Architetto, pittore e scultore (Rouen 1873 - Parigi 1932). Formatosi all'École des beaux-arts di Parigi, S. esordì nell'ambito dell'art nouveau (villa Majorelle a Nancy, 1898; teatro Loïe Fuller per l'esposizione [...] all'espressionismo), elaborò in modo estremamente personale, sfuggente a una rigida classificazione, le tematiche del movimentomoderno (funzionalismo, prefabbricazione, casa economica, ecc.), con soluzioni di grande interesse soprattutto nell'ambito ...
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Architetto (Purmerend 1899 - Goldbach 1986). Esponente dell'ala più radicale e impegnata socialmente del movimentomoderno, dopo aver lavorato con H. Poelzig e M. Taut a Berlino (1922) e con J. A. Brikman [...] a Rotterdam (1925-28), partecipò all'esposizione del Werkbund a Stoccarda (Weissenhofsiedlung, 1928; per l'occasione progettò anche una sedia in tubolare d'acciaio) e alla fondazione dei CIAM (1928). Curatore ...
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Architetto svizzero (Wangen in der Aare, Berna, 1903 - Zurigo 1998). Fu allievo di K. Moser a Zurigo dove, dopo aver lavorato con Le Corbusier e in Svezia, aprì un proprio studio professionale (1932). [...] e insegnò alla Eidgenössische Technische Hochschule di Zurigo (1957-71), impegnandosi nella diffusione dei principî del movimentomoderno, convinto del ruolo dell'architettura quale mezzo del progresso umano. Realizzò le residenze Doldertal a Zurigo ...
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Associazione di architetti costituita nel 1926 da L. Figini, G. Frette, S. Larco, G. Pollini, C.E. Rava, G. Terragni e U. Castagnoli, sostituito dopo pochi mesi da A. Libera. Espressione del nascente movimento [...] di architettura razionale di Roma (1928 e 1931), organizzate dal MIAR (➔). L’attività del gruppo si concluse con lo scioglimento del MIAR e la creazione del RAMI (Raggruppamento architetti moderni italiani), cui aderirono Larco e Rava nel 1931. ...
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Architetto italiano (Modena 1910 - Roma 1973); prof. univ. dal 1950, insegnò (dal 1954) composizione architettonica a Roma. Progettò in collaborazione con L. Quaroni e F. Fariello gli edifici dell'attuale [...] Marconi all'EUR. Ben presto precisò il suo programma d'innesto nelle forme della tradizione sugli schemi del movimentomoderno, volgendo poi a un recupero lessicale dei valori storico-ambientali. Di quest'ultima tendenza sono espressione edifici come ...
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Critica e storica dell'architettura (Milano 1906 - ivi 1973). Fu allieva di R. Giolli (1889-1945), storico e critico d'arte d'impostazione crociana e tra i primi sostenitori dell'architettura moderna in [...] collaborò a riviste di architettura e d'arte (Casabella, Emporium, ecc.), contribuendo alla conoscenza e divulgazione del Movimentomoderno. Tra i suoi scritti: T. Garnier (1948); J. M. Olbrich (1948); Difficoltà politiche dell'architettura in Italia ...
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Architetto statunitense (Worcester, Mass., 1886 - Cambridge, Mass., 1955). Formatosi alla Harward Univ. e all'École des beaux-arts di Parigi, H. si avvicinò ai principî del Movimentomoderno, collaborando [...] (1929-34) con W. Lescaze e in seguito con L. Kahn (1940-42). Architetto supervisore, dal 1942, dell'amministrazione degli edifici pubblici, dal 1950 al 1954 diresse il dipartimento di architettura della ...
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Tecton Gruppo di architetti fondato a Londra nel 1932 da B. Lubetkin e da giovani architetti inglesi (L. Drake, M. Dagsdale, V. Hardin, G. Samuel, F. Skinner), aperti alle istanze del cosiddetto movimento [...] moderno; il gruppo, di cui fece parte in seguito anche D. Lasdun, si sciolse nel 1948. Per le realizzazioni, ➔ Lubetkin, Berthold. ...
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Progettazione
Livio Sacchi e Roberto de Rubertis
Parte introduttiva
di Livio Sacchi
Si intende per progettazione l'ideazione di qualcosa e lo studio delle effettive possibilità e modalità di realizzazione [...] , Luogo e progetto, Roma 1976.
Ch. Jencks, The language of post-modern architecture, London 1977.
L. Quaroni, Progettare un edificio, Milano 1977.
C di p., vale a dire la possibilità di dare movimento alla figura, nel senso di rendere mobile sia l' ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] remote regioni dell'America settentrionale e dell'Australasia, ma finì per soccombere di fronte al più radicale richiamo del movimentomoderno; comunque, prima del mutare della corrente, una vivida impressione del G. si era imposta con successo a un ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...