese ...
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Denominazione dei cristiani di Spagna sotto il dominio musulmano (8°-11° sec.). Essi assunsero numerosi elementi della civiltà araba e in primo luogo la lingua, introdotta anche nella liturgia. Questo [...] influsso sulla vita e il costume dei cristiani spagnoli continuò fino alla Riconquista, per attutirsi verso la fine del 15° sec. con la definitiva espulsione degli Arabi dalla Spagna.
Arte e architettura
In ...
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Iǵmā‛ Nella terminologia tecnica della teologia e del diritto musulmano, il consenso o accordo della comunità, uno dei fondamenti dell’Islam, accanto al Corano e alla Sunna. ...
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iḥrā´m Stato di purità rituale assunto dal pellegrino musulmano, con l’osservanza di speciali norme di abbigliamento (abito bianco, detto anch’esso iḥrā´m) e comportamento, allorché entra nel territorio [...] sacro della Mecca.
Altro i. è dato dallo stato di purità in cui il fedele compie la preghiera canonica (ṣalāt) ...
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‛Āshūrā’ Solennità islamica ricorrente il 10 di muḥarram, primo mese dell’anno musulmano. L’obbligo del digiuno, in essa inizialmente prescritto da Maometto a imitazione del kippūr ebraico, fu poi trasferito [...] dal profeta stesso all’intero mese di ramadān; il digiuno di 24 ore consecutive in occasione dell’‛Ā. rimase un atto di pietà individuale facoltativo. Nell’Islam sciita, il giorno di ‛Ā. coincide con la ...
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ISLAMISMO
Olivier Carré
(XIX, p. 603; App. I, p. 739; IV, II, p. 236)
A partire dagli anni Settanta il termine ''islamismo'', oltre al suo significato prettamente religioso, ha accentuato il suo valore [...] medinese e poi delle tradizioni eretiche e marginali. Ma sembra più ragionevole aspettarsi di veder spuntare un pensiero musulmano politico fedele alla grande tradizione, di fronte alla sfida dell'estremismo islamico e col favore dei suoi scacchi ...
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zāwiya Nell’Africa settentrionale, centri adibiti all’insegnamento religioso e alle pratiche del culto musulmano, comprendenti di solito una moschea, la tomba di qualche santo, ambienti per l’insegnamento [...] e l’alloggio ecc ...
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Uno dei primi compagni di Maometto (m. 639 d. C.); comandante in capo del corpo di spedizione musulmano, sotto il califfo ῾Omar, conquistò Damasco, Ḥimṣ, Antiochia, Aleppo, ecc.; in questa campagna morì [...] di peste ...
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In arabo («luogo di riunione»), il luogo sacro, spesso associato a una costruzione, dove è seppellito un personaggio musulmano illustre. ...
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(arabo khalīfa, «successore») Sommo monarca della comunità islamica universale (ummat al-islāmiyya). Secondo la dottrina ortodossa islamica, deve essere musulmano maggiorenne, sunnita, di condizione libera [...] e discendente dei Quraish, la tribù di Maometto. (➔ anche califfato ...
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musulmano
(o mussulmano) agg. e s. m. [dall’arabo-pers. muslimān, plur. di muslim «aderente all’Islam»]. – 1. agg. Di ciò che appartiene alla religione, alla civiltà, al pensiero islamici: le dottrine m.; la cultura m.; usi e credenze musulmane....
turbante
s. m. [dal turco tülbent «mussola, turbante», di origine pers.]. – 1. Tipico copricapo musulmano, e in genere orientale, consistente in una fascia di mussolina di seta attorta più volte sul capo intorno a una calotta. 2. Nella moda...