Saracino
Alessandro Niccoli
È la denominazione con la quale il Medioevo cristiano designa abitualmente gli Arabi del Mediterraneo orientale, della Sicilia e della Spagna, e, in genere, i musulmani.
D. [...] secondo alcuna ragione. D'altra parte, anche a voler prescindere dall'aspro giudizio espresso da Cacciaguida nei confronti dei musulmani (cfr. Pd XV 142-145), un esame dei contesti nei quali il vocabolo è inserito lascia trasparire un atteggiamento ...
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Hakam I
Emiro omayyade di al-Andalus (Cordova 770-ivi 822). Terzo della sua dinastia, salito al trono nel 796, dovette domare rivolte dei sudditi musulmani e tentativi di autonomia dei signori cristiani, [...] meritandosi per questo fama di spietatezza ...
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Giurista e uomo politico musulmano d'India (Mohan 1849 - Rudgwick, Sussex, 1928). Contribuì alle riforme politiche e sociali del 1885, con cui veniva riconosciuto anche ai musulmani il diritto a pubbliche [...] cariche ...
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Lingua iranica, notevole per la sua arcaicità, usata dai Parsi della Persia e dell’India, così chiamata dall’appellativo gabr «colui che dà», anticamente usato dai musulmani per indicare i Parsi. ...
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. Vocabolo arabo significante Dio (inteso come il Dio unico, il Dio del monoteismo) e, con l'islamismo, penetrato presso tutti i popoli musulmani; esso è parimenti usato da cristiani ed ebrei di lingua [...] fenomeno: secondario dovuto al desiderio di dare maggior solennità alla pronunzia del nome di Dio, così come gli Arabi musulmani pronunziano la doppia l di Allāh in un modo particolarmente enfatico), al sabeo ilāh. L'opinione prevalente è che queste ...
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Giureconsulto e capitano arabo (m. 828), di origine mesopotamica, che guidò dalla Tunisia la spedizione dell'827 contro la Sicilia bizantina. Sbarcato a Mazara, condusse i musulmani alla conquista dell'interno; [...] morì per un'epidemia nella Sicilia orientale ...
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Poligrafo arabo (Ṣafad 1297 - Damasco 1362) di Palestina, cui si deve, oltre a opere minori, un enorme dizionario biografico (al-Wāfī bi-l-Wafayāt) di personaggi musulmani, contenente circa 14.000 biografie, [...] fonte importantissima per la storia musulmana del tardo Medioevo. ...
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ramadā’n Nono mese dell’anno lunare musulmano. Una prescrizione coranica (Corano 11, 185) stabilisce che per questo mese, nel quale avvenne la prima rivelazione, i musulmani debbano quotidianamente digiunare [...] dall’aurora al tramonto, intendendo come digiuno la completa astensione da cibi, bevande, rapporti coniugali (più tardi anche dal fumare). Le notti sono dedicate a pratiche pie e feste ...
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. Vocabolo arabo che significa oriundo da o nato o domiciliato ad ar-Rayy. È l'epiteto di un grandissimo numero di dotti musulmani, che scrissero quasi sempre in arabo; emergono fra essi:
1. Fakhr ad-Dīn [...] Elhavi degli scrittori latini), in venti grossi volumi, nei quali sono riunite tutte le cognizioni mediche dei Greci, dei Siri e dei musulmani sino al suo tempo; Carlo I di Angiò lo fece tradurre in latino dall'ebreo Ferragut (al-Faraǵ ibn Sālim) di ...
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IBN ‛ABBĀS, ‛Abd Allāh
Carlo Alfonso Nallino
Giovane cugino in primo grado di Maometto (aveva da 10 a 13 anni quando questi morì), venerato dai musulmani quale trasmettitore di copiosissimi ḥadīth (v.) [...] o tradizioni canoniche intorno al profeta e quale fondatore dell'esegesi coranica; visse per lo più a Medina e morì ad aṭ-Ṭā'if nel 68 èg. (687-688 d. C.). A. Sprenger (1861) e L. Caetani lo considerano ...
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infedele
infedéle agg. e s. m. e f. [dal lat. infidelis, comp. di in-2 e fidelis «fedele»]. – 1. agg. Di persona che, per debolezza, per volubilità o per più consapevoli motivi, non osserva la fede dovuta, che abusa della fiducia da altri...
imam
imàm s. m. [dall’arabo imām, propr. «colui che sta davanti agli altri»]. – Nel mondo islamico: 1. Il sovrano della monarchia universale musulmana, ossia il califfo dei musulmani ortodossi o sunniti. Presso i musulmani sciiti, il titolo...