. Vocabolo arabo che significa "il (ben) guidato (da Dio)" e designa presso i musulmani un personaggio da loro atteso, il quale conquisterà il mondo intero, sterminerà tutti gl'infedeli che non si convertiranno [...] la figura del mahdī salvatore in epoca assai lontana nel futuro, ad estenderne l'azione anche fuori del campo musulmano contro tutti gl'infedeli e a farne uno dei segni precursori dell'approssimarsi della fine del mondo. In questa trasformazione ...
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Detto anche Ibn Wāḍiḥ, storico e geografo musulmano, di setta sciita, del sec. IX d. C. Visse nel Khorāsān al servizio dei Tāhiridi, e poi in Egitto, dove morì nel 284 eg., 897 d. C.
Delle varie sue opere [...] in arabo, due sole si sono conservate: la storia universale, giungente sino al 259 eg., 872 d. C., prezioso termine di confronto con la cronaca di aṭ-Ṭabarī, di cui talvolta presenta versioni e particolari ...
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MIKA'ĒL, Negus
Enrico Cerulli
Capo abissino, che ebbe una parte importante negli avvenimenti in Etiopia nell'ultimo cinquantennio. Già musulmano (col nome di Mohammed ‛Alī), poi convertito al cristianesimo [...] dal negus Giovanni IV, ottenne la nomina a capo dei Wollo Galla, sua gente di origine. Nominato rās da Menelik II, di cui sposò la figlia Shawā Raggā, ottenne nel 1908 che il fanciullo, Iyāsu, nato da ...
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Abu Mashar, Giafar ibn Muhammad al-Balkhi
Abū Mà‛shar, Gia‛far ibn Muḥammad al-Balkhī
Astronomo, astrologo e pensatore musulmano (n. Balkh, od. Afghanistan - m. Wāsit, Mesopotamia centrale, 886 d.C.), [...] noto in Occidente sotto il nome di Albumasar. Le sue opere astronomiche in arabo rivelano un forte influsso di dottrine persiane, ma anche una sicura conoscenza di Aristotele. La maggiore è il Kitāb al-mudkhal ...
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Iyasu V
Imperatore d’Etiopia (n. 1896-m. 1935). Regnò nel 1913-16. Figlio di ras Mikael del Wallo, aristocratico musulmano convertito al cristianesimo, e della figlia maggiore di Menelik II, fu da questi [...] scelto come erede nel 1908, in un quadro di forti tensioni successorie nella corte. Asceso al trono, si alienò rapidamente aristocrazia e Chiesa con la sua scarsa diplomazia, con una politica capricciosa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I termini “islam” o “musulmano” cominciano a entrare nell’uso europeo solo nel XVI secolo. Il Medioevo [...] la storia di Maometto da un certo Pagano di Sens, il quale a sua volta l’aveva sentita narrare da un musulmano convertito, e l’aveva versificata in un poemetto intitolato Otia de Machomete, poi riscritto in versi francesi nel Roman de Mahomet ...
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Capo arabo dei ribelli kharigiti (m. 698 circa), della frazione degli Azraqiti, ostinati oppositori dei califfi omayyadi nelle regioni orientali dell'Impero musulmano. Proclamato califfo dai suoi seguaci [...] (688 circa), fu ucciso dieci anni dopo in combattimento contro le truppe governative. Intransigente nel suo credo kharigita, valoroso ed eloquente, incarnò il vero tipo del sayyid arabo, cavaliere, brigante ...
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La maggior parte del mondo occidentale il 1° gennaio 2000 ha festeggiato l’entrata nel nuovo millennio (solo una minoranza ha optato per il più corretto 1° gennaio 2001). Per chi è musulmano la prima data [...] nella «Gazzetta ufficiale» solo nel 2001. Infine, e questa è informazione che non si limita ai Paesi arabi ma al mondo musulmano nel suo insieme, l’aborto è generalmente permesso in caso di rischio di vita per la madre, mentre è legale, senza ...
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Parola araba, che nell'uso tecnico religioso musulmano significa il rammemorare (Dio), sia che ciò avvenga mediante meditazione o orazione interna, sia mediante ininterrotta ripetizione del nome di Dio [...] o dei suoi epiteti o di formule pie. Quindi nell'uso dei ṣūfī o mistici musulmani dhikr indica anche in modo speciale l'insieme delle formule escogitate a quello scopo dal fondatore di una data regola ...
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Confraternita religiosa musulmana. Sembra abbia avuto origine verso l’11° sec. in Asia Centrale; nel 13° sec. si propagò nel resto del mondo musulmano, soprattutto in Egitto e Siria, grazie all’azione [...] di Giamāl ad-Dīn as-Sāwī (m. 1232 ca.). Più che in un organizzato e stabile movimento religioso consisteva in liberi gruppi di dervisci erranti (ogni affiliato era detto qalandar) ...
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musulmano
(o mussulmano) agg. e s. m. [dall’arabo-pers. muslimān, plur. di muslim «aderente all’Islam»]. – 1. agg. Di ciò che appartiene alla religione, alla civiltà, al pensiero islamici: le dottrine m.; la cultura m.; usi e credenze musulmane....
turbante
s. m. [dal turco tülbent «mussola, turbante», di origine pers.]. – 1. Tipico copricapo musulmano, e in genere orientale, consistente in una fascia di mussolina di seta attorta più volte sul capo intorno a una calotta. 2. Nella moda...